A poche centinaia di metri da due centri commerciali (Corti Venete e Verona Est), al confine tra San Michele e San Martino B.A., a sud della grande rotonda, si annuncia il terzo centro commerciale dell’area, di 24.550 mq (come il Galassia), su un terreno di 53.000 mq, finora area verde agricola. Costruisce la “Immobiliaria srl” di Luciano Dindo. Sono previsti anche 20.000 mq di residenziale e 7.850 mq per il terziario.
– Ottobre 2013. Proteste. Il Consiglio della VII^ Circoscrizione, comprese Lega e lista Tosi, su Ordine del Giorno del P.D., vota ‘no’ all’unanimità al centro commerciale di San Michele. Motivi: nell’area ce ne sono già due; è penalizzante per le piccole botteghe del quartiere; aumenterebbe il traffico già caotico; il sensibile consumo di suolo sarà di 200.000 mq: le superfici edificate ammonterebbero a 52.000 mq. Non basta: in lista di attesa del P.I. c’è il progetto di un quarto centro commerciale in località Campagnetta, a due passi dal precedente. In controtendenza con la nuova legge regionale che chiede di smettere di consumare nuovo suolo insediando eventuali centri commerciali solo in aree degradate, da riqualificare e non su superfici non edificate.
Il dibattito
– Comitato: “Una pianificazione così irrazionale produce disagi imperdonabili per il quartiere”.
– Stefano Villani (PD): “Pianificazione scriteriata: la programmazione della città va fatta prima con le idee; dopo con i soldi. L’Amministrazione Tosi è acquiescente alle scelte dei privati. I cittadini se ne accorgono quando l’Amministrazione (che dice di essere dalla loro parte) ha già deciso. Dicono che l’opera va fatta perché in cambio il privato costruirà il parcheggio scambiatore, senza il quale non si può realizzare il filobus. Il rischio è che il parcheggio, a pagamento, diventi luogo di sosta per chi fa la spesa. Il carico di traffico sarà insostenibile”. Povera città!
– Confcommercio: “C’è il rischio di sovraffollamento di strutture commerciali e ricettive, in una fase di scarsi consumi, tali da scardinare il rapporto domanda – offerta su cui si regge il sistema commerciale, con grave danno per i piccoli commercianti”. Si criticano in particolare il colosso Ikea e la vasta area commerciale di Verona Sud. Il presidente Paolo Arena: “Ikea crea posti di lavoro, Continua a leggere
Considerazioni di Tito Brunelli.
Concentrazione insensata di centri commerciali: scelte incomprensibili o logiche?
Riascoltiamo il segretario della CISL Castellani: “Per costruire rotonde e centri commerciali i soldi ci sono sempre. Per mettere in moto la ripresa non ci sono. Non è vero che l’Amministrazione e la politica non hanno strategie di sviluppo. Le hanno e le scelte sono precise: rinunciare al manifatturiero e investire su terziario e servizi, con la partecipazione dei privati. E’ via semplice: porta consenso immediato, ma non ha visione di prospettiva. O siamo così miopi da pensare che con commercio e servizi si possa superare la devastante crisi occupazionale? Per alcuni anni daremo lavoro alle imprese edili. Ma dopo? Solo il manifatturiero è via di uscita per creare sviluppo vero”.
Sono migliaia le case vuote, ma si continua a costruire. Perché? Dove si sono verificate scelte simili? Per opera di chi?
Il Polo finanziario appare morto, ma resta una grande sfida di trasformazione e innovazione per Verona, in un’area voluta produttiva, nel dopo guerra, da amministratori capaci. Oggi può mettere alla prova i nostri enti economici, divenuti grandi su obiettivi ardui, parecchie volte raggiunti. Perciò il Polo finanziario rimane una formidabile occasione, alla nostra portata, per la Verona di domani: una speranza in più per i nostri giovani.
La Fiera deve essere dinamica, attenta alle tendenze del mercato, altamente tecnologica, se vuole essere competitiva.
Polo finanziario e Fiera possono vivere vicini; anzi è un bene per entrambi: la loro prossimità può diventare un aiuto reciproco.
La crisi miete le sue vittime soprattutto nel centro cittadino, Continua a leggere →
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