Successi: l’Amministrazione acquisizione dallo Stato la cinta muraria. E’ da curare. Rinvii:
– Statale 12; strada 434 fino in Bassa Acquar, Parco dell’Adige,
– recupero e valorizzazione delle mura magistrali e dei bastioni.
– Filobus. Il progetto si trascina da anni. Sindaco Tosi, a fine 2012: “A breve partiranno i cantieri”.
– ex Gasometro. Tosi: “L’estate prossima termineranno i lavori”
-“Passante Nord. Tosi: “Ci sono tutti i requisiti per firmare il contratto nelle prossime settimane”.
Insopportabile!
L’Amministrazione Tosi decide di vendere il territorio pubblico a fette, per guadagnare soldi.
Verona Sud diventa capitale mondiale dei centri commerciali. Emblematico: il Comune vende a Esselunga (costruirà una grande struttura commerciale) uno spazio di fronte alla Fiera che Flavio Tosi ha sostenuto per anni dover rimanere a servizio della Fiera. Ricavo: 27,5 milioni. Il sindaco Tosi: “Ci occorrono soldi. Si vendono terreni solo se prevedono strutture commerciali”.
E’ il futuro di Verona secondo il sindaco Tosi. Continua a leggere
Ci sarà spazio per i centri commerciali?
Previsioni sui consumi.
Novembre 2013. Consumi in calo anche nel 2014: un meno 0,2%, che segue il meno 2,4% del 2013 e il meno 4,2% nel 2012. In Veneto a soffrire maggiormente sono i 64.572 negozi al dettaglio, con un meno 2,2% che, come per tutto il Nord Est, è il dato peggiore in Italia (media meno 1,4% – il Sud: meno 1,3%. Novità: soffrono ipermercati (meno 0,4%), ingrosso (meno 375 unità), auto (meno 44 punti vendita), aziende di viaggio (meno 5%), ristorazione (meno 1%), editoria (meno 1,5%). Bene telecomunicazioni (+ 9%), trasporti (picco del 5% quelli aerei), grandi magazzini (+ 1,7%), supermercati (+ 1%), commercio ambulante (160 imprese in più dal 2000 al 2012. Totale: 10.608).
Riccardo Capitanio, presidente regionale giovani Confcommercio: “Per sopravvivere occorre il coraggio di cambiare, di rinnovarsi, di trasformarsi. Le politiche degli sconti e delle aperture domenicali non pagano. Per incentivare le vendite dobbiamo andare incontro alle esigenze dei consumatori, come: orario continuato, aiuto individualizzato, prenotare prodotti on line, spesa a domicilio, acquisto su appuntamento. Le nostre proiezioni prevedono un ritorno alla tradizione, al negozio di quartiere: il primo a sparire ma che tornerà specializzando l’esercizio, di alta qualità. Bisogna anche saper vendere, saper proporre, essere accattivanti. Oggi si preferisce pensare comodamente all’acquisto stando in poltrona”.
I televenditori in Veneto vanno alla grande: nonostante i costi, spuntano come funghi. Hanno successo soprattutto con le signore oltre i 50 anni, che acquistano di tutto.
Nota di Tito Brunelli.
Una sola riflessione. Prevedere un grande centro commerciale a Verona Est, vicinissimo a due già esistenti, altrettanto grandi, e 11 centri commerciali a Verona Sud, di cui tre enormi, è di per sé, per chi ragiona a base di buon senso, del tutto inconcepibile. Un’Amministrazione comunale che prevede tali interventi è colpevole di fronte alla città e ai cittadini, anche se, ma non è così, in altri settori avesse compiuto opere positive. Non lo possiamo permettere!
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