Cariverona valuta un investimento, anche se il fronte delle Popolari venete in trasformazione in spa è molto ampio.
Si devono fare i conti, però, se vendere o meno parte della quota Unicredit.
Occorre confermare il ruolo primario di Verona nella fusione Banco Popolare-Bpm.
Ecco il punto: se non entrano nuovi soldi, perché non si vendono le azioni Unicredit, c’è liquidità sufficiente per coprire tutte le partite aperte? O si dovrebbero svincolare titoli e fondi, per investire nelle banche, a valori che tra qualche mese potrebbero rivelarsi inferiori? Cariverona è disponibile a valutare l’aumento della propria partecipazione nel capitale del Banco Popolare “se l’investimento sarà utile per tutti”.
Paolo Biasi, sul terreno delle scelte finanziarie, ha sempre dimostrato di tener conto dei mercati e poco della politica. Sarà cosi anche Mazzucco? Continua a leggere
Grandi novità in Cariverona
Conclusioni di Tito Brunelli
Quanto pubblicato su Fondazione Cariverona e sulle scelte dell’Amministrazione Tosi mostra con evidenza la situazione della nostra città. I Veronesi sono nettamente divisi in due gruppi:
-uno (numericamente molto piccolo) governa la città e ne ha in mano le leve; decide come gli pare; non si sogna neppure di informare i cittadini; se ne fa un baffo dei donatori che hanno lasciato importanti beni al Comune con una destinazione precisa, come segno di affetto alla città; vende beni e territorio senza badare alle conseguenze di impoverimento generale. Ci prende l’amarezza: poche famiglie e persone fanno il bello e il cattivo tempo senza rendere conto a nessuno.
-l’altro gruppo è fatto dal 99,9% dei veronesi, ufficialmente cittadini con l’autorità di gestire la città; di fatto scarti.
Stiamo parlando di noi, della gente comune di Verona. Forse l’unica situazione che ci obbligherebbe a una nuova responsabilità è la povertà di molti che ci obbligherebbe a muoverci. Oggi basta che un’Amministrazione ci garantisca un po’ di sicurezza e di tranquillità; di tutto il resto ci pare di poter bastare a noi stessi: stiamo economicamente bene e ognuno di noi pensa di poter bastare a se stesso e alla sua famiglia. E’ la scelta del “si salvi chi può”.
Non ci vergogniamo più del nostro egoismo. Chi ha in mano la città vince. La speranza e la possibilità di ripartire sono le prossime elezioni comunali.
Ci sono persone disposte a farsi avanti?
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