Vicenda deprimente quella di Vito Giacino e della moglie. Partecipiamo alla loro attuale sofferenza, ma è doveroso che emerga la verità.
Sottolineiamo un aspetto: la vicenda ha coinvolto, con i due coniugi, dirigenti comunali, dirigenti di aziende partecipate, tecnici comunali, imprenditori e aziende. Si parla poco dei dirigenti comunali, persone, spesso di valore, in una posizione delicata: se operano secondo la legge e contraddicono gli amministratori eletti, possono correre il rischio di perdere il posto o di essere trasferiti dove non possono nuocere. Presumibilmente è avvenuto qualche mese fa nella questione ex Arsenale. Nel caso Giacino alcuni dirigenti si schierano con lui o si chiamano fuori. Potrebbero fare altrimenti? Evidentemente sì, ma (ripetiamo) con loro rischio. I magistrati per primi, conoscendo la situazione, non li considerano utili testimoni. Sta di fatto che senza il loro intervento e la loro collaborazione (vedi l’articolo precedente) il politico fa poca strada. Occorre interrompere queste complicità occulte, con leggi e regolamenti, ma soprattutto con un progetto di educazione professionale “salva cittadini” da pensare bene e insieme.
E’ tempo di smetterla con la storia delle poche mele marce in un vassoio di mele buone. Non è vero ciò che ci sentiamo ripetere ogni volta che accadono misfatti; che cioè ci sono alcune persone marce, ma il popolo è buono e pieno di energie positive. Da anni sento questo discorso riferito a Verona. Se ci illudiamo con queste bugie non ne andiamo fuori. Non è così: se c’è un colpevole permanente del malaffare siamo proprio noi: popolo bue, pronti a fare i nostri interessi a qualsiasi costo e ad affidarci al ‘capo’ di turno, lasciando a lui il compito di ‘proteggerci’, ritirandoci intanto a fare i nostri affari e a imbrogliare appena si presenta l’occasione. Esempio chiaro: paghiamo le tasse perché non possiamo farne a meno; ma se appena si presenta la scappatoia chi paga più?
Valutazioni di Tito Brunelli
E’ evidente a tutti che i Comuni si trovano in una situazione finanziaria pesante, anche per il blocco di possibilità di spesa difficilmente comprensibili.
C’è però un altro dato: l’Amministrazione, come abbiamo documentato all’inizio di questo lavoro, negli ultimi anni ha incamerato molti soldi: alcune centinaia di milioni. Ultimo introito: Esselunga, per costruire il suo supermercato di fronte alla Fiera, versa al Comune 27,5 milioni.
L’Amministrazione deve chiarire ai cittadini come spenderà questi soldi:
– se per grandi opere; meglio: per pagare progetti in vista di grandi opere, per i quali ha già speso molti milioni, non si sa con quale utile per i cittadini;
– se le servono per pareggiare il bilancio comunale o per altro.
Riteniamo di doverlo sapere.
Proprio non c’è un milione per la sede dei Vigili urbani?
Il giro dell’oca sulla sede dei Vigili si potrebbe scusare se fosse un comportamento eccezionale: può capitare che un progetto si inceppi. Se però questo modo di procedere altalenante e incerto è la normalità, allora ci si deve preoccupare.
Questo cambio continuo di direzione è la norma per l’Amministrazione Tosi. Ci limitiamo a ricordare: Continua a leggere →
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