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Ultime notizie

Eravamo pronti per la pubblicazione degli articoli sul Filobus, quando ci è arrivata notizia di eventi sconvolgenti: “Ci sarebbe da piangere, ma non c’è tempo”, dicevano i nostri nonni. Di che cosa si tratta?

5-4-16. Il nuovo filobus? “Entrerà in funzione presumibilmente tra circa 5 anni”. Una previsione che cambia radicalmente quelle fatte finora. E a farla non è un oppositore o un cittadino qualsiasi: l’ipotesi di dover aspettare un altro quinquennio è contenuta in una proposta di delibera che arriverà la settimana prossima in Consiglio comunale, firmata personalmente dal sindaco Flavio Tosi. La novità di maggior rilievo sta tutta in 3 righe in cui si parla di una riunione, a fine novembre, del nuovo Comitato di indirizzo del bacino territoriale del trasporto pubblico, composto dal Presidente della provincia, dal Sindaco di Verona e dal sindaco di Legnago. Quel comitato sta preparando la gara pubblica (obbligatoria con le nuove norme europee) per affidare al miglior offerente tutto il trasporto locale. Ma in quell’incontro si è dovuto prendere atto che per fare quella gara occorre un Piano Urbano ed extraurbano che (citiamo letteralmente) “tenga conto anche della realizzazione del sistema filoviario della città di Verona, che entrerà in funzione presumibilmente tra circa 5 anni”. In pratica i nuovi mezzi dovrebbero sfrecciare in città più o meno all’inizio del 2021.

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Considerazioni conclusive di Tito Brunelli

E’ difficile valutare il comportamento dell’Amministrazione Tosi e del Sindaco in prima persona sulla vicenda Filobus, come su altre scelte amministrative. E’ difficile perché pare impossibile che le cose siano avvenute come vi abbiamo descritto. Risulta senza ombra di dubbio che chi ci ha governato negli ultimi 9 anni si è assunto un compito che non è capace di concretizzare. Un solo esempio: come fa il sindaco Tosi ad avere il coraggio e la faccia tosta di dichiarare che “lui e Ederle hanno preso in mano una situazione critica: eredità del passato”? (Il Sindaco attacca il precedente CdA di AMT per “colpevole ritardo”) Ma chi è questo passato? C’era Enrico Corsi, non certo un’aquila. Ma il sindaco Tosi dov’era? Non era al corrente dell’evolversi della questione filobus? Non è stato lui a garantire, in decine e decine di casi e da protagonista delle scelte, che il progetto andava avanti e sarebbe arrivato in porto “a tempi brevi”?

Se poi andiamo a vedere, come spesso ci è capitato di fare, l’elenco delle opere previste e date per imminenti dal luglio 2007 l’elenco è lunghissimo, ma le realizzazioni sono pochissime, quasi inesistenti. Continua a leggere

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La crisi precipita

Fine marzo. Aumentano le polemiche in AMT. Il Comitato per l’avvio dei lavori del filobus non si riunisce da tempo. Il presidente Ederle presenta le dimissioni; il Sindaco le respinge: non è il caso di complicare ulteriormente le cose: “L’ho invitato a continuare il buon lavoro che sta facendo”. Il nodo è la frattura insanabile tra Ederle e Voi: convivenza impossibile. Si attende la risposta di Voi alla lettera del CdA che contesta il suo operato. Licenziare Voi però crea problemi. Meglio sostituirlo come Responsabile unico del progetto (Rup) del filobus. Ma i dirigenti comunali interpellati per un ‘distacco’ in AMT rispondono negativamente: troppe grane e compensi considerati inadeguati.

Bertucco (PD): “Ederle è uno dei presidenti meno produttivi della storia di AMT. Le sue dimissioni sono l’unica cosa sensata di fronte alla manifesta incapacità di portare avanti l’opera. Ma il Sindaco più deludente della storia della città che fa? Respinge le dimissioni. Tra gli addetti ai lavori, dentro e fuori Amministrazione, nessuno è disposto a scommettere sulla possibilità di portare avanti i lavori del filobus: non c’è un progetto esecutivo valido; non ci sono certezze sui costi; non è chiaro se sussistono i requisiti di legge da cui dipende il finanziamento pubblico”. Continua a leggere

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Un marzo di contrasti

Si complica la realizzazione del filobus. Ipotesi clamorosa: c’è chi dice che AMT potrebbe sciogliere il contratto firmato con le aziende che dovrebbero realizzare il nuovo mezzo di trasporto e partire da capo. Il direttore Voi avrebbe detto che le responsabilità maggiori nei ritardi dell’opera sarebbero delle imprese che hanno rallentato la scelta del filobus e la presentazione del progetto definitivo. Sarebbero allo studio penali.

Bertucco: “La conflittualità in AMT può minare la tenuta del progetto, fino alla rescissione del contratto. Consegnare i lavori senza aver scelto il mezzo ha messo azienda e Amministrazione fuori del contratto. Si deve partire dalla scelta del mezzo. L’Amministrazione non ha la visione d’insieme e manca della capacità di coordinamento per condurre in porto progetti complessi, come il filobus, che possono rilanciare Verona come grande città moderna: europea”. Continua a leggere

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Cantieri lunghi, mezzi costosi, lotte interne

I conti del filobus non tornano

AMT apre la trattativa per far calare il prezzo del mezzo prescelto (Hess) che costa più di quanto preventivato all’inizio. Le aziende realizzatrici chiedono più soldi.

Il PD denuncia il “mostruoso ritardo dell’Amministrazione sul filobus” e, tenendo conto che il Sindaco non torna indietro sulla consegna dei lavori, gli pone cinque domande:

1)Perché l’Amministrazione ha consegnato i lavori prima di approvare la scelta del mezzo, discostandosi dal contratto d’appalto?

2)Perché l’Amministrazione si è accontentata di ricevere da Ati un progetto esecutivo incompleto (nonostante i pareri negativi di AGSM e di ATV) quando doveva pretendere la progettazione completa che, da contratto, avrebbe dovuto essere resa disponibile più di sei mesi prima? Continua a leggere

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I tempi dell’apertura dei cantieri si allungano

Avviene da 7 anni.

Prima di metà aprile i cantieri del primo stralcio (Stadio-Porta Nuova) non cominceranno.  Qualcuno ne dubita?

Il filobus scelto, della svizzera Carrosserie Hess, ha il sì della commissione tecnica, ma aspetta il via libera da Roma. I problemi finanziari aumentano: il costo è più alto rispetto alle previsioni iniziali. Il Sindaco chiede ai vertici AMT di contrattare uno sconto. Non parte la richiesta di autorizzazione al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per utilizzare il mezzo. Il CdA di AMT deve approvarne la modifica e inviare la richiesta a Roma. Alla riunione tecnica non c’era Voi.

Le pensiline sono di competenza, anche economica, del Comune. La Sovrintendenza chiede di dotare le banchine del centro storico di una copertura poco impattante. AMT deve tenerne conto.

Una volta scelto il tipo di veicolo, vanno integrati il sistema di trasporto pubblico provinciale e quello comunale, compreso il filobus. Anche l’accostamento dei veicoli filoviari alle banchine di fermata è legato al tipo di veicolo: le soluzioni tecniche sono da definire. Andranno approfondite le condizioni di sicurezza per raggiungere le banchine a centro strada. Continua a leggere

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Ce la faranno i nostri eroi a collaborare per realizzare il filobus?

Il settore tecnico del Comune che segue la vicenda filobus prende le distanze dall’iter in corso e chiede che la Giunta comunale se ne assuma la responsabilità, per le seguenti questioni:

– molte prescrizioni che i dirigenti comunali hanno formulato sul progetto definitivo (risalgono al 2012) rimangono senza risposta anche nel progetto esecutivo, validato, per un primo stralcio, lo scorso dicembre, ma con esplicita riserva.

– secondo i responsabili del Settore Mobilità, malgrado le esplicite richieste e gli incontri intercorsi con i progettisti, non è stata dimostrata la funzionalità del sistema filoviario nel suo complesso e non si conoscono i provvedimenti viabilistici necessari per il corretto funzionamento del sistema.

– non sono stati discussi e tanto meno approvati strumenti fondamentali di pianificazione, come il Piano generale del traffico urbano e il Piano urbano della mobilità. In mancanza di un accordo quadro, ogni singola misura viabilistica che si renderà necessaria per far passare il mezzo dalle nostre strade dovrà essere dimostrata con appositi studi del traffico, discussa e tecnicamente condivisa con gli Uffici, con perdita di tempo e di denaro. Continua a leggere

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Crisi di nervi in AMT

Intorno al progetto filobus si scatena una guerra mai vista nella maggioranza tosiana. Al centro dello scontro sta il direttore generale Carlo Alberto Voi, responsabile unico del procedimento per realizzare il filobus, messo all’angolo dalla Presidenza di AMT e dalla Giunta comunale, che gli chiede chiarimenti sul perché non risponde alle osservazioni che ATV, che gestirà il filobus, ha presentato su fermate, interferenze della linea con i sottoservizi, Piano del traffico, impatto cantieri.

Finalmente una lettera di AMT risponde su pensiline di fermata, sistema di sicurezza e impatto dei cantieri sulla mobilità. Viene recapitata al direttore Voi una lettera con varie inadempienze sullo stato di avanzamento dei lavori; su alcune verifiche su spese sostenute in passato dai vertici dell’azienda; sull’assunzione di rischio da parte di Ati al momento della consegna lavori; se, prima del 18 gennaio, data della consegna dei lavori, fossero stati compiuti tutti gli adempimenti necessari; sul ritardo nel rispondere alle osservazioni progettuali di ATV (AMT ha risposto e ATV è soddisfatta dei chiarimenti); se si chiede conto alla dirigenza di presunte spese di rappresentanza del precedente CdA e di acquisti di beni e di servizi per l’azienda. Continua a leggere

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Filobus: febbraio porta cattive nuove.

Se ne potrà uscire?

Le ditte che dovrebbero realizzare il filobus si oppongono alla consegna dei lavori a stralci per diminuire i disagi degli automobilisti. Se consegnati tutti insieme i lavori dureranno tre anni; se si consegnano in tre stralci, i tempi si allungano e i costi aumenteranno di circa 7 milioni e mezzo. Ma l’Amministrazione ha deciso. Il rapporto tra Comune e aziende si blocca.

La conseguenza è che le aziende chiamate a realizzare il filobus hanno spedito una lettera pepata, che sottolinea che è sospesa ogni attività lavorativa, fino alla soluzione delle questioni aperte. Le contestazioni: non si sa ancora quale sarà il tipo di filobus prescelto. Con Hess si sta ancora trattando sul prezzo. E manca il nulla osta finale di Roma. Altre obiezioni di natura tecnica: decidere su piccole varianti stradali, sulla modifica della pista ciclabile di via San Giacomo, con costi aggiuntivi; sulla illuminazione pubblica; sulla compatibilità tra le fermate dei bus oggi esistenti e quelle previste in futuro per il filobus.

Comunque, dicono alcuni, niente cantieri in aprile-maggio. Anzi, dicono altri, la partenza dei cantieri non sarà prima di giugno. Visti i precedenti, in giugno si rinvierà a chissà quando. Continua a leggere

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Un filobus chiamato desiderio

Nel marzo 2015 una lettera del Ministero dei Trasporti chiede a AMT se il nuovo progetto possiede i requisiti per ricevere i finanziamenti statali (84 milioni) dopo l’uscita di scena della società che doveva fornire i mezzi, con fermata automatica. Verona non risponde. Cerca l’autorizzazione a far circolare mezzi da 24 metri, perché le vetture di 18 metri non garantiscono una capacità di trasporto superiore agli autobus a metano della stessa lunghezza. Finora è stato validato solo un tratto, il meno problematico, del percorso del filobus, tra Verona Sud e la stazione ferroviaria. I progettisti valutano gli interventi possibili nei punti critici: via San Paolo, via Mameli, … Scelte in salita.

Stefano Zaninelli: “Con mezzi di 24 metri avremo il 30% di capacità in più rispetto agli attuali; rafforzeremo le linee e i chilometri di percorrenza e toglieremo i mezzi più vecchi”.

Da tempo si parla di un’unica sede, alla Genovesa, per parcheggi, uffici e officina per i nuovi e gli attuali mezzi. Zaninelli: “Mantenere il deposito dei mezzi pubblici in città, a ridosso del centro, non ha senso dal punto di vista logistico e ambientale”. Il Comune preme per il trasloco. Continua a leggere

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