
Da 60 anni Verona ha il suo tormentone: sì o no al traforo delle Torricelle? Su quali basi?
Da 60 anni Verona ha il suo tormentone: sì o no al traforo delle Torricelle? Su quali basi?
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L’assessore all’ambiente Federico Sboarina dichiara: “La cosa importante è non creare allarmismi, ma sensibilizzare sulla necessità di un cambio di mentalità”.
Chiedo: con quale coraggio parla di “non creare allarmismi” l’esponente di una alleanza politica che, nei 5 anni della precedente Amministrazione, non ha fatto altro che “creare allarmismi” e deridere e citare al pubblico ludibrio tutte le iniziative dell’Amministrazione, anche quelle per la salute, adottando un atteggiamento di ostilità costante, totale, preconcetta e selvaggia, incolpando i ‘nemici’ politici in modo insensato? Continua a leggere
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E’ problema che parte da lontano, che ha contribuito alla Tangentopoli degli anni novanta e che la Corte dei Conti denuncia presente nell’Italia di oggi.
Cresce la casta Tosi & C.
Tito Brunelli
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Titolo: “Dopo vent’anni si realizza un sogno”
Sottotitolo: “Il capogruppo leghista Tosi soddisfatto per il risultato ottenuto in città”
Testo: “Il progetto destinato a rivoluzionare i trasporti veronesi ha incontrato la logica soddisfazione di Flavio Tosi, capogruppo leghista in Regione e consigliere comunale a Verona. “Erano più di vent’anni – commenta – che in riva all’Adige non si facevano infrastrutture importanti. Continua a leggere
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Leggo alle pagine 54 e 55:
“Va ricordato, a proposito della realizzazione della galleria sotto le Toricelle, che esiste una proposta per la realizzazione della galleria stessa da parte dell’Autostrada A4 per il collegamento diretto della Valpantena (e suoi bacini limitrofi) con i caselli di Verona Sud e Verona Nord (sulla A 22).
Il Comune di Verona ha rappresentato alla Società Autostrade A4 la inaccettabilità dell’intervento ove questo si limitasse alla realizzazione della sola galleria da Ca’ Rossa (Poiano) a Ca’ di Cozzi. Ciò in relazione all’intollerabile aggravamento che ne deriverebbe alle attuali già precarie condizioni di congestione nei tratti di viabilità esistente (principalmente in via Pancaldo) ove questa dovesse ulteriormente ricevere anche il flusso concentrato di veicoli uscenti dalla galleria. Va infatti considerato che, per raggiungere il casello di Verona Nord sulla A22 partendo da Ca’ di Cozzi, bisognerà utilizzare il ponte sull’Adige al Saval, percorrere tutta via Pancaldo, superare i suoi incroci, percorrere buona parte della intasatissima circonvallazione delle mura storiche per raggiungere infine la nuova bretella di collegamento con Verona Nord. Continua a leggere
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Con un prossimo messaggio potrò comunicarvi i nomi dei candidati ai Coordinamenti di Circolo appartenenti o vicini alla nostra Associazione.
I miei saluti più cordiali.
Lucia Vareschi
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Elenco completo dei candidati proposti e vicini all’Associazione.
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Europei o … a mura sbarrate?
Pochi di noi lo sapevano: Gorizia era una piccola Berlino, divisa in due dal 1947. Quel confine è carico di drammi e di tragedie.
L’evento è “storico”: la zona di libera circolazione delle merci e delle persone si amplia a 400 milioni di cittadini europei. La “cortina di ferro” che i miei coetanei hanno vissuto come un incubo pare ora una leggenda inventata per spaventare i bambini.
E’ grande festa. Chi può non rallegrarsi?
E invece no: il sindaco Tosi predica continuamente, anche in trasmissioni televisive nazionali, che l’accordo di Schengen, che ha dato il via libera a questo importante passo verso l’unità europea, è pericoloso e va sospeso: occorre bloccarne le conseguenze nefaste. Infatti, dice Tosi, con questo trattato si favorisce l’arrivo a Verona di delinquenti e di straccioni. Meglio ripristinare controlli e blocchi: gli stranieri restino a casa loro.
Lo sappiamo: i delinquenti approfittano di tutto per allargare la loro rete criminale; meglio delinquere dove si può “guadagnare” di più e in terre dove si corrono meno rischi (e certamente l’Italia è tra queste).
E’ evidente che l’Europa (e in essa l’Italia) deve provvedere per prevenire e colpire la delinquenza e i delinquenti. Ma questa necessità imprescindibile può far pensare ai nostri leghisti che ognuno deve restare a casa sua e che si debba bloccare questa grande conquista dell’Europa di percorrere la difficile strada dell’unità a tutti i livelli, garantendo così la fine delle guerre che per secoli hanno devastato il nostro continente (fino alle due guerre mondiali) ed evitando, speriamo per sempre, altre “cortine di ferro”?
Certo: nessuna grande decisione è indolore, ma il sindaco Tosi dovrebbe riflettere prima di parlare. Non è certo lui a fermare il percorso della storia. Verona poi è città europea, città aperta. O vogliamo chiuderci entro le nostre mura, magari rifacendole di acciaio?
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