Archivi categoria: Il trasporto pubblico

Primi interventi: autunno 2016

Il filobus correrà su corsie preferenziali per 26 chilometri in andata e ritorno. In via Mameli, punto critico del progetto, le due corsie occuperanno l’area centrale della strada e il traffico normale utilizzerà le linee laterali. Spariranno posti auto, ma il parcheggio a Ca’ di Cozzi offrirà 1.300 posti auto. Una volta completato il sottopasso di via Città di Nimes, tra Porta Palio e Porta Nuova i nuovi mezzi utilizzeranno le corsie in superficie mentre il traffico privato scorrerà nel sottosuolo.

Partono gli espropri lungo il tracciato per oltre 300.000 euro.

Dicembre. Primi lavori (primo buco) in piazzale Scuro, presso il policlinico di Borgo Roma. Si scavano le buche dove verranno installati i piloni che sosterranno i cavi elettrici e la linea elettrica aerea, cui saranno agganciate le “tiracche” del filobus. In 3 mesi saranno sistemate le strade della zona. Si procederà poi nelle altre zone del percorso, di 3 mesi in 3 mesi. Ogni cantiere rimarrà aperto per circa 90 giorni.

A quando l’affidamento dei lavori alle imprese realizzatrici? Avverrà in tre stralci. Finora è stato fatto il primo: Verona Sud. All’affidamento dell’ultimo stralcio scatteranno i mille giorni previsti dal contratto per realizzare l’opera.

Gennaio. Cantieri in via Palladio: operazione di posa dei piloni per la linea elettrica che alimenterà il nuovo mezzo di trasporto. Ancora una volta vengono in mente i gessetti. Continua a leggere

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Archiviato in Amministrazione Tosi, Elezioni comunali 2017, Filobus, Il trasporto pubblico

A che punto siamo con il filobus ?

Sorprende un intervento dell’assessore Corsi: “Tra qualche settimana partiranno i lavori al deposito della Genovesa. Prossimamente il Progetto esecutivo sarà approvato. Subito dopo scattano i 1100 giorni per completare l’opera. Il filobus sarà in strada entro aprile 2018”.

Nota di Tito Brunelli.

I lavori alla Genovesa non erano già trionfalmente partiti, con inaugurazione a suono di tromba? Perché l’Assessore dice che “partiranno”?

Il Progetto esecutivo doveva essere pronto entro il febbraio 2015. Siamo a fine aprile. Quando sarà approvato?

Teniamo presente la data dell’aprile 2018; vedremo o no il filobus sfrecciare sulle nostre strade? Continua a leggere

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Aprile 2015: Progetto esecutivo. C’è o no ?

Comune, AMT e Ati analizzano il tracciato delle linee del filobus, in vista del progetto esecutivo:
1.Zona tra la Genovesa e piazzale XXV Aprile, compreso il tratto che parte dal policlinico di Borgo Roma. Corsi: “Apportiamo piccole modifiche dove saranno installati gli impianti per il controllo della circolazione lungo le corsie preferenziali riservate al filobus”.
2.Tratto tra piazzale XXV Aprile e Saval-Ca’ di Cozzi. Corsi: “In via Mameli puntiamo a garantire alle auto le svolte a sinistra e a consentire la seconda corsia in prossimità di semafori e incroci. In Borgo Trento e in Valverde prolungheremo le linee elettriche. L’elettrificazione della linea, dal Saval a piazzale Stefani (ospedale di Borgo Trento), proseguirà fino a piazzale Cadorna”. In via IV Novembre introduciamo “il sistema di corsia dinamica: dalle 7 alle 9 potranno circolare solo filovia e autobus; non le auto private”. Continua a leggere

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Marzo 2015: Dopo Apts fallisce anche Cdc

Pare una maledizione! Fallisce anche l’impresa Cdc, consorziata alla “Consorzio cooperative costruttori”, capofila della cordata che dovrebbe costruire il filobus. Subentra Clea di Venezia. Corsi: “Nessun rallentamento”.

La cordata di imprese è ora composta da: Consorzio cooperative costruttori (capofila); Soveco e Mazzi: costruttori; Alpiq Intec, Balfour Beatty Rail apa, Vossloh Kiepe, Vdl, Technital, Girpa e Clea per la parte progettuale.

C’è attenzione ai mezzi della Solaris, funzionante a Salisburgo.

Resta, sotterraneo, il caso Soveco, azienda priva del certificato antimafia.

La storia:

Gennaio 2012. AMT chiede alla Prefettura la certificazione antimafia per Soveco e Alpiq Intec. Non arriva. Seguono solleciti, con frequenza periodica. Continua a leggere

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Gennaio 2015: Si brinda alla Genovesa

Siamo all’avvio dei lavori per il filobus. Interventi minimi. L’aria però è di festa.

Sindaco Tosi: “Dopo 23 anni di attesa, il filobus c’è. A quelli che da mesi e mesi ripetono che i lavori per il filobus non partiranno mai, la risposta non può essere più chiara”. E indica il cantiere.

Assessore Corsi: “Finalmente siamo al via dei lavori, con tempistica certa”.

Domanda di Tito Brunelli e di molti: “Qualcuno se la sente di sottoscrivere che i lavori per il filobus sono partiti? Si vedono piccoli interventi: fumo negli occhi. Il filobus è altra cosa!

Bertucco (PD): “A quante cerimonie di posa della prima pietra dovremo assistere prima che i cantieri partano sul serio?! Continua a leggere

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Dicembre. Piangiamo o ridiamo?

“L’Arena” del 7 dicembre. Pietro Martinelli scrive al Direttore: “Titolo de L’Arena di martedì scorso: “Il filobus accelera”. Il giorno dopo: “Filobus. Fallisce ditta straniera”. Non è la prima volta che una ditta coinvolta nel filobus veronese si trova in difficoltà”.
Sembra una maledizione. Arriva in Comune la notizia, impensabile, del fallimento dell’azienda olandese Apts, collegata alla Vdl. Doveva fornire il sistema di accostamento automatico alle fermate e curare il filobus di Verona, modello Citea.
I tecnici di AMT: “Conseguenze minime per la tempistica del piano”. Sindaco Tosi: “In gennaio partiranno i cantieri alla Genovesa. Quanto accaduto non inciderà sul prosieguo del cantiere”. Continua a leggere

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Torna il grande annuncio: Siamo nel settembre 2014

AMT e Ati firmano il contratto. I cantieri possono partire nelle prossime settimane in piazza XXV Aprile e nei prossimi mesi alla Genovesa. Finalmente Ati può costruire il nuovo sistema di trasporto pubblico di massa: dal 18 settembre ha 141 giorni per stendere il progetto esecutivo. Poi: ruspe in azione, per tre anni di lavori. Filobus in strada: alla fine del 2017.

Si parla di un costo complessivo di 140 milioni (pochi mesi prima erano 130): 115.620.000 euro per i lavori. L’Iva fa salire l’investimento a 143 milioni, dei quali 85.832.000 finanziati dallo Stato.

In particolare:

– 46,3 milioni per opere edili; Continua a leggere

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Torna il grande annuncio: Siamo nel settembre 2014

AMT e Ati firmano il contratto. I cantieri possono partire nelle prossime settimane in piazza XXV Aprile e nei prossimi mesi alla Genovesa. Finalmente Ati può costruire il nuovo sistema di trasporto pubblico di massa: dal 18 settembre ha 141 giorni per stendere il progetto esecutivo. Poi: ruspe in azione, per tre anni di lavori. Filobus in strada: alla fine del 2017.

Si parla di un costo complessivo di 140 milioni (pochi mesi prima erano 130): 115.620.000 euro per i lavori. L’Iva fa salire l’investimento a 143 milioni, dei quali 85.832.000 finanziati dallo Stato. In particolare:

– 46,3 milioni per opere edili;

– 27,5 per gli impianti per trazione elettrica e sottoservizi;

– 41 per la fornitura di veicoli; Continua a leggere

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Si parte, finalmente? Ma scherziamo!

I lavori partono nel settembre 2014? Si rinvia.  ATV, che dovrebbe gestire il filobus e che sembrava convinta dell’opera, solleva nuove questioni:
– mancano i parcheggi scambiatori imposti come fondamentali dalla Provincia (vero!).
– i costi di esercizio e di manutenzione sono lievitati di 5 milioni all’anno rispetto alle previsioni iniziali (si sapeva).
– è eccessivo l’impatto sulle strade dei cantieri e delle strutture per i fili elettrici.
– i mezzi sono meno capienti degli attuali autobus doppi, a metano”.
– le corsie preferenziali sono poche.
Bertucco, Burato e Rotta (PD) chiedono al Comune di “dire la verità” Continua a leggere

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Sospesi

Alessia Rotta (deputato PD): “Sul filobus rimangono interrogativi, come le migliorie che Corsi vuole fare a progetto avviato in Borgo Venezia. Produrranno aggravio di costi. Grave è la questione dei due parcheggi scambiatori a San Michele e a Ca’ di Cozzi: il primo legato all’intervento di un privato, il secondo al traforo: devono esserci prima della costruzione dell’opera”.
Bertucco (capogruppo PD): “Un mezzo di trasporto pubblico di massa, con particolare tecnologia, deve essere omologato. Continua a leggere

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