Primo scenario. Al Comune non interessa la grande holding; suo obiettivo è coprire i buchi del suo bilancio con i soldi che toglie alle sue aziende. Sindaco:“Abbiamo salvato i conti 2011 vendendo le quote comunali della Fiera; quelli del 2012 grazie ai 37 milioni dell’operazione AGSM-AMIA: AGSM ha dato al Comune le riserve aziendali e il Comune ha rafforzato AGSM cedendole AMIA”.
Assessore Toffali: “L’operazione AGSM-AMIA crea flussi finanziari verso il Comune”, che scarica i suoi debiti sulle aziende, in particolare su AGSM, prosciugata di riserve e utili, limitandone la capacità di investimento.
Secondo scenario. L’aggregazione AGSM-AMIA è un’occasione persa. Si poteva fare un solo CdA per le due aziende, tagliando 15 consiglieri e 9 revisori dei conti, sostituendoli, gratis, con dirigenti e amministratori. Invece AGSM e AMIA conservano presidenti, dirigenti, doppi uffici, due CdA e relativi compensi. Peggio: accanto al Presidente di AMIA resta il predecessore come vice, con lo stipendio che riceveva da presidente. Restano Transeco e Serit, aziende controllate da AMIA, e AGSM Energia, AGSM Distribuzione, AGSM Trasmissione, controllate da AGSM. Tutte con Presidente e CdA. Se si fosse fatto un solo CdA, si eliminavano sei presidenti, molti consiglieri e revisori dei conti. Invece: nessuna semplificazione e nessun risparmio. Le aziende partecipate restano luogo di collocamento per i fedeli del Sindaco, che, per quanto può, esclude le minoranze dai CdA, evitando così il confronto. Continua a leggere
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Eravamo pronti per la pubblicazione degli articoli sul Filobus, quando ci è arrivata notizia di eventi sconvolgenti: “Ci sarebbe da piangere, ma non c’è tempo”, dicevano i nostri nonni. Di che cosa si tratta?
5-4-16. Il nuovo filobus? “Entrerà in funzione presumibilmente tra circa 5 anni”. Una previsione che cambia radicalmente quelle fatte finora. E a farla non è un oppositore o un cittadino qualsiasi: l’ipotesi di dover aspettare un altro quinquennio è contenuta in una proposta di delibera che arriverà la settimana prossima in Consiglio comunale, firmata personalmente dal sindaco Flavio Tosi. La novità di maggior rilievo sta tutta in 3 righe in cui si parla di una riunione, a fine novembre, del nuovo Comitato di indirizzo del bacino territoriale del trasporto pubblico, composto dal Presidente della provincia, dal Sindaco di Verona e dal sindaco di Legnago. Quel comitato sta preparando la gara pubblica (obbligatoria con le nuove norme europee) per affidare al miglior offerente tutto il trasporto locale. Ma in quell’incontro si è dovuto prendere atto che per fare quella gara occorre un Piano Urbano ed extraurbano che (citiamo letteralmente) “tenga conto anche della realizzazione del sistema filoviario della città di Verona, che entrerà in funzione presumibilmente tra circa 5 anni”. In pratica i nuovi mezzi dovrebbero sfrecciare in città più o meno all’inizio del 2021.
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