Archivi del mese: Maggio 2017

Costruire il servizio sociale con la famiglia

I servizi sociali a Verona sono di qualità. Però è possibile, e perciò doveroso, un passo in avanti: riorganizzare i servizi ponendo al centro la famiglia, quale energia potente del nostro convivere, aiutandola a diventare protagonista e realizzatrice al massimo livello delle scelte che la coinvolgono. Si tratta di riconoscere il ruolo sociale che la famiglia ha per il solo fatto che esiste, in collaborazione con le istituzioni: protagonista delle scelte. La famiglia vive la vicinanza tra persone e deve contribuire a riorganizzare i servizi sul fondamento del ruolo che le è proprio come  ’luogo’ dell’incontro profondo uomo – donna, genitori – figli, esperienza dell’amore e della vita.

A Verona il coinvolgimento va promosso a partire da 5 ambiti prioritari:

-il tempo, prezioso, della gravidanza, fino ai due anni di vita del bambino;

-la famiglia con un figlio adolescente, in collaborazione con la scuola;

-la famiglia che cura in casa l’anziano;

-la famiglia con un disabile in casa ;

-la famiglia disastrata, che vive dolorosi traumi.

Molte famiglie costituiscono associazioni per sostenere il proprio percorso di vita, Continua a leggere

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La famiglia non ha alternative

C’è chi vuole individuare i pilastri che aiutano le persone a dare il meglio di sé; c’è chi studia le forze che sostengono il percorso della nostra città; c’è chi vuol capire la storia di Verona. Tutti arrivano a riconosce il ruolo, unico e irripetibile, di vicinanza e di cura, della famiglia, capace, come nessun altro, di mettere in moto energie potenti a favore delle persone e della convivenza. La famiglia vive lo straordinario compito di accompagnare i suoi membri, soprattutto i più deboli, sulle strade della vita. Il ruolo da protagoniste della famiglia le è proprio per il solo fatto che esiste. Alla famiglia chiede molto il mondo della scuola; sa che l’assenza della famiglia rende difficile il suo compito culturale ed educativo. Cose simili avvengono nella sanità e nella cura di chi sta male o ha bisogno. Altrettanto si può dire sull’inserimento dei giovani nel mondo dell’Università e del lavoro e su tutti i bisogni che man mano emergono.

E’ vero che la famiglia mostra crepe e disumanità ed è colpevole di cattivi e vergognosi comportamenti. Ma questo non toglie nulla al riconoscimento della sua insostituibilità e positività. Chi accusa la famiglia come tale perde il contatto con l’essenziale: Continua a leggere

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Console

Possiamo paragonarlo a  un ministro degli esteri: è motore di scambi culturali, artistici ed economici tra Verona e altre città, in particolare europee e africane (dei territori da dove provengono immigrati presenti in città), cercando la collaborazione delle comunità veronesi residenti all’estero, allo scopo di aprire canali di conoscenza reciproca, di collegamento e di collaborazione tra città, per scambi culturali (per quanto ci riguarda favorire le presenze alla stagione lirica, a quella del Teatro Romano e del Filarmonico, la diffusione del mito di Giulietta e le mostre d’arte, tipo quelle di Mantegna e dei Maya), economici (come è avvenuto con i banchetti di Norimberga) e della ricerca. Obiettivo: far circolare ciò che può interessare della nostra città ad altre città e viceversa, in uno scambio continuo e arricchente per tutti.

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Verona a fianco dei suoi giovani che cercano lavoro

La nostra città deve creare le condizioni perché i suoi giovani lavorino e contribuiscano alla crescita propria e dei concittadini. E tempo di fare scelte precise in questa direzione:

Primo. La città metterà a disposizione dei giovani sotto i 35 anni che cercano lavoro e dei disoccupati tre milioni all’anno. Il Comune mobiliterà la città per raccogliere questi soldi. Verona ha nel suo territorio tre fondazioni: Cariverona (ogni anno destina finanziamenti a sostegno del lavoro), San Zeno (finanziata da Sandro Veronesi – Calzedonia, ha tra i principali obiettivi incentivare e sostenere il lavoro), Cattolica (premia iniziative di lavoro). Camera di Commercio poi sostiene il lavoro e le aziende, … In una domenica, preferibilmente in ottobre, le parrocchie del territorio potranno mettere a disposizione le offerte dei fedeli. L’occasione sarà propizia per stringere in un abbraccio fraterno giovani e comunità dei credenti . Possono essere disponibili al finanziamento associazioni di imprenditori e di dirigenti d’azienda, come i Rotari e i Layons. Se bene motivate,daranno il loro apporto associazioni e gruppi di ogni provenienza, famiglie e singoli cittadini. Avranno un ruolo informativo fondamentale i mass media. Dare un apporto per una esigenza come il lavoro per i nostri giovani può muovere molte coscienze. Se i tre milioni non arriveranno, provvederà il Comune. La sensibilità umana dei Veronesi non lo permetterà.

Secondo. I 3 milioni raccolti saranno dati preferibilmente a gruppi di disoccupati o di almeno tre giovani sotto i 35 anni che presenteranno un progetto di lavoro che una commissione dichiarerà in grado di procurare una entrata economica che garantisca ai lavoratori una vita dignitosa. I progetti potranno essere i più vari: alcune baby sitter ne hanno preannunciato uno. Il contributo massimo previsto è di 100.000 euro per ogni progetto. Se l’impresa avrà successo, il gruppo dovrà restituire il 30% dei soldi ricevuti, a partire dal secondo anno in cui l’azienda sarà in attivo. Se l’impresa andrà male, non si restituirà nulla: si ricomincia da capo. Saranno graditi progetti nel settore manifatturiero.

Terzo. Due attività lavorative potranno dare lustro alla nostra città: Continua a leggere

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Adige nostro

Da molto tempo il rapporto tra noi Veronesi e il nostro fiume è quasi inesistente. L’Adige, bellezza che ci è stata consegnata , può ridiventare parte viva della città. Interventi possibili:

1)Lo spazio nord ovest, in ingresso in città fino a ponte Catena, con centralità Parona, viene riqualificato come area balneare sul modello delle spiagge lacustri e marine, a disposizione di bagnanti e di persone che cercano tranquillità. L’area sarà attrezzata con punti di ristoro, bar, ombrelloni, sdraio. E’ da verificare l’utilizzo della prima metà del grande invaso della diga di Chievo, per imbarcazioni, attrazioni, competizioni natatorie per ragazzi e adulti.

2)E’ da riscoprire il percorso sud est dell’Adige, in uscita dal territorio cittadino, tra località Boschetto, Porto San Pancrazio, Giarol Grande, San Michele e zona Lazzaretto. Prevediamo piccole spiagge e spazi attrezzati per il passeggio in un ambiente stupendo, percorsi ciclabili, feste di comunità all’aperto, attrazioni, orti, iniziative per scolaresche alla scoperta di affascinanti ambienti naturalistici, maneggio cavalli, presenza di animali. Lo spazio, oggi lasciato a se stesso, è molto bello; può diventare area della festosa convivenza. Sono da valorizzare l’isola nell’Adige, la fattoria ecologica con la presenza di animali, la presenza di Villa e parco Buri, il Lazzaretto e tutto il territorio, da attrezzare anche per feste di matrimoni e di compleanni, per incontri di associazioni e gruppi organizzati, per un paio di agriturismo e simili.

3)Particolare attenzione meritano gli spazi lungo l’Adige in attraversamento Continua a leggere

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A braccetto con chi ha inventato Verona

Verona è città importante per la sua collocazione geografica e bella per l’impegno intelligente di chi l’ha costruita. Strada privilegiata per conoscere la nostra città è il dialogo tra i Veronesi, la loro storia e chi l’ha pensata e resa bella nel corso dei secoli. Ricordiamo, tra i molti, Roma, Scaligeri, Asburgo, Sammicheli, Paolo Veronese, Dante, Salgari, i fondatori di ordini religiosi, Barbarani, Mino Manara, Vittorino Andreoli, Alessandro Anderloni.

Veronesi geniali prepareranno percorsi alla scoperta della città, a partire dagli angoli sconosciuti, per imparare a conoscere e ad amare quanto la storia ci ha consegnato. Prevediamo collegamenti pedonali e ciclabili tra centro storico, cinte murarie e quartieri periferici, con lo scopo di rivitalizzare tutta la città recuperandone ogni segno di bellezza. Saranno illuminati, valorizzati e resi fruibili reperti archeologici, bastioni e mura magistrali, con percorsi da piazza Bra, via Pallone e corso Porta Nuova in ogni direzione. Le porte monumentali (Nuova, Palio, Vescovo, Continua a leggere

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A partire dalle piazze: 8 grandi e belle; 20 a tema

Accanto alle otto grandi piazze, ogni anno vanno progettate quattro piazze tematiche: 4, per 5 anni di Amministrazione = 20 gioielli per la vita quotidiana dei veronesi. Alcuni esempi:

– piazza San Nicolò – via Stella – piazza Nogara (sarà altrettanto nei quartieri): diventeranno spazio dei bambini, fino alla quinta elementare, e dei loro genitori, con giochi, musica, burattini, sport;

– piazzale Olimpia (e altre piazze): intrattenimento per persone dalla prima media alla Terza Età;

– piazza dei Signori: piazza della poesia, sull’esempio della Firenze di Benigni che legge Dante;

– piazza Isolo o piazza delle Erbe : piazza delle comunità immigrate. Ogni domenica, dalle 10 alle 16, una comunità immigrata si presenta alla città, con la sua cultura, arte, religione, moda, sport, piatti tipici, …

Abbiamo elencato una trentina di modalità di utilizzo delle nostre piazze: 5 del centro storico e una quindicina nei quartieri e nei centri periferici, come le piazze Isolo, Santa Toscana, Giovanni XXIII, Brodolini, don Cavalleri, spazio sull’Adige a San Giorgio, a Santa Croce e a Porto San Pancrazio, … Valorizzando le piazze si riqualificano i quartieri, se ne cura l’aspetto e si impara a essere comunità di cittadini.

La precedenza andrà alle piazze e ai territori in cui la popolazione locale prende l’iniziativa.

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L’Unesco ha proclamato tutto il centro storico di Verona “patrimonio dell’umanità”

Il progetto concreto: vivere la città a partire dalle piazze

In ogni Circoscrizione una piazza Bra e una via Mazzini. Per far rivivere tutta la città, prevediamo che, come il centro storico è caratterizzato da piazza Bra e via Mazzini, ci siano altri sette centri cittadini, uno per ciascuna delle altre Circoscrizioni:

Circoscrizione 2 : piazza Vittorio Veneto – via Todeschini – Arsenale;

                        3 : Borgonuovo: piazza delle Casette – via Selinunte –

                               piazza dall’Oca Bianca;

                          4 : Santa Lucia: piazza dei Caduti – via Mercante;

                           5 : Borgo Roma: piazza Nikolajewka – via Scuderlando –

                                     Parco San  Giacomo;

                           6 : Borgo Venezia: piazza Libero Vinco – via Cignaroli –

                                   campi sportivi;

                            7 : San Michele: piazza del Popolo – via Unità d’Italia;

                            8 : Valpantena: piazza di Montorio – piazza Penne

                                     Nere;

Negli spazi indicati, chiusi al traffico nei fine settimana, l’Amministrazione curerà iniziative di ritrovo, culturali, musicali, commerciali, di immagini, di gioco all’aperto, di ballo, … I Veronesi impareranno a uscire di casa, per stare insieme, in festa e anche per riflettere sulle esigenze della città. L’inversione di abitudini di vita è evidente. L’esito sarà positivo per tutte le fasce d’età, anche dal punto di vista della salute e della crescita economica.

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La città delle molte piazze

Una volta individuate le piazze come luogo di riferimento per far rivivere Verona e per costruire comunità, occorre verificare le possibili conseguenze. La prima appare evidente: se è condiviso da molti che Verona è città bella, ricca di fascino e di attrattiva, è altrettanto vero che molti concittadini aggiungono: “Giusto, se ci riferiamo al centro storico e ad alcuni quartieri; altri territori però sono brutti, abbandonati e sporchi: se è possibile meglio scappare”. L’obiettivo è perciò che Verona diventi tutta bella, in tutti i suoi quartieri. Primo passo: 7 gradi piazze, con piazza Bra, qualificheranno il territorio della città. Le piazze dei nostri quartieri e dei nostri paesi, nel corso della storia, sono state fondamentali centri della vita comunitaria, anche dal punto di vista economico. Possono diventare ancora il luogo della comunità, in cui ci ritroviamo per sentirci forti e importanti, per chiacchierare, per combinare affari, per discutere sul da farsi, per litigare e per divertirci, Continua a leggere

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Il nuovo progetto di città parte dai quartieri

Nella campagna elettorale in atto tutti  i candidati sindaco mettono al centro dei loro programmi i quartieri, le periferie. Non è una novità. Il problema è se diranno le stesse cose il giorno successivo alle elezioni. Negli ultimi 25 anni non è avvenuto. Un amministratore non può fermarsi alle enunciazioni di principio; deve mostrare cosa vuol dire ripartire dai quartieri. Deve spiegare quali scelte consentiranno ai quartieri cittadini di non essere periferie abbandonate, ma città bella, vivibile e visitabile come il centro storico: belli in una città tutta bella. Un quartiere cittadino, come Borgo Trento o Borgo Roma, se decide di rispondere ai bisogni dei suoi abitanti, ha esigenze proprie, che possono essere diverse ida quelle di altri quartieri e nei centri un tempo autonomi, come Parona, Ca’ di David, San Massimo. La città è varia. Ogni suo angolo ha caratteristiche proprie e contemporaneamente deve essere una ricchezza per tutta la città. Fino a qualche decennio fa, Avesa e Parona erano comunità vive autonomamente organizzate. Altrettanto Palazzina e Montorio. E oggi? I centri minori devono conservare la loro identità? Devono essere comunità che vive in se stessa o devono crescere armonicamente nel contesto cittadino? Torna il punto di partenza: “Come pensiamo la Verona del futuro?” .

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