……… proprio perché condivido il valore delle autonomie locali.
L’autonomia, come viene presentata, tra gli altri, da Luigi Sturzo, ideatore del Partito Popolare, parte dal popolo sovrano. Dice Sturzo: tu, cittadino, fa tutto quello che sta in te per il bene della città (ad esempio, pulisci il marciapiede davanti a casa tua). Per quanto non sai fare da solo ricorri alla tua famiglia, ai vicini di casa, alla parentela, al quartiere dove vivi, alle categorie professionali, alle aggregazioni a cui appartieni, al Comune, che diventa punto di riferimento della nostra democrazia se ha i mezzi e l’autorevolezza per svolgere la sua funzione. Lo stesso Comune non è in grado di rispondere a tutte le esigenze dei cittadini, per cui si mette insieme con altri Comuni, a partire da quelli vicini e via di seguito, fino a dar vita alla Regione, all’alleanza tra Regioni, allo Stato, fino ad arrivare all’Unione Europea, alle alleanze a livello mondiale, all’ONU. In tutto il percorso deve restare l’esigenza che il servizio offerto dagli enti più grandi e organizzati sia legato e funzionale al popolo, collocando al primo posto la centralità, riconosciuta, del cittadino, della famiglia, del Comune. Si chiama principio di responsabilità. Se si percorre un’altra via, ogni iniziativa è destinata a fallire: se manca la corresponsabilità crescente si va a sbattere. Altrettanto fondamentale è che ogni Ente più grande e ricco non sostituisca mai l’ente più piccolo e povero: dal piccolo, dal cittadino si mettono in moto le potenzialità di ciascuno e di tutti. E’ il principio di sussidiarietà. Troppe persone considerano quelle espresse idealità irraggiungibili: sogni di illusi. Se è vero, la democrazia è una vuota parola. Ma non è così: la nostra collettività raggiunge mete insperate per la grande partecipazione dal basso, che fa emergere il meglio di ciascuno di noi, delle nostre famiglie (quali potenzialità sono in grado di produrre!), dei gruppi sociali, delle categorie professionali, … Ruolo della politica è riconoscere e valorizzare ogni segno di bene e di vitalità.
Io non voto perché il voto chiesto ha una sola motivazione: affidare a una persona (nel Veneto, a Luca Zaia) la rappresentanza e la guida della Regione Veneto. La nostra Costituzione riconosce le autonomie locali; appoggia le richieste di maggiore autonomia. L’autonomia che chiede Zaia però non coinvolge i cittadini, le famiglie, i gruppi sociali, le comunità intermedie, i Comuni, … Riguarda lui e il suo rapporto con Roma. Io voterò “sì” a un progetto di autonomia locale maturato nella coscienza dei cittadini disponibili e cercato da tutte le Regioni, altrimenti il rischio è che si proceda ognuno per sé, con un unico obiettivo vero: avere più soldi, gestiti da un altro centralismo, che si chiama Regione, che nei fatti è Zaia e chi per lui. Zaia ci potrà rappresentare se decidiamo insieme cosa significa autonomia in Veneto; se condividiamo le scelte, nella corresponsabilità locale e nazionale. Non abbiamo bisogno di altri capi, ma di corresponsabilità.