Archivi del mese: marzo 2017

L’iter amministrativo

Estate 2016. La Giunta approva la Variante urbanistica su tre temi delicati e importanti:

– il recupero di aree da riqualificare in ZAI. Interventi proposti: 61;

– centro storico. Interventi presentati: 41. Accolti: 9;

– Parco dell’Adige: si riutilizzano 3 strutture esistenti;

– Torricelle. Proposte presentate dai proprietari: 99. Accolte: 33. In grande maggioranza sono trasformazioni di edifici, usati come depositi di attrezzi o simili, in abitazioni;

– le grandi strutture di vendita, in base alla legge regionale, sono 15.

In totale le proposte pervenute in Comune e approvate sono 64: Sono un milione i mq della Variante 23, il cui carico urbanistico ha una superficie utile lorda di 1.093.169 mq, rispetto ai 1.369. 891 mq del P.I. vigente, quindi in calo.

Caleffi: “Non è stata verificata la legittimità delle costruzioni di cui si chiede una nuova destinazione. Nessuno ha chiesto di costruire un mq in più dell’esistente né nuovi annessi rustici. Lo spirito del Piano è stato compreso: lo considero un chiaro successo”.

Michele Bertucco, ironico: “Le 99 domande arrivate in Comune rappresentano uno straordinario successo politico dell’assessore che ha intercettato e coronato un fenomeno sconosciuto ai più: il ritorno alla terra di tanti nostri concittadini che nei decenni scorsi si erano reinventati agricoltori Continua a leggere

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Archiviato in Amministrazione Tosi, Elezioni comunali 2017, Piano degli Interventi

Variante 23:Sussurri e grida

Massignan: “Il Piano prevede nuove costruzioni per circa 111.000 mc. Premia i furbetti che, fingendosi coltivatori, hanno costruito finti annessi rustici.

In positivo si recupera patrimonio abbandonato. Il Comune deve dare le linee guida strategiche; spesso però ragiona caso per caso, sulla base di proposte di privati. E’ la prima volta che ci si basa sul recupero dell’esistente e non sull’espansione della città, prevedendo anche la demolizione di edifici che deturpano il paesaggio, come i capannoni abbandonati, per ricostruirli con criteri riqualificanti”.

Giorgio Gabanizza: “La Variante continua a delegare a privati la gestione del territorio, invitandoli, con l’ennesimo avviso pubblico, a segnalare proposte da inserire nel nuovo piano, senza indicare in che modo si intende salvaguardare il territorio, in particolare in aree di pregio: collina, edifici di valenza storica e architettonica, centri storici e Parco dell’Adige”.

Ciro Maschio (Fratelli d’Italia – presidente della Commissione Urbanistica – oggi all’opposizione): Continua a leggere

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Gli interventi sulle Torricelle:pro e contro

Serpelloni (Ance – costruttori edili): “Riqualificare immobili darà impulso all’edilizia. Cambierà il volto delle colline (non solo delle Torricelle e del Parco dell’Adige) e della città. La Variante consente interventi non invasivi per il territorio. Accogliamo con favore l’apertura nei confronti di chi aveva proposto interventi ritenuti ammissibili, ma non inseriti nel Piano originario” .

Giovanni Montresor (ordine degli Ingegneri): “Tema di fondo: non consumare suolo e intervenire sull’esistente anche sulle Torricelle, a partire da aree ex industriali, edifici demaniali, strutture militari dismesse. Riconvertire gli annessi rustici è utile se fatto con giudizio. E’ un bene poter intervenire su corti rurali semi abbandonate, ma la nuova norma non deve diventare il modo per rimettere in gioco costruzioni recenti edificate con interventi speculativi ufficialmente per utilizzo agricolo, ma con l’intento di poterle poi riconvertire. Per evitare abusi, la norma deve prevedere interventi solo su fabbricati che hanno almeno una quindicina d’anni. In certi casi bisogna valutare la demolizione per gli ex capannoni per l’allevamento. Le strutture in stato di abbandono si possono riconvertire anche in sedi di associazioni di volontariato, che potrebbero farsi carico di sistemarle”.

Bertucco (PD): “La Variante premia i furbetti che, anni addietro, all’improvviso, si sono inventati per se stessi e più spesso per le mogli una carriera da imprenditori agricoli, così da poter edificare un annesso rustico: di fatto una nuova abitazione. Era quasi di moda fingersi imprenditori agricoli da parte di famiglie facoltose che al massimo coltivavano un vaso di gerani. Ora il Comune consente di sanare situazioni che non sarebbero state sanabili. Se il Comune consente ai furbetti di trasformare tutto in nuove case, premia quei comportamenti: le costruzioni di allora diventeranno abitazioni, ristoranti, agriturismi. Per chi gioca sul filo della legalità c’è sempre una scappatoia.  L’Amministrazione si muove nell’ambito del Piano degli Interventi. Nel 2011 furono tolti dal Piano triennale delle opere pubbliche lavori pubblici attesi dai quartieri, con la promessa che li avrebbero realizzati i privati che avevano aderito al P.I., sotto forma di opere compensative. Continua a leggere

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Il sindaco Tosi vuole approvare la Variante 23 prima della scadenza del suo mandato

Sindaco  Tosi: “Puntiamo al recupero e al riuso di edifici abbandonati nel parco dell’Adige e sulle Torricelle. Non è condono mascherato. Non si costruirà un mq in più di quanto esiste. Chi realizzerà un’opera pagherà il dovuto, che ripartiremo tra le circoscrizioni”.

Caleffi: “E’ una variante al P.I., votata in Consiglio comunale. In collina si potranno riqualificare edifici rustici in abbandono: il degrado è degrado e va evitato. Si potrà recuperare, risanare, riusare e riqualificare l’esistente; si limiterà al massimo il consumo di territorio e si impediranno future costruzioni. Sono interessati edifici rustici di almeno 90 mq, costruiti legalmente in collina e nel Parco dell’Adige, in aree fornite di opere di urbanizzazione, senza la necessità di nuove strade. Le costruzioni potranno essere riconvertite in abitazioni, ristoranti, agriturismo, strutture ricettive.

Il Parlamento sta approvando una legge per il riuso del suolo. La Regione va nella stessa direzione. E’ la filosofia della nostra proposta. Non possiamo permettere che le colline continuino a essere deturpate da edifici cadenti, orrendi e bloccati. Vogliamo migliorare il paesaggio consentendo, in casi ben definiti, di sistemare quegli edifici, migliorando il paesaggio della nostra collina.

A Verona le Torricelle sono un tabù. Continua a leggere

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Primi segnali di novità

Inizio 2016. Per aiutare i costruttori, il Comune consente a chi ha terreni edificabili e su di essi paga le tasse di renderli non edificabili, smettendo di pagare le tasse, con obbligo dei proprietari di curare il verde.

Serpelloni, (Presidente costruttori edili): “L’Assessore comincia bene il suo mandato. Finora un progetto presentato nel P.I. poteva essere ridotto di non più del 15%. Se un costruttore aveva chiesto di edificare su 100.000 metri e adesso è in grado di farlo su 50.000, perché ripartire da zero?”.

Caleffi: “I progetti del P.I. decadranno se entro il 13 marzo 2017 non saranno attuati”.

Altre scelte dell’Amministrazione creano sgomento. Un esempio: in Villa Modena – via Zamboni – scompare l’area verde. Il parco è quasi del tutto raso al suolo e la collina è scavata per far posto a ville residenziali. Residenti: “E’ assassinio del territorio. Natura e collina non si toccano. Le ruspe hanno sradicato e fatto a pezzi alberi di oltre 100 anni. Come si è potuto autorizzare questo obbrobrio? Perché, invece di continuare a costruire e a distruggere l’ambiente, non si portano a termine le case iniziate e mai finite?”.

La svolta

Maggio 2016. L’assessore Caleffi presenta la Variante al P.I.: la modifica è radicale. Sono interessate la collina, il Parco dell’Adige, la ZAI storica e il centro città. Continua a leggere

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Piano degli Interventi – Variante 23 – II

Il PAT (Piano di assetto del territorio, l’antico Piano Regolatore Generale) delinea le scelte strategiche del Comune per il governo del territorio. Il P.I. (Piano degli interventi) individua i singoli interventi, i servizi e le infrastrutture che attuano la programmazione urbanistica comunale.

L’Amministrazione Tosi rivede il PAT e approva il P.I. alla fine del 2011; individua, in città, 315 aree edificabili: 200 circa confermate dai proponenti e approvate dalla Giunta e 79 decadute per mancanza di interesse da parte dei proponenti: la crisi economica ha fatto decadere molti progetti. I privati potranno costruire, compensando la città con opere pubbliche come strade, parchi, piste ciclabili, scuole, palestre, … Obiettivi del Comune: incoraggiare iniziative imprenditoriali e avere soldi a disposizione per opere pubbliche.

Anno 2014. Il Comune chiede ai proponenti di confermare i progetti presentati. Risposte positive: 65. Sindaco Tosi: “Accoglieremo le richieste di modifica. Metteremo in moto molti cantieri privati in cambio della costruzione di opere pubbliche per la città”.

Anno 2015. Sindaco Tosi: “Lo stato di attuazione del P.I. è accettabile”. Continua a leggere

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Piano degli Interventi – Variante 23

Anno 2007. La neo Amministrazione Tosi modifica il PAT (piano di assetto del territorio) votato dall’Amministrazione Zanotto: sulle Torricelle cancella la linea rossa che vietava ogni costruzione. La questione riguarda Verona città bella e la tenuta del territorio. Per capire guardiamo Genova: anni fa, oltre le costruzioni, sullo sfondo, c’erano montagne verdi. Da anni non ci sono più. Il Comune ha consentito di edificare: abitazioni, alberghi e strutture ricettive. Conseguenze: il territorio è brutto, quasi completamente edificato e non più in grado di difendersi: è diventato franoso e viene devastato dagli agenti atmosferici. Ultimamente è accaduto più volte. Guai dimenticare!

Cosa succede a Verona?

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Terremoto e rabbia

Terremoto politico e rabbia nelle Circoscrizioni: sono stati dati a Italiana Costruzioni più di 10 milioni tolti ai quartieri. “Come al solito le Circoscrizioni hanno votato alla cieca, senza alcuna cognizione di quali opere verranno eliminate dal Piano triennale; di quali e quante opere saranno posticipate. I quartieri di periferia vengono sacrificati e lasciati a se stessi. Maggioranza allo sbando”.

Tosato (Lega): “I soldi sono sempre meno. Meglio concentrarsi su emergenze e priorità, piuttosto che su grandi opere. Il rischio è che la prossima Amministrazione sia costretta a chiudere istituti scolastici per carenza di manutenzione. Tosi le prova tutte pur di creare terra bruciata intorno alla prossima Amministrazione”.

Bertucco: “Se non fermiamo il project lo pagheremo carissimo. A causa di questa manovra la città è senza soldi per la sicurezza di scuole e strade, con la prospettiva di sborsare circa 36 milioni nel futuro per il progetto Arsenale che ne vale 45 e che resterà proprietà del privato per 50 anni”.

Elisa La Paglia: “Si penalizzano scuole primarie e per l’infanzia, L’Amministrazione lascia dietro di sé debiti che il futuro Sindaco dovrà pagare. Dove passa Tosi non cresce più l’erba”.

Il presidente Venturi: “AGSM, con “4,8 milioni intende partecipare come protagonista al futuro dell’Arsenale, con un progetto di incubatoio d’imprese, sul modello di Ca’ Tron; un luogo in cui, soprattutto per i giovani, si sviluppano e si mettono in comune idee e progetti”. L’Arsenale, con queste attività legate all’innovazione, rientra nel piano ‘per la città intelligente’, che AGSM, con le sue tecnologie e con la sua competenza, sta creando a Verona. In tante occasioni ho a che fare con giovani, professionisti e studenti, che hanno idee ma non trovano il luogo e l’occasione per metterle in comune con altri e per svilupparle. Sarà possibile”.  La battaglia continua, molto dura.

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Archiviato in Amministrazione Tosi, Elezioni comunali 2017, Ex Arsenale

Ex-Arsenale: Il Comune versa più di 10 milioni.

Dove li prende?

Non li prende dalla vendita del Palazzo dl Capitanio, come per anni si è ritenuto e il Comune ha lasciato credere. Quei 12 milioni, destinati all’Arsenale, sono già stati spesi. Qualcuno lo sapeva? Mancheranno anche 10 milioni di AGSM.

Il sindaco Tosi elenca “i lavori più importanti del 2017”: manutenzioni di strade (4 milioni); pista ciclabile lungo i canali Biffis e Camuzzoni (1,8 milioni) e tra Saval e Stadio (1,4 milioni); adeguamenti strutturali di palazzo Nervi e biblioteca civica (1,6 milioni); ristrutturazione dell’asilo notturno “Camploy” (1,3 milioni) e Palasport di San Massimo (2,1 milioni). Variazioni:

– consolidamento di ponte Nuovo (3,3 milioni): restano a carico del 2017 le spese tecniche: 400.000 euro; la spesa vera si rinvia al 2018 (quando Tosi non sarà più sindaco).

– eliminazione delle spese per uno stralcio del Parco dell’Adige, al Saval;

– per restaurare la Torre del Mastio, a Castelvecchio (1,4 milioni) si cercheranno contributi privati.

Il Comune, per recuperare i 14,8 milioni per l’Arsenale, azzera (o posticipa) 37 opere pubbliche già programmate e inserite in bilancio a favore dei quartieri per un totale di 10.050.000. A questi si aggiungono 4,8 milioni provenienti da AGSM con Art bonus.  Il concessionario mette a disposizione 30,5 milioni.  Ecco il misfatto: dal piano triennale dei lavori pubblici l’Amministrazione elimina:

– la nuova sede del Soccorso alpino e speleologico, a Boscomantico (450.000 euro); Continua a leggere

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Il dopo tagliola

Il progetto di Italiana Costruzioni andrà in gara pubblica, a livello europeo, con eventuali imprese che offrano soluzioni migliori.

Dopo il secondo voto sulla delibera Arsenale (marzo 2017), in aprile, la gara dovrebbe essere aggiudicata, con il “sì” del Consiglio comunale, la bonifica del terreno in atto, il via libera della Direzione regionale per i beni paesaggistici, il parere favorevole di Anac di Raffaele Cantone, al quale scrive il deputato Francesca Businarolo (M5S): “Chiedo di verificare la regolarità della procedura seguita a Verona per il recupero e la riqualificazione dell’area dell’Arsenale austriaco, che deve restare un bene comune che risponda alle esigenze culturali e sociali della città, avviando un progetto di restauro e riqualificazione dell’edificio e mettendolo a disposizione della comunità”.

Seguiranno 9 mesi per la bonifica e lo sgombero del materiale: una incognita.

Si passerà al restauro-riconversione dell’ex caserma, con una partnership pubblico privata. Continua a leggere

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