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Il filobus parte o no?

A quando i cantieri, quelli veri?

Gennaio 2017. Le imprese realizzatrici consegnano il nuovo progetto esecutivo. Viene esaminato dai tecnici comunali e di AMT; va a Roma per un ulteriore esame. Solo allora il CIPE potrà erogare il finanziamento.

Il grande problema sono i parcheggi scambiatori: quello di Ca’ di Cozzi è di là da venire (avrebbe dovuto costruirlo l’Ati che doveva realizzare il traforo); per realizzare quello in località Genovesa va eliminata la discarica di rifiuti urbani e va finanziato il deposito mezzi; quello di San Michele dovrebbe essere pagato dalla società che dovrebbe realizzare il centro commerciale in zona La Cercola. Quando sarà pronto? “Immobiliaria srl” scalpita e contesta il mancato inserimento di esercizi pubblici (bar e punti ristoro) nel centro commerciale. La conseguenza sarebbe la non realizzazione delle opere compensative previste (a partire dal parcheggio). Il Comune supera l’ostacolo accogliendo l’osservazione. Resta però la minaccia: il centro commerciale potrebbe non costruire le opere compensative.

La maledizione

Consigliere Bertucco: “La maledizione è destinata a compiersi anche con riferimento ai lavori avviati a Borgo Roma e nella zona Stazione-Stadio. Continua a leggere

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Primi interventi: autunno 2016

Il filobus correrà su corsie preferenziali per 26 chilometri in andata e ritorno. In via Mameli, punto critico del progetto, le due corsie occuperanno l’area centrale della strada e il traffico normale utilizzerà le linee laterali. Spariranno posti auto, ma il parcheggio a Ca’ di Cozzi offrirà 1.300 posti auto. Una volta completato il sottopasso di via Città di Nimes, tra Porta Palio e Porta Nuova i nuovi mezzi utilizzeranno le corsie in superficie mentre il traffico privato scorrerà nel sottosuolo.

Partono gli espropri lungo il tracciato per oltre 300.000 euro.

Dicembre. Primi lavori (primo buco) in piazzale Scuro, presso il policlinico di Borgo Roma. Si scavano le buche dove verranno installati i piloni che sosterranno i cavi elettrici e la linea elettrica aerea, cui saranno agganciate le “tiracche” del filobus. In 3 mesi saranno sistemate le strade della zona. Si procederà poi nelle altre zone del percorso, di 3 mesi in 3 mesi. Ogni cantiere rimarrà aperto per circa 90 giorni.

A quando l’affidamento dei lavori alle imprese realizzatrici? Avverrà in tre stralci. Finora è stato fatto il primo: Verona Sud. All’affidamento dell’ultimo stralcio scatteranno i mille giorni previsti dal contratto per realizzare l’opera.

Gennaio. Cantieri in via Palladio: operazione di posa dei piloni per la linea elettrica che alimenterà il nuovo mezzo di trasporto. Ancora una volta vengono in mente i gessetti. Continua a leggere

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Fatto straordinario, di buona politica

Giulio Saturni, consigliere di ATV ed esponente PD, tenendo presenti i nuovi insediamenti commerciali a Verona Sud e alla Marangona (Ikea), lancia 3 proposte per rafforzare il filobus:

– ribaltare, anche solo in parte, il casello autostradale di Verona Sud per consentire a chi arriva di utilizzare al massimo il parcheggio scambiatore alla Genovesa;

– basta parcheggi pubblici lungo viale del Lavoro, per sfruttare al massimo quello della Genovesa, che va ampliato fino a 10.000 posti;

– creare una metropolitana di superficie tra la stazione di Porta Nuova e la Marangona, consentendo così l’uso del parcheggio alla Marangona.

Secondo Saturni “gli insediamenti commerciali a Verona Sud e alla Marangona sono occasione per valorizzare il progetto filobus, Continua a leggere

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Segnali positivi: Settembre 2016

Deputato Giorgetti (FI): “Dopo 10 anni di chiacchiere e di occasioni perse il filobus è l’unica opera che l’Amministrazione Tosi forse porterà alla luce. E’ un obiettivo fondamentale per Verona”.

Risponde il sindaco Tosi: “Sono d’accordo con Giorgetti: occorre remare tutti nella stessa direzione. Non possiamo dimenticare però che il governo Berlusconi, formato dai partiti che governavano la nostra città, tenne fermo il progetto per un anno intero, prima di farlo approvare dal CIPE, mentre il governo Monti, col ministro Passera, sistemò la questione in un mese e il governo Renzi ha agito altrettanto velocemente. Giusto lavorare tutti insieme per il bene della città, ma a tutti i livelli. Cominceremo i lavori prima del voto”.

Roma continua ad aiutare. Il Ministero assicura che il CIPE approverà il finanziamento entro dicembre. Il Comune deve preparare il quadro generale di spesa, aggiornando i costi delle opere in via San Paolo, in via Città di Nimes, alla Genovesa e in altre zone che prevedono interventi costosi.

Ati deve aggiornare il progetto esecutivo, realizzando l’adeguamento delle infrastrutture al nuovo mezzo. Hess Carosserie realizzerà i filobus ordinati in un anno e mezzo.

Il Ministero autorizza la partenza anticipata dei lavori del primo lotto, che non richiedono varianti urbanistiche: Borgo Roma, zona Stadio e Stazione ferroviaria. Si può scavare e installare strutture in acciaio e pali per la posa di fili elettrici.  Vengono in mente i gessi dell’aprile 2015. Ma! Continua a leggere

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Roma aiuta

Agosto 2016. Il CIPE (Comitato interministeriale per la programmazione economica) prende atto della scelta del mezzo per il filobus. Il progetto esecutivo dell’opera però non esiste. E senza questo progetto, niente finanziamento statale. Vittoria? Rinvio? Semi bocciatura? Il Sindaco annuncia carte in regola per la riunione del CIPE, in settembre. Ma è inconcepibile che, dopo 9 anni di “grande lavoro”, il progetto esecutivo non ci sia.

Sindaco Tosi: “Lavoreremo anche in agosto. Avremo il finanziamento. Da quando ho preso in mano io il progetto, sono costanti i contatti con governo nazionale, AMT e Ati. Colpevole dei ritardi è l’ex assessore Corsi, che non ha seguito con regolarità l’iter amministrativo, e della dirigenza AMT, che ha dimostrato ritardi e palesi lacune organizzative. Ora adeguiamo il progetto al nuovo mezzo: panchine , raggio di curvatura, … Dobbiamo validare il progetto esecutivo e produrre un piano economico credibile. Sono da predisporre i parcheggi scambiatori: a Verona Sud (Genovesa); a San Michele, nell’ambito del nuovo centro commerciale; a Ca’ di Cozzi, legato al traforo. Un privato mette a disposizione un’area di sua proprietà”.

Quanto sopra, secondo il Sindaco, non impedisce l’inizio dei lavori e il buon esito finale. Continua a leggere

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Tormentoni della primavera 2016

 

Quale mezzo attraverserà Verona? Dopo tanti tira e molla, prevale la svizzera Hess Carosserie. Filobus di 18 o di 24 metri?

Quali strade percorrerà il filobus in Borgo Venezia: via Pisano? via Spolverini? via Rosa Morando?

Cosa accadrà in via Città di Nimes, nella strettoia di San Paolo, in via Mameli, alla Genovesa?

Chi preparerà i tre parcheggi scambiatori previsti come obbligatori?

Il mancato ribaltamento del casello di Verona Sud limiterà l’utilizzo del parcheggio della Genovesa e del filobus? E la bonifica di quell’area, della quale si parla da anni, quando avverrà?

E’ possibile ricomporre la squadra che dovrebbe mettere in strada il filobus, remando tutti nella stessa direzione? Stefano Ederle è all’altezza del ruolo di presidente AMT? Carlo Alberto Voi può continuare a essere direttore AMT e Responsabile unico del progetto filobus?

Lo viluppo commerciale di Verona Sud tiene presente il trasporto pubblico?

Dov’è la validazione del progetto esecutivo? Continua a leggere

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I gessetti

Partiamo dall’aprile 2016. Si capirà alla fine il motivo.

Quartiere Stadio. Compaiono alcuni operai. “Lavorano” sul tracciato del filobus utilizzando gessi, con i quali numerano i punti in cui saranno piantati i pali di sostegno dei cavi elettrici del filobus. Verificano se nel sottosuolo ci siano interferenze con tubature, cavi, teleriscaldamento, gas, fibra ottica, linee elettriche e altri sottoservizi. Se ci sono dovranno essere spostati. Lungo il percorso del filobus si incrementerà l’illuminazione pubblica.

Dopo alcuni giorni spariscono. Per qualche giorno restano i segni dei gessi. Per il resto: nulla.

Questo episodio, di 10 mesi fa, crea sospetto in chi, a fine gennaio 2017, percorre viale Palladio e vede “lavori in corso” collegati al filobus. Quali ‘lavori’? Spesso non c’è nessuno; saltuariamente 2 o 3 operai bighellonano, facendo finta di fare qualcosa. C’è uno scavo nel terreno.

Piazzale XXV Aprile, zona della Stazione. Anche lì alcuni operai segnano con gli stessi gessi i punti dove si dovrebbero piantare i piloni per il rifornimento elettrico del filobus. Dopo qualche giorno: più nulla. Continua a leggere

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Filobus

E’ vero che i lavori per realizzare il filobus sono partiti?

La storia del filobus è una comica di annunci, di sgambetti e di bugie. Siccome però si tratta della nostra città, diventa sofferenza per l’incapacità di Verona e dell’Amministrazione di intercettare le attese dei cittadini. I più non credono a chi governa e si voltano dall’altra parte. Veniamo ai dati del filobus.

Lo Stato lo finanzia per il 60% del costo: 85 milioni sulla spesa complessiva di 142. AMT paga il resto. C’è chi dice che i milioni richiesti sono 120. La gara è stata aggiudicata nell’agosto 2012. La vicenda dura da 9 anni.

Il bus sarà lungo 18 metri. Potrà trasportare 2.500 passeggeri all’ora. Le banchine alle fermate saranno costruite in previsione di mezzi da 24 metri (possono trasportare 53 persone in più all’ora). Serve però modificare il Codice della Strada.

I mille giorni per concludere i lavori scattano dalla consegna del terzo lotto. A oggi è stato consegnato il primo. I lavori dureranno almeno 4 anni. Continua a leggere

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Ultime notizie

Eravamo pronti per la pubblicazione degli articoli sul Filobus, quando ci è arrivata notizia di eventi sconvolgenti: “Ci sarebbe da piangere, ma non c’è tempo”, dicevano i nostri nonni. Di che cosa si tratta?

5-4-16. Il nuovo filobus? “Entrerà in funzione presumibilmente tra circa 5 anni”. Una previsione che cambia radicalmente quelle fatte finora. E a farla non è un oppositore o un cittadino qualsiasi: l’ipotesi di dover aspettare un altro quinquennio è contenuta in una proposta di delibera che arriverà la settimana prossima in Consiglio comunale, firmata personalmente dal sindaco Flavio Tosi. La novità di maggior rilievo sta tutta in 3 righe in cui si parla di una riunione, a fine novembre, del nuovo Comitato di indirizzo del bacino territoriale del trasporto pubblico, composto dal Presidente della provincia, dal Sindaco di Verona e dal sindaco di Legnago. Quel comitato sta preparando la gara pubblica (obbligatoria con le nuove norme europee) per affidare al miglior offerente tutto il trasporto locale. Ma in quell’incontro si è dovuto prendere atto che per fare quella gara occorre un Piano Urbano ed extraurbano che (citiamo letteralmente) “tenga conto anche della realizzazione del sistema filoviario della città di Verona, che entrerà in funzione presumibilmente tra circa 5 anni”. In pratica i nuovi mezzi dovrebbero sfrecciare in città più o meno all’inizio del 2021.

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Considerazioni conclusive di Tito Brunelli

E’ difficile valutare il comportamento dell’Amministrazione Tosi e del Sindaco in prima persona sulla vicenda Filobus, come su altre scelte amministrative. E’ difficile perché pare impossibile che le cose siano avvenute come vi abbiamo descritto. Risulta senza ombra di dubbio che chi ci ha governato negli ultimi 9 anni si è assunto un compito che non è capace di concretizzare. Un solo esempio: come fa il sindaco Tosi ad avere il coraggio e la faccia tosta di dichiarare che “lui e Ederle hanno preso in mano una situazione critica: eredità del passato”? (Il Sindaco attacca il precedente CdA di AMT per “colpevole ritardo”) Ma chi è questo passato? C’era Enrico Corsi, non certo un’aquila. Ma il sindaco Tosi dov’era? Non era al corrente dell’evolversi della questione filobus? Non è stato lui a garantire, in decine e decine di casi e da protagonista delle scelte, che il progetto andava avanti e sarebbe arrivato in porto “a tempi brevi”?

Se poi andiamo a vedere, come spesso ci è capitato di fare, l’elenco delle opere previste e date per imminenti dal luglio 2007 l’elenco è lunghissimo, ma le realizzazioni sono pochissime, quasi inesistenti. Continua a leggere

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