-“Il Fatto Quotidiano”: nel 2010 Papalia avrebbe dichiarato un reddito di 23.000 euro e avrebbe fatto investimenti per centinaia di milioni, arrivando a rappresentare una trentina di società.
– Il corrispondente in Romania del giornale austriaco “Die Presse” si occupa di Papalia in una dettagliata inchiesta sul contrabbando di petrolio: tra le società coinvolte nel traffico viene citata Ecodiesel, formata da tre persone: due romeni e Papalia, che nel 2008 acquista per 14,87 milioni la raffineria di Crisana, in Romania. Papalia viene descritto come persona dalle grandi disponibilità finanziarie e uomo vicino ai clan della ‘ndrangheta calabrese.
– Michele Croce, ex presidente di AGEC, mostra che, in una informativa del nucleo di Polizia Tributaria di Verona (la numero 6164 del 16 luglio 2009) Antonino Papalia è citato come “socio occulto” di Soveco. Quell’informativa, sparita per anni, rispunta nell’autunno 2013.
Chi è allora Antonino Papalia? Un carpentiere di Soveco, come sostiene Urtoler, che si occupa di maestranze e ha fatto qualche errore di gioventù oppure socio occulto di fatto di Soveco, imprenditore, pregiudicato e in odore di ‘ndrangheta?
Papalia smentisce. Afferma di non avere rapporti con i clan; che l’articolo di “Die Presse” è stato commissionato appositamente per screditarlo; che ogni investitore italiano all’estero è visto come possibile membro della mafia. “Il mio casellario a Verona accerta che non è vero”.
Interviene ancora Urtoler: “Ho conosciuto Papalia negli anni 90. Se uno, 30 anni fa, ha sbagliato e ha pagato, per me la questione è chiusa. Oggi è onesto, lavora sodo e si impegna: di lui ci si può fidare. E non è mafioso. Nel Sud le verifiche sono ferree e a Verona la società aderisce al protocollo di legalità. Abbiamo i certificati anti mafia a posto. Antonino Papalia lavora come un qualunque carpentiere di Soveco. Dite che è a capo di “Soveco Romania”? Ma Soveco Romania è come se non esistesse: è ferma da anni. Ciò che fa Papalia in Romania non ci riguarda. Per noi non è un socio occulto, ma un dipendente che si occupa delle maestranze. Sta di fatto che il nome Antonino Papalia viene collegato a Romania e a Soveco.
Si ipotizza che Soveco sia in odore di mafia per avere al suo interno Sabina Colturato e Antonino Papalia, uomo dei misteri. Di certo c’è che la sua ex moglie, Sabina Colturato, è socia al 50% di Soveco. L’altro 50% è di Urtoler.
A dimostrare che Papalia non è un comune dipendente, ma persona che agisce in nome dell’azienda c’è il fatto che lui stesso avrebbe provveduto alla vendita di due terreni in Romania stipulando i contratti a nome della Soveco, che ribadisce che Papalia non controlla la società. “Ha ottenuto la delega a vendere quelle proprietà per una questione pratica: si trovava in Romania”.