Non me l’aspettavo. Leggeremo nei prossimi giorni tanti altri articoli sul malaffare e risulterà sempre più evidente che, anche a Verona, la politica ha perso la testa.
Notoriamente non sono un estimatore di Flavio Tosi, soprattutto perché l’ho conosciuto da vicino nell’esperienza amministrativa. Ma se qualcuno mi avesse detto che l’Amministrazione Tosi sarebbe arrivata a questo punto, non ci avrei creduto. Eppure, pensandoci bene, le premesse c’erano tutte:
– La Lega Nord era ed è un insieme eterogeneo di persone arrivate al potere quasi improvvisamente; persone che, in sintonia con il “capo”, dichiaravano di rispondere del loro operato solo al popolo sovrano, cioè a se stesse; persone che vedevano e vedono nelle leggi, che comunque conoscevano e conoscono poco, un ostacolo al “fare”. Il loro modo di procedere è questo: “Quello che appare bene a noi, rappresentanti eletti dalla gente, è l’unica regola”. Ho avuto modo di confrontarmi con una decina di segretari comunali: tutori della legge. Quelli che hanno avuto a che fare con la Lega Nord mi hanno detto quasi le stesse parole: “Queste persone, una volta elette, pensano di poter fare quello che a loro va bene e guardano il segretario comunale con sospetto, come partigiano di una legge che è rimasuglio di un passato da cancellare”.
E’ la sbornia del potere, del “faccio io”. Flavio Tosi è maestro in questo. Si adatta alle varie situazioni. Resta però saldo nel “ghe pensi mi”. Gli altri con contano.
– Secondo appunto. Mi interessa relativamente che i sospettati di parentopoli siano condannati o meno. Chi approfitta del suo ruolo è colpevole; ma ciò che è più grave, anche se non viene sanzionato dalla magistratura, è la mentalità, la visione della politica che emerge dai comportamenti descritti. Queste persone non sono in politica per il bene di tutti, ma per occupare il potere e approfittarne come possono e più che possono a vantaggio di una parte. Il sindaco Tosi ha voluto mettere alla guida degli enti comunali chi va bene a lui, inventandole tutte per lasciare alle minoranze e ad altre rappresentanze il minimo spazio. Non si è curato di scegliere persone competenti nel settore di impegno a loro affidato. Ha progressivamente eliminato le voci di autonomia e di dissenso anche lieve. Non ha tenuto conto che Continua a leggere