Archivi del mese: luglio 2012

A questo punto vediamo chi ha guidato la “Catullo spa” negli ultimi cinque anni

*Gennaio 2007. L’assemblea dei soci (regista il sindaco Tosi) nomina il nuovo CdA della “Catullo spa”. Presidente: Fabio Bortolazzi. I membri del CdA passano da 15 a 7, però raddoppiano l’indennità. Si spendevano 260.000 euro nella gestione precedente; se ne spendono 220.000 adesso, più il gettone di presenza: 250 euro a seduta. Il costo della politica resta uguale e viene spartito tra meno persone: chi diventa consigliere guadagna il doppio di prima.

Nota: già questa scelta avrebbe dovuto far riflettere sul valore degli amministratori nominati e sulla visione politica di chi li aveva nominati.

Bortolazzi privilegia l’asse con Brescia e, in prospettiva, con Orio al Serio (Bergamo): “Verona, Brescia e Bergamo, con Cremona, Mantova, Rovigo, Vicenza, Trento, Bolzano, hanno notevoli possibilità di sviluppo: possono diventare il terzo polo aeroportuale tra Venezia e Milano”.

Il presidente ritiene che siano tre le strutture capaci di far fare il salto di qualità: Alta Velocità; autostrada Brembana (BS-BG-MI); metropolitana di superficie che collega Verona e Mantova, con fermata al Catullo. Presenta un piano finanziario faraonico, di 125 milioni: 78 per il Catullo; 50 per il D’Annunzio. I soci, con voto unanime, approvano e si impegnano per 45 milioni. Continua a leggere

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Mostre. Un patatrac

I primi mesi della seconda Amministrazione Tosi (3)

Verona, per la sua collocazione geografica, è incrocio di strade, autostrade, ferrovie. Politici lungimiranti, supportati dalla città, ci hanno regalato l’aeroporto Catullo, il Quadrante Europa, il Mercato Ortofrutticolo, i Magazzini Generali, la Fiera, l’Università, la stagione lirica, l’estate teatrale, … : la nostra città attrae persone, famiglie, comitive e gruppi di ogni provenienza, interessati anche a esposizioni artistiche ed eventi culturali.

Una serie di fallimenti.

1.- La collezione d’arte contemporanea del conte Panza di Bumio doveva trovare collocazione definitiva nelle sale della Gran Guardia.. La permanenza divenne temporanea. Poi la mostra fu trasferita. Non era entrata nelle grazie dei Veronesi.

2.- L’Amministrazione Zanotto ha avuto una brillante idea: trasferire a Castel San Pietro, una volta rinnovato, parte delle opere del grande museo russo Ermitage.

Dopo attenta valutazione i dirigenti di Ermitage hanno preferito Ferrara a Verona. Grave sconfitta.

Sarebbe importante capire il perché: Verona non è inferiore a Ferrara. Continua a leggere

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Le strategie future : quale futuro per il Catullo e per il D’Annunzio?

Il sistema aeroportuale del Garda è corteggiato da Venezia; insidiato da Milano; pressato da Bergamo; lusingato da Monaco. Spetta alla politica (se c’è): decidere le alleanze. Prevale la tendenza verso la Lombardia.

Alla “Catullo spa” Brescia porterebbe circa 20 milioni; Malpensa 40; Monaco 50.

Varie sono le possibilità, segno che il Catullo è, nei fatti, strategico:

1) Accordo tra soci veronesi e bresciani: società unica, per un polo aeroportuale autonomo, alternativo a Milano e a Venezia.

Miozzi, presidente della Provincia di Verona: “Non ci sono alternative all’accordo tra Verona e Brescia. Poi affronteremo insieme le sfide future”.

Sottosegretario Alberto Giorgetti: “Il futuro dell’aeroporto è legato all’accordo con Brescia e all’ingresso di soci privati, senza i quali è a rischio la concessione di volo”.

A Brescia il 25% delle quote, come a Trento e Bolzano. A Verona il 50%. Nel CdA: due bresciani, due trentini e quattro veronesi, tra i quali sarà scelto il Presidente, con voto doppio, in caso di parità.

Mantova punta a rafforzare il sistema “Aeroporti del Garda”.

2) Asse Brescia – Bergamo, senza Milano. Per Verona può essere un passaggio in vista del patto con Malpensa e dell’operazione aeroporti del Nord.  Continua a leggere

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Azienda Trasporti Verona (A.T.V.). Finimondo

I primi mesi della seconda Amministrazione Tosi (2)

L’azienda del trasporto pubblico, a causa del buco di bilancio di 3.200.000 euro e del calo dei finanziamenti regionali, prende decisioni pesanti:

– per tutta l’estate 2012 l’orario è quello festivo. Molte linee sono soppresse;

– aumenta il prezzo del biglietto. Dal 1 luglio passa da 1,10 a 1,30 euro;

– aumenta il costo dell’abbonamento mensile: da 28 a 37 euro Per gli studenti da 23 a 24 euro.

Imperdonabile: tutto avviene da un giorno all’altro, senza preavviso. Molti utenti non conoscevano i nuovi orari e il cambio di linee e percorsi. L’esistenza del problema (destinato ad aggravarsi) si sa da almeno un paio d’anni. Non si capisce questa disinformazione che ha provocato disagi. Perché non se ne è discusso e non si sono cercate eventuali soluzioni alternative per i propri movimenti?

Come si spiega? Nessuno chiede scusa? Continua a leggere

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Archiviato in I primi mesi della seconda Amministrazione Tosi

Verona : ci sono o no le mafie nella nostra città ?

Aprile 2011. Da Reggio Calabria arrivano nella sede comunale di Verona il Procuratore Prestipino, il dirigente della Squadra mobile Cortese, il giornalista Badolati. Tema: la presenza mafiosa in terra scaligera. Discorso che fa rabbrividire chi si ostina a pensare che questa terra sia vergine in materia. Prestipino: “A Verona c’è la presenza stabilizzata di cellule criminali di matrice mafiosa”.

Badolati: “Qui lavorano la cosca crotonese dei Vrenna-Bonaventura e il clan di Rocco Anello. Mafia e soprattutto ‘Ndrangheta sono già nel veronese”.

Sono presenti il Prefetto Perla Stancari, solo una decina di Consiglieri e 30 cittadini. Continua a leggere

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L’origine del male: il rapporto mal nato e mai cresciuto tra Verona e Brescia. Così va la politica

Sull’aeroporto D’Azeglio la diffidenza tra Verona e Brescia è pesante e reciproca.

Molti a Verona non vogliono dare spazio e peso ai bresciani:

– Giancarlo Conta, consigliere: “Verona ha speso più di 90 milioni per Montichiari”;

– Elio Mosele, ex presidente della Provincia: “Montichiari costa molto a Verona. Finché Brescia grava sui nostri bilanci, dare soldi al Catullo è gettarli in un pozzo senza fondo”.

– Cinzia Bonfrisco: “Mai visto vendere un gioiello di famiglia al minor offerente: Brescia compra a 10 un bene che vale 100. Paghino quel che devono. Regaliamo a Montichiari un aeroporto e Brescia ci impedisce di investire e promuove un contenzioso contro di noi”.

* Verona ha l’85% del capitale della società che gestisce gli scali di Brescia e Verona (sistema aeroporti del Garda). Provincia e Camera di Commercio di Brescia hanno il 7,5%.

Obiettivo di Brescia: l’autonomia. Senza autonomia, niente soldi alla “Catullo spa”.

Febbraio 2011. Il Consiglio di Stato cancella le aspirazioni autonomiste dei bresciani: la “Catullo spa” è legittimo gestore del D’Annunzio. Va cercata una soluzione unitaria. Sottosegretario Giorgetti: “Senza l’accordo politico Verona – Brescia la concessione di 40 anni è a rischio”.

Allora ministro Matteoli: “Niente intesa tra Verona e Brescia? Niente concessione”. Continua a leggere

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I primi mesi della seconda Amministrazione Tosi

1) Il parcheggio di piazza Corrubbio, a San Zeno

Lagna infinita. La piazza è da almeno tre anni un enorme cratere. Tutto ciò che in essa viveva muore un po’ alla volta. Il peggio è che non si va né avanti né indietro. Gli affari vanno male e tante attività chiudono: la piazza muore. I residenti: “Delle responsabilità parleremo quando tutto sarà finito. Ora terminiamo i lavori e ricominciamo un po’ alla volta a vivere. E’ imperdonabile che l’Amministrazione sia incapace di portare a conclusione i lavori”.

In questa situazione gli abitanti, in particolare i circa 70 commercianti della zona, protestano: “Ridateci la piazza”. Continua a leggere

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Voci dal e sul Veneto. Bella gente che vuole avere, non essere

*Franco Zanardi – Confindustria: “Le critiche rivolte anche a Confindustria sono giuste. Gli imprenditori non vogliono sentir parlare di infiltrazioni mafiose, altrimenti si devono affrontare”.

* Safiotti, imprenditore calabrese: “Il Nord Est fa affari; non guarda la provenienza dei denari. Dalla criminalità organizzata è agognato come terreno di investimenti e di residenze, fertile per la finanza criminale. Le imprese del Nord vogliono questi legami. Non crediate di essere esenti dalla malavita organizzata e mimetizzata. E’ quando c’è il silenzio che vi dovete preoccupare: vuol dire che i loro affari vanno bene”.

* Musella di “Riferimenti”: “Se la mafia è qui è perché qualcuno si presta a farci affari”.

* Maino Marchi (P.D.): “La mafia si muove con investimenti economici: asfissia le piccole aziende e le incorpora nel riciclaggio. Butta fuori dal mercato chi lavora onestamente. Parte dell’economia locale è connivente”.

* Pietro Grasso, procuratore nazionale anti mafia: “La mafia allunga i suoi tentacoli in Veneto: investe profitti illeciti; si inserisce nell’imprenditoria sana con capitali che, nella crisi di liquidità, hanno un potere maggiore; finanzia aziende in difficoltà. La crisi aiuta la mafia. Continua a leggere

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Una spesa senza fondo: l’aeroporto D’Azeglio di Montichiari (Brescia)

Come è nato e non è cresciuto questo aeroporto?

Torniamo ai tempi del sindaco Michela Sironi.

L’aeroporto Catullo risultava scalo militare e disponeva di piste per il decollo e di strutture scadenti: da rinnovare. Non si voleva perdere il traffico aereo conquistato. I lavori implicavano una lunga sospensione dell’utilizzo dello scalo. Si decise di costruire un nuovo aeroporto, in momentanea sostituzione del Catullo per il periodo dei lavori, che non entrasse in concorrenza con il Catullo quando fosse rientrato in funzione. Si scelse un ampio spazio nel comune di Montichiari, periferia di Brescia. Alla nuova società “Catullo spa” facevano capo il Catullo e il D’Annunzio. Il CdA era controllato dai veronesi.

Il nuovo aeroporto di Montichiari viene inaugurato il 5 marzo 1999: ospita gli aerei legati al Catullo e non è mai decollato come scalo autonomo. Quando il Catullo riprese la sua normale attività, il D’Annunzio, abbandonato a se stesso, ha cominciato a produrre perdite (in totale circa 90 milioni) ripianate dalla “Catullo Spa”. Finché ha prodotto utili, il Catullo ha coperto le perdite. Dal 2008 però anche il Catullo è in perdita: non è più nelle condizioni di pagare.

Il debito diventa voragine. Continua a leggere

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La situazione economica della “Catullo spa”

La situazione economica della “Catullo spa” è dramma inimmaginabile che colpisce Verona senza che i Veronesi abbiano avuto la possibilità di rendersene conto.

I potenti di Verona hanno buttato al vento soldi a palate, soldi di noi cittadini. Rischiamo di perdere l’aeroporto che politici e imprenditori lungimiranti ci hanno lasciato in eredità.

La consistenza del debito della “Catullo spa”.

Chi paga?

Anni 2009 – 2010

– i due aeroporti (Catullo e D’Azeglio) perdono 10.700.000 euro.

Anno 2010

– la perdita complessiva è vicina ai 19 milioni.

– le consulenze esterne lievitano a quasi due milioni;

– il costo per “servizi diversi” passa da 276.000 a 1.176.000 euro.

– Al 31 dicembre i milioni di debito iscritti a bilancio sono 92:

° 50 verso le banche;

° 21 verso i fornitori;

° quasi 12 di debiti tributari;

° 1.350.000 verso l’Inps;

° 7.700.000 di ‘altri debiti’. Continua a leggere

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