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Considerazioni di Tito Brunelli sul malaffare in ATV e su parentopoli

Non me l’aspettavo. Leggeremo nei prossimi giorni tanti altri articoli sul malaffare e risulterà sempre più evidente che, anche a Verona, la politica ha perso la testa.

Notoriamente non sono un estimatore di Flavio Tosi, soprattutto perché l’ho conosciuto da vicino nell’esperienza amministrativa. Ma se qualcuno mi avesse detto che l’Amministrazione Tosi sarebbe arrivata a questo punto, non ci avrei creduto.  Eppure, pensandoci bene, le premesse c’erano tutte:

– La Lega Nord era ed è un insieme eterogeneo di persone arrivate al potere quasi improvvisamente; persone che, in sintonia con il “capo”, dichiaravano di rispondere del loro operato solo al popolo sovrano, cioè a se stesse; persone che vedevano e vedono nelle leggi, che comunque conoscevano e conoscono poco, un ostacolo al “fare”. Il loro modo di procedere è questo: “Quello che appare bene a noi, rappresentanti eletti dalla gente, è l’unica regola”. Ho avuto modo di confrontarmi con una decina di segretari comunali: tutori della legge. Quelli che hanno avuto a che fare con la Lega Nord mi hanno detto quasi le stesse parole: “Queste persone, una volta elette, pensano di poter fare quello che a loro va bene e guardano il segretario comunale con sospetto, come partigiano di una legge che è rimasuglio di un passato da cancellare”.

E’ la sbornia del potere, del “faccio io”. Flavio Tosi è maestro in questo. Si adatta alle varie situazioni. Resta però saldo nel “ghe pensi mi”. Gli altri con contano.

– Secondo appunto. Mi interessa relativamente che i sospettati di parentopoli siano condannati o meno. Chi approfitta del suo ruolo è colpevole; ma ciò che è più grave, anche se non viene sanzionato dalla magistratura, è la mentalità, la visione della politica che emerge dai comportamenti descritti. Queste persone non sono in politica per il bene di tutti, ma per occupare il potere e approfittarne come possono e più che possono a vantaggio di una parte. Il sindaco Tosi ha voluto mettere alla guida degli enti comunali chi va bene a lui, inventandole tutte per lasciare alle minoranze e ad altre rappresentanze il minimo spazio. Non si è curato di scegliere persone competenti nel settore di impegno a loro affidato. Ha progressivamente eliminato le voci di autonomia e di dissenso anche lieve. Non ha tenuto conto che Continua a leggere

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Non saranno sospesi. Si aspetta il processo

Ottobre 2013. Il giudice Taramelli risponde “No” alla Procura di Verona.

Respinge le 9 richieste di sospensione dagli incarichi nelle aziende partecipate e lascia al loro posto tutti gli indagati (che restano indagati, in attesa di giudizio).

Nota Bene: i loro nomi e incarichi sono stati pubblicati ripetutamente sulla stampa locale: L’Arena di Verona e Il Corriere di Verona:

– Germano Zanella, presidente AMT;

– Giampietro Cigolini, direttore AGSM;

– Stefano Zaninelli, direttore ATV, già sospeso per due mesi nell’ambito di altra inchiesta;

– Carla Sarzi, consigliere AMT;

– Francesco Barini, consigliere AMT;

– Maurizio Alfeo, direttore di Serit;

– Alfonsino Ercole, direttore AMIA;

– Ennio Cozzolotto, direttore Transeco;

– Carlo Alberto Voi, direttore AMT.

Per il gip è pacifico che i dirigenti hanno assunto persone senza seguire criteri di selezione. Ritiene però che i reati non siano ripetibili e che non sussista il rischio di reiterazione. Alcuni addebiti poi si riferiscono a episodi lontani nel tempo.  Sollievo in Comune: i 9 dirigenti delle aziende comunali restano al loro posto. Sono scongiurati rallentamenti nell’attività.

L’indagine di Schinaia non si ferma: “Le richieste non sono state accolte. Però l’impianto accusatorio (“non sono stati rispettati i criteri stabiliti dalla norma”) non viene messo in dubbio dall’ordinanza del gip, che sottolinea che i 9 non si sono uniformati alle regole di prudenza suggerite in caso di mancanza di norme. In ogni caso, l’art. 97 della Costituzione impone l’accesso a pubblici uffici attraverso concorso. Non ho la minima intenzione di demordere”.

In vista del ricorso al Tribunale del Riesame di Venezia contro la decisione del gip, Schinaia porta tre motivazioni: Continua a leggere

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Parentopoli si allarga a molte aziende pubbliche: AMIA, AMT, ATV, AGSM, Serit, Transeco

Maggio 2011. Il gruppo regionale del Partito Democratico, in una interrogazione, chiede chiarimenti sulle assunzioni nelle aziende partecipate del Comune di Verona. Nota “anomali e inopportuni rapporti di amicizia e di parentela tra persone assunte ed esponenti politici della Lega Nord, ai vertici dell’Amministrazione veronese”.

Il Procuratore Mario Giulio Schinaia coordina due anni di indagini sulle modalità, ritenute pilotate, per convertire contratti a progetto in assunzioni a tempo indeterminato; acquisisce documenti; nomina consulenti per far luce sulla natura degli enti.

Le Fiamme Gialle visitano, in rapida successione, AMIA, AMT, ATV, AGSM, Serit, Transeco. L’indagine si basa sulla natura pubblica delle partecipate: “enti pubblici” nei quali ci sarebbero state “assunzioni di favore”, in assenza dei requisiti previsti dalla normativa e senza rispettare le regole che impongono alle aziende a capitale pubblico di “adottare sistemi che garantiscano massima pubblicità, imparzialità e trasparenza per il reclutamento del personale e per il conferimento di incarichi”.

Esempio. Il bando per un’assunzione fu pubblicato su un quotidiano, per un solo giorno, in periodo festivo. I difensori escludono l’abuso d’ufficio: l’aver pubblicato l’annuncio, seppure un solo giorno (8 aprile 2012 – Pasqua) ha soddisfatto i criteri della più amplia pubblicità: “Nei giorno festivi il quotidiano esce nel maggior numero di copie”.

Parentopoli? Sono 11 gli iscritti nel Registro degli Indagati per assunzioni sospette nelle aziende del Comune di Verona. Si ipotizza il reato di truffa.

Altre indagini sono in corso su assunzioni sospette in enti economici a forte partecipazione pubblica, come Aeroporto e Fiera.

Schinaia sollecita per 9 amministratori e dirigenti, per assunzioni irregolari, Continua a leggere

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Ancora ATV – Parentopoli in Azienda Trasporti Verona

Gennaio 2013. Perquisizione, sequestro di materiale e notifica di avviso di garanzia al direttore generale di ATV, per corruzione, turbativa d’asta e abuso d’ufficio.

Aprile 2013. In base agli accertamenti su due assunzioni in ATV, il sostituto procuratore Valeria Ardito chiede che il direttore generale Zaninelli e il direttore del personale vengano sospesi dalle loro funzioni per due mesi.

La richiesta viene accolta dal giudice e confermata dal Tribunale del Riesame di Venezia: Zaninelli e il direttore del personale sono stati sospesi dal loro incarico. Sono tornati alle loro funzioni il 22 giugno 2013.

Restano in attesa di giudizio.

– Luglio 2013. Inchiesta conclusa. Cambia l’ipotesi di reato per il direttore generale e per il direttore del personale: la Procura contesta loro non l’abuso d’ufficio, ma la “turbata libertà del procedimento”. Dice il Codice penale: “Chiunque con violenza, minaccia, doni, promesse, collusioni o altri mezzi fraudolenti, turba il procedimento amministrativo diretto a stabilire il contenuto del bando o di altro atto equipollente al fine di condizionare le modalità di scelta del contraente da parte della pubblica amministrazione, è punito con reclusione da 6 mesi a 5 anni e con multa da euro 103 a euro 1.032”.Si attendono processo e giudizio.

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Vengono alla mente parole del sindaco Tosi riferite a Venezia.

Ma a Verona la situazione non è diversa.   Luglio 2013. Parole pesanti del sindaco Tosi: insinuano malsane connivenze tra politica e sistema degli appalti a Venezia : “La classe politica in laguna si è adagiata su finanziamenti enormi: sprechi e clientele: Venezia come il Sud. Consuma la metà dei fondi veneti penalizzando le altre città. Dove ci sono troppi soldi c’è clientela e dove c’è clientela c’è malaffare: soldi dati a pioggia hanno dato origine a mille sprechi. I soldi che Venezia ha ricevuto negli ultimi 40 anni hanno alimentato un meccanismo di clientele. Se ci sono risorse eccessive senza vincoli di gestione, si crea un centro di potere che mantiene il controllo della città. Chi è in carica e gestisce quei soldi vince le elezioni. Quando ci sono tanti soldi (Venezia, Trentino, Sicilia, Calabria) a disposizione e nessun vincolo, alla fine i soldi li prendi non per tuoi progetti e idee, ma perché distribuisci favori. Venezia è un po’ come la Sicilia: ha ricevuto un sacco di soldi a scapito di altri territori e non ha saputo metterli a frutto”.

Adesso che emerge che il marciume ce l’ha in casa il Sindaco che fa? Che dice?

Situazioni diverse? Anche il sindaco Tosi, vendendo o svendendo beni comunali, prelevando soldi a palate dalle aziende comunali, vendendo azioni della Fiera, concedendo di costruire case su case, ha avuto a disposizione tanti soldi (centinaia di milioni). Anche a Verona si sono formate clientele ed emerge una situazione diffusa di malaffare; basta vedere chi e come gestisce enti e fondazioni. Circa il meccanismo delle clientele, chi, tra i gestori del potere a Verona, può chiamarsi fuori? C’è o no a Verona un centro di potere che controlla la città? A Verona chi è in carica e gestisce i soldi vince o no le elezioni? A Verona succede, sì o no, che si prendono i soldi non per le idee e i progetti, ma perché i ‘potenti’ distribuiscono favori?

Novembre 2013. Soardi, ex presidente di ATV, condannato in secondo appello, per peculato, a 2 anni e 10 mesi di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici, dopo l’eventuale conferma della condanna in Cassazione, si dimette da sindaco di Sommacampagna, abbandonato da tutti, a partire dalla Lega Nord e dall’ex amico sindaco Tosi. Continua a leggere

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Azienda Trasporti Verona (ATV): Presidente e direttore generale sono indagati

– Luglio 2013. Valeria Ardito (Pubblico ministero – Pm) chiede l’arresto del direttore generale Zaninelli.

– Il gip non accoglie la richiesta: ammette il coinvolgimento del direttore per turbativa d’asta, ma ritiene che non ci siano gli elementi per un provvedimento cautelare. Occorre aspettare il processo.

– Zaninelli e Soardi restano indagati. Dall’ordinanza emerge che i due avrebbero sottoscritto l’invito alla gara d’appalto a favore di Nicolini, ottenendo in cambio lavori di ristrutturazione della casa a Sommacampagna il primo e sospette regalie il secondo.

Il procuratore Schinaia: “A nostro avviso esistono sufficienti prove per giustificare misure restrittive della libertà personale. In ogni caso, seppure in stato di libertà, i due soggetti restano indagati per reati di corruzione e turbativa d’asta. Le condizioni richieste da ATV per partecipare alla gara potevano essere soddisfatte dal solo imprenditore veronese ora in cella: Nicolini”.

Partito Democratico: “Le motivazioni della condanna dell’imprenditore Nicolini (bandi truccati, assunzioni fittizie, tangenti) chiamano in causa i vertici di ATV e confermano che tra Verona e Vicenza esisteva un sistema finalizzato a pilotare appalti in favore di imprenditori amici e a scapito della collettività. Zaninelli chiarisca la sua posizione e dica cosa succede in azienda. Il sindaco Tosi assuma le sue responsabilità politiche; valuti l’operato degli uomini di fiducia che lui ha nominato, dimostratisi non all’altezza del compito loro affidato. I fatti sono gravi. Non comprendiamo come i vertici di ATV stiano al loro posto e il Sindaco non prenda provvedimenti. Chi è coinvolto nelle indagini su ATV si faccia da parte o venga messo da parte: le responsabilità politiche sono evidenti. La selezione del personale va fatta in base alle capacità, non alla fedeltà personale al leader”.

In particolare è bene capire come mai, dal 2007 al 2010, i costi per gli appalti delle pulizie dei bus siano schizzati da 514.000 euro all’anno a 874.000 e poi, con l’appalto dell’agosto 2012, aggiudicato ad altra azienda, sono tornati a 578.000 euro.

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