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Il fallimento dell’Amministrazione Tosi si fa evidente

Sarebbe stato necessario e onesto che il Sindaco:

– facesse presente ai cittadini che poteva realizzare una piccola parte di quanto programmato e spiegasse che, data la situazione finanziaria, il Comune non era nelle condizioni di operare secondo le sue aspettative;

– chiedesse collaborazione a favore dei più deboli, delle famiglie, delle aziende;

– indicasse le priorità, tra i tanti progetti, per evitare che, volendo fare tutto, rischiasse di fare niente.

Sul piano economico si procede nel buio. C’è chi ha denunciato questa situazione, ma il Sindaco si muove in proprio e mostra la città dei nostri sogni.

Alcune note preoccupanti:

– Nel programma 2013, l’Amministrazione si propone di “evitare sprechi, inefficienze e incarichi costosi”. Continua a leggere

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Valutazioni di Tito Brunelli: Il futuro può sorridere

Non tutto il male viene per nuocere” Le scelte compiute dal tandem Paolo Arena – Carmine Bassetti e dai soci, dopo il fallimento della gestione Bortolazzi – Soppani vanno o no nella giusta direzione?

Difficile rispondere perché non possiamo verificare dove avrebbe portato il progetto “Aeroporti del Garda”, con la centralità di Verona, la collaborazione (mai esistita) di Brescia e la partecipazione insostituibile di Trento, Bolzano, Mantova, Vicenza. Potenzialità notevoli, ma la diffidenza mortale tra Verona e Brescia ha fatto cadere il progetto. Colpa nostra. Nessun rimpianto perciò.

Non abbiamo potuto verificare il possibile dialogo con Monaco di Baviera e con aeroporti tedeschi, sulla base del legame profondo tra la Germania a l’area del Garda. Non si è neanche provato. Decisione nostra. Nessun rimpianto perciò.

Il dialogo con la Lombardia non è neppure cominciato. Ci siamo limitati a sgambetti e lotte giudiziarie. Colpa nostra e del nostro timore di Veneti nei confronti della potente Lombardia. Non è chiuso però questo percorso. Marchi lo vuole riprendere, per arrivare alla gestione unitaria del D’Annunzio da parte di Sacbo (Bergamo – Orio al Serio) e di Venezia-Verona, con l’obiettivo (chiaro, da parte di Marchi), di puntare al Polo aeroportuale del Nord Italia, con una presenza forte di Marchi stesso.

Un punto è chiaro: la rottura degli schemi precedenti e il progressivo formarsi del Polo aeroportuale del Nord Est (Venezia, Treviso, Verona, Montichiari e, in previsione, Lubiana), è una novità in Europa: una novità forte, con una guida forte. Può nascere una presenza grande, di cui fa parte anche il Catullo: un tassello di un grande mosaico: una parte, non una guida (come sarebbe potuto essere in “Aeroporti del Garda”). Se tutto va bene e si è capaci di valorizzare tutti, il futuro sarà positivo, forse radioso. Dipende da noi.

Il primo passo è che Verona si metta in gioco tutta intera, superando le attuali divisioni, altrimenti i rischi di diventare marginali sono forti.

Viva il sistema Verona!

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Una favoletta

La ripropone Giuseppe Brugnoli su L’Arena del 15 ottobre scorso.

“Viene in mente la vecchia storiella della volpe che, vedendo una gallina spennata in bella vista, attaccata al gancio di un secchio sul pozzo, balza nel secchio per papparsela. Ma il recipiente cala rapidamente fino in fondo al pozzo. Mentre pensa come cavarsela, prima dell’arrivo del contadino, vede un’ombra affacciarsi sull’orlo del pozzo. E’ il suo compare lupo. Subito la volpe lo invita a infilarsi nell’altro secchio in superficie e a scendere fino in fondo, a dividersi il pollo. Quando il lupo che scende incrocia la volpe che sale, chiede spiegazioni di che cosa sta succedendo. La volpe, abbracciando il pollo, gli dice: “Amico caro, il mondo è fatto a scale: c’è chi scende e c’è chi sale”. Forse al Catullo non è andata proprio così, ma le assomiglia”.

Venti anni fa era il Catullo candidato a capeggiare un’intesa veneto-lombarda-trentina per una rete aeroportuale di rilievo europeo. Le cose sono andate diversamente: altre idee, altri soldi, altre volontà, altre persone. Oggi alla testa c’è Save, di Enrico Marchi.

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Un’altra “fuga”, significativa

Nel nuovo CdA della “Catullo spa” emerge la figura nuova dell’Amministratore Delegato, nella persona di Paolo Simioni. In questo contesto matura la decisione del direttore generale della “Catullo spa” Carmine Bassetti di rassegnare le dimissioni. “Non venivo più coinvolto nelle decisioni; venivo a sapere le cose dai giornali. E’ così. Succede quando c’è uncambio di proprietà. Nessuno scandalo. Un esempio: stavo lavorando per portare compagnie su Brescia, trattavo con Dhl. E ho appreso della trattativa con Sacbo. Il più grande rammarico? I lavoratori cassintegrati”. E’ un bruppo colpo per Paolo Arena, che lo ha assunto, per soli meriti curriculari, nel momento più buio del catullo, quando gli stessi revisori vedevano a rischio mla continuità dell’azienda. “Lascio un’azienda risanata con un lavoro oscuro. Abbiamo passato nottate e festività al lavoro per ottenere questi risultati. Ora mi rimetto sul mercato”.
I veneziani impongono le strategie. Dov’è Aerogest? Dove sono Verona e Trento?

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Rilievo di Tito Brunelli: Come si spiega il fuggi fuggi ?

Ciò che succede a Verona è difficile da capire e da motivare. Pare che “Catullo spa” stia compiendo scelte decisive, capaci di produrre risultati di rilievo: con l’ingresso di Save nella compagnia cresce il capitale sociale; si è mosso Unicredit (ottimo) per un accompagnamento economico; entra la compagnia Neos. Bene. Vi va verso il Polo del Nord Est. Molto bene.
Come si spiega, in questa situzione, che Meridiana lasci l’aeroporto Catullo di cui da anni è protagonista? Perché AirOne non è più al Catullo? Perché la Provincia autonoma di Bolzano, socia fin dall’inizio, esce dalla “Catullo spa”? Perché la Provincia di Mantova, per anni a fianco dell’aeroporto Catullo, fa la stessa scelta? Perché Camera di Commercio di Brescia esce dalla compagnia? Perché il Comune di Villafranca, nel cui territorio si colloca il Catullo, vende quasi tutte le azioni dell’aeroporto? Non è tutto. Succede qualcosa di più grave che, ci auguriamo, qualcuno spiegherà: Continua a leggere

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Rilievo di Tito Brunelli

                                         “Viva il sistema Verona”

Si è sbandierato questo slogan quando tutte le componenti politiche ed economiche della città si erano recate a Roma per spiegare e ottenere la concessione quarantennale dell’aeroporto di Montichiari alla “Catullo spa”. Successo, si ripeteva, dovuto al fatto che a Roma c’era tutta la città: a tutta Verona è andato ilo merito. Almeno nelle decisioni importanti, questo comportamento dovrebbe essere la norma.

Invece …

In tutti i passaggi successivi, le trattative sono state condotte dal mondo dell’economia veronese e dalla maggioranza di Centro Destra. Centro Sinistra, Movimento 5 Stelle e partiti minori neppure sono stati interpellati. Continua a leggere

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Rilievo di Tito Brunelli: Assunzioni

Restano impresse le affermazioni, mai smentite, mai tacciate come non veritiere, di Bortolazzi: “Nelle segreterie dei partiti c’è un elenco di incarichi e posizioni in cui i politici possono piazzare i loro uomini. Giocano come con le figurine. Spartiscono tutto: dal presidente all’operaio. Se occorre un lavoratore e sono implicati tre partiti alla fine devi assumerne tre. Gli amministratori nominati dalla politica alla politica rispondono. Nel CdA c’erano e non c’erano”.

Bortolazzi e il direttore Soppani, quando cominciano a temere per se stessi, per spiegare le spese eccessive, parlano di assunzioni dubbie; di partiti che si spartiscono i posti; di vitalizio agli ex amministratori, di politici che pretendono assunzioni, cioè stipendi. Parlano di stipendificio. Continua a leggere

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Rilievo di Tito Brunelli

Strano ma vero: un casello autostradale a Forette?

L’autostrada del Brennero aveva programmato un casello d’uscita in corrispondenza dell’aeroporto Catullo, con lo scopo di collegare l’autostrada, l’aeroporto Catullo, il Quadrante Europa, l’interporto, i caselli autostradali di Verona Sud e di Verona Nord. Un servizio richiesto e utile.

Succede che, come rileva Matteo Gasparato, presidente del Consorzio ZAI, senza neppure avvertire gli interlocutori, si elimini questo casello e si decida di trasferire l’investimento a Forette, nei pressi di Vigasio, dove potrebbe sorgere un enorme autodromo, con molte strutture collegate.

Le perplessità dipendono dal fatto che di questo autodromo si parla da molti anni, ma, a detta di molti esperti in materia, non si realizzerà mai, tanto meno con le dimensioni enormi con cui è stato studiato e presentato. Se questo è vero, cosa ci sta a fare il casello autostradale a Forette di Vigasio? Continua a leggere

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Rilievo di Tito Brunelli: Se fosse un’azienda normale?

Domando (dovremmo essere tutti sconvolti da questa domanda): “Se la “Catullo spa” fosse un’azienda privata, gestita da imprenditori e da manager normali, di fronte al disastro a cui si è arrivati, cosa succederebbe? Uno scandalo.
I manager sarebbero cacciati con ignominia. Gli imprenditori incapaci verrebbero esclusi e derisi. Altri prenderebbero in mano l’azienda in vista della possibile ripresa. Interverrebbe la magistratura. Si potrebbe arrivare a processo.
Ancora: Il Consiglio di Amministrazione della “Catullo spa” sapeva che l’aeroporto di Montichiari era solo un costo? uno spazio bello e moderno, ma vuoto, senza passeggeri e senza merci? Se lo sapeva (e non poteva non saperlo) perché lo ha tenuto nascosto per anni? Forse perché si temeva la concorrenza di Montichiari nei confronti di Verona?
Perché sono dovute intervenire alcune reti televisive perché potessimo avere informazioni dovute e sconvolgenti? L’ex Presidente e gli ex consiglieri di amministrazione non hanno attenuanti. Continua a leggere

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Rilievi di Tito Brunelli sulla vicenda aeroporti Catullo e D’Annunzio

Come premio e garanzia di fedeltà ti affido un incarico ben stipendiato”

Mentre ero amministratore del Comune di Verona, alcune aziende ed enti pubblici, in particolare AGSM e AMIA, hanno promosso società da essi controllate, sostenendo che l’obiettivo era offrire un migliore servizio risparmiando. Non ho mai creduto a queste dichiarazioni.

Verifichiamo nella “Catullo spa”. Quando il presidente Arena e il direttore Carmine Bassetti hanno comunicato il grave deficit dell’azienda, per risparmiare hanno chiuso le società controllate: “Catullo Park” (parcheggi); Adg Engineering (progettazione) e Avio Handling (servizi a terra), condannando alcune centinaia di persone a perdere il lavoro.

Alla domanda: “Le società controllate portano vantaggi all’ente che le promuove, o no?”, la risposta della “Catullo spa” è chiara: “No”.

Significa che le società controllate non sono necessarie e che il loro costo non produce effetti positivi. Perché non le chiudiamo, con il beneficio di risparmiare i soldi che vanno a pagare i membri dei CdA che hanno come principale merito l’essere nelle grazie del potente?

Perché allora un’azienda sceglie di mettere in piedi società che essa stessa controlla? Continua a leggere

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