Archivi del mese: gennaio 2013

Scricchiolii. Quale progetto per i senza dimora?

Ogni anno, nel tardo autunno, si torna a parlare delle persone senza dimora (persone? Alcuni discorsi e alcune scelte fanno pensare che per molti, anche nelle istituzioni, non siano persone a tutti gli effetti o, per lo meno, che siano gente da allontanare da Verona). Anche nel 2012, ai primi freddi, le forze dell’ordine hanno censito persone scovate negli scantinati dell’ospedale di Borgo Trento. Sorprende il loro aumento numerico. Alternativa: la strada.

Aumenta il loro numero e mancano i 40 posti di corte Marini, chiusa dall’Amministrazione, e i 30 della Locanda, gestita dalla Caritas, di fronte a Il Samaritano. L’assessore Anna Leso è tranquilla. Sono pronte le soluzioni alternative. Se ci saranno problemi si ricorrerà, come nei mesi scorsi, a una tensostruttura (molto costosa). Emergenza; non soluzioni. Continua a leggere

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Scricchiolii. Quale attenzione ai poveri?

Autunno 2012. Chi è povero a Verona? Famiglie numerose; genitori soli con figli a carico; persone licenziate; famiglie che conducevano un’esistenza dignitosa e si trovano senza lavoro, con affitto e bollette da pagare, depositi cauzionali, spese condominiali, libri scolastici, utenze: i conti non tornano. Le persone che chiedono aiuto ai Servizi sociali del Comune, in drastico aumento, sono 130 fino al 13 settembre. Soldi messi a disposizione dal Comune: 185.000 euro. L’aiuto è di 1000 – 1500 euro per chi, per situazioni contingenti, come la perdita del lavoro, non è in grado di fronte, momentaneamente, alle proprie spese. Occorre mostrare possibilità di recupero.  Continua a leggere

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Scricchiolii. Di quanti dirigenti e vice dirigenti ha bisogno il Comune di Verona?

Sono aumentati o diminuiti con l’Amministrazione Tosi?

Lettera anonima in Comune, su un presunto numero eccessivo  (174) di sub-dirigenti, a fronte di 56 dirigenti. La loro posizione determina un aumento dello stipendio dai 5.200 ai 16.000 euro l’anno, con fasce intermedie, a seconda delle responsabilità e del carico di mansioni.

– Assessore al Personale Enrico Toffali: “Gli uffici esamineranno la denuncia ai primi di ottobre”.

– Direttore generale Renato Piccoli: “Il riconoscimento (un premio di produttività), concordato con i sindacati, è legato a una attività; non è detto che continui negli anni. Non si tratta di benefit corposi: gli stipendi non superano i 1500 euro netti al mese, per 13 mensilità”.

Non ne conseguono variazioni per le casse comunali: il “di più”, attinto dal fondo Risorse fisse (7 milioni all’anno), destina alle posizioni al massimo 1.800.000 euro.

– Daniele Polato (PdL): “Il Consiglio vari linee guida per le verifiche, altrimenti cambierà poco”.

Il dubbio è che mansioni di responsabilità siano assegnate con metodo clientelare. Continua a leggere

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Scricchiolii. “Poltrone” nuove su chiamata del Sindaco

Settembre 2012. Il sindaco Tosi affida a tre consiglieri comunali “un incarico di collaborazione” perché lo rappresentino su temi specifici. Sono :
– Vittorio Di Dio (lista Tosi, della Destra sociale): rapporti con “Veronesi nel mondo” e sviluppo del progetto WiFi, da lui avviato quando era assessore.
– Antonia Pavesi (lista Tosi): rapporti con Unesco, Università Terza Età, istituzioni culturali cittadine, manifestazioni ed eventi di carattere culturale.
– Rosario Russo, leghista: rapporti col Vicariato alla Cultura della Curia; rapporti culturali con le associazioni religiose di tutte le confessioni.
Non hanno deleghe: ogni delibera sui settori citati sarà portata in Giunta dal Sindaco, che non esclude di assegnare altri incarichi del genere. Continua a leggere

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Pesanti scricchiolii. Ferrovie dello Stato, Veneto e Verona

(continua dall’articolo precedente)

Per quanto riguarda Ferrovie dello Stato, si può parlare di marginalità politica del Veneto e di Verona?

– CISL (Capocuzza): “La fortuna di Verona è che non può essere spostata, ma quella in atto è una vera e propria smobilitazione. La soppressione della direzione a Verona non risponde a logiche aziendali, ma politiche. Una regione policentrica non si può governare in modo centralizzato. La politica governa queste scelte e quella veronese, sempre in silenzio, farebbe meglio a svegliarsi: si tratta di difendere posti di lavoro”.
– Partito Democratico (Uboldi e Segantini): “Le conseguenze della marginalità politica e decisionale di Verona sono evidenti: treni regionali tagliati; biglietti e abbonamenti che aumentano a danno di famiglie, studenti e pendolari; treni che viaggiano con tutti i bagni chiusi; stazioni chiuse; continui disservizi; personale abbandonato a se stesso. Questo rimane a Verona, ‘crocevia d’Europa’, dopo anni di governo della casta leghista con in testa Flavio Tosi, presenzialista inconsistente, e Stefano Zaninelli, premiato con un doppio incarico e relativi stipendi d’oro (è membro del CdA di Ferrovie dello Stato Holding, che è capogruppo di tutte le aziende partecipate, da Trenitalia a Rfi, e direttore di ATV (Azienda trasporti Verona)”. Continua a leggere

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Scricchiolii. Verona era uno snodo fondamentale delle Ferrovie dello Stato. E ora?

Verona, in posizione geografica strategica e all’incrocio tra i corridoi europei uno e cinque, era un nodo portante della rete ferroviaria italiana, in un Veneto diviso in due aree, ognuna con direzione compartimentale: quella orientale a Venezia; quella occidentale a Verona. La riorganizzazione in atto accentra tutto a Mestre, trasferendovi da Verona, tra molti disagi, 300 dirigenti, funzionari, capitreno e macchinisti, senza referenti precisi, se non un numero verde a Venezia.
Conseguenze:
– nel 1994 le ferrovie impiegavano a Verona circa 12.000 persone; oggi sono circa 3000;
– da Verona dipendevano i nodi di Bolzano, Mantova, Rovigo. Ora non è più così e c’è il rischio di perdere anche la direzione dei treni sulla Verona-Bologna, a vantaggio del capoluogo emiliano;
– il nodo scaligero perde pezzi in continuazione a favore di Venezia, Bologna e Milano.
– da più di un anno, con la direzione, è sparito da Porta Vescovo anche il presidio della PolFer.
– Trenitalia, nel luglio 2011, elimina 27 corse regionali, poco frequentate, anche sula linea Verona-Legnago-Rovigo: tutti convogli usati da lavoratori pendolari e studenti. Continua a leggere

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Scricchiolii. Cliniche in città? No. Meglio fuori. In centro storico case su case

Primavera 2011. L’ex storica casa di cura Chierego-Perbellini (Borgo Trento), immersa nel verde, ai piedi delle Torricelle, in zona panoramica, diventa un condominio.
– Fabio Segattini, consigliere PD, accusa la Regione (da anni ha deciso di trasferire a Marzana gli spazi ospedalieri della clinica) e la Soprintendenza (prima ha detto no alla trasformazione per vincolo paesaggistico sull’area; poi ha cambiato idea, usando il silenzio assenso: 60 giorni senza dire no equivale a un sì). Sappiamo chi era Assessore alla Sanità in Regione (Flavio Tosi e Sandro Sandri). Guarda caso una persona molto interessata alla vicenda ha cambiato casacca politica Continua a leggere

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Scricchiolii. Basta cliniche in città. Case su case. Per chi?

La clinica “Città di Verona” di lungadige Campagnola si è spostata nella nuova sede di via Anselmi, a San Massimo. Al suo posto, in centro città, sorge una palazzina di 4 piani più un sottotetto abitato: 28 appartamenti e tre blocchi di locali per uffici al piano terra. Altezza: metri 15,30. Saranno tre i piani interrati per garage e cantine: al terzo piano interrato 51 autorimesse; al secondo 53; al primo 51. Saranno ridisegnati gli spazi esterni. Questo complesso di abitazioni “non avrà un particolare impatto sulla zona. Quello delle automobili sarà molto attenuato: si prevedono oltre 150 garage interrati”. Parola dell’allora assessore all’Edilizia privata Montagna. Continua a leggere

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Scricchiolii. Tendoni e corsa al nascondino sulle Torricelle

L’area delle colline di Verona fa gola a molti. Però è tutta sotto vincolo paesaggistico.
Nel 2009 sulle Torricelle sono state rilevate nove violazioni paesaggistiche, sei abusi edilizi, due violazioni sulla sicurezza del lavoro. Dieci persone sono state denunciate per non essersi adeguate al Piano di Assetto del Territorio (PAT), che vieta la costruzione di qualsivoglia manufatto edile.
Ottobre 2010. Sequestro di un cantiere in via Benini – località Valscura di Avesa. Il proprietario aveva chiesto di sistemare una serra, Una volta autorizzato ha avviato la costruzione di tre villette con piano mansardato. I Vigili urbani verificano che i lavori snaturano la serra e predispongono l’immobile ad unità abitativa. Il sequestro viene convalidato e vengono denunciati il progettista, il direttore dei lavori e l’azienda titolare dell’immobile.
Le indagini continuano per verificare la presenza di altre situazioni irregolari sulle nostre colline.
Il sindaco Tosi: “Sono speculazioni edilizie belle e buone”. Continua a leggere

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Scricchiolii. Cosa succede al Monsel, sopra Quinzano?

Qualcuno ricorda “Borgo degli ulivi”? Doveva essere un grande residence in località Monsel, a nord di Quinzano: 19.000 mc per una sessantina di abitazioni. “Un lussuoso complesso residenziale, caratterizzato dalle più moderne tecniche costruttive”. Le palazzine al grezzo sono quasi finite.

Aprile 2012. Da un anno e mezzo non si vedono operai al lavoro né mezzi in movimento. Niente. Il cantiere, incompiuto, è in stato di abbandono, avvolto da transenne e reti, con una gru montata e qualche impalcatura. E’ sparito il cartello con i nomi dei responsabili dei lavori. E’ tra noi un villaggio fantasma, vuoto a tempo indeterminato, che si staglia grigio contro la collina, con finestre nere e porte prive di infissi. Non un nome, un recapito cui rivolgersi. Continua a leggere

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