Vicino a Porta Palio, nel luogo in cui Napoleone aveva voluto un presidio medico, a metà Ottocento gli Austriaci hanno costruito un ospedale militare per la regione militare del Veneto.
Da alcuni anni è in atto un ridimensionamento: da ospedale a Centro di medicina legale militare, a disposizione di persone attive nell’esercito. L’edificio, di valore storico-architettonico, è del Demanio militare.
Sulla scia del cambio di destinazione d’uso di numerose caserme (Martini, Passalacqua, Santa Marta) diventate sede universitaria, impianti sportivi, case, sedi di comandi di forze dell’ordine, da anni si ragiona sulla riconversione di questa imponente struttura. Come per l’Arsenale e altri edifici, le ipotesi di utilizzo richiede un intervento economico consistente.
L’ex ospedale militare fa gola al Comune di Verona: se lo Stato lo mettesse a disposizione della città, tutto o in parte, l’Amministrazione, pur di averlo, potrebbe rinunciare a farsi cedere gratis forti e mura, previsti nell’ambito dell’accordo sul federalismo demaniale.
Ipotesi di lavoro: il Comune potrebbe mettere in vendita 17 edifici di sua proprietà, sedi di uffici amministrativi, per avere i soldi per realizzare la nuova sede centralizzata del Comune o
– nell’area dell’ex Mercato Ortofrutticolo o
– ristrutturando l’ex ospedale militare.
Il vicesindaco Stefano Casali ha dichiarato: “Per la sua posizione l’ex ospedale militare è un compendio molto interessante”. L’Amministrazione dichiara di essere attenta.
Riflessione di Tito Brunelli
Tutto ciò che è militare scatena polemiche e sottostà a visioni politiche, a valutazioni ideologiche e morali, a pregiudizi. La nostra valutazione deve essere il più possibile libera.
Il legame tra Verona e Forze Armate è un dato di fatto. L’invidiabile collocazione geografica della nostra città ha reso naturale, quasi obbligatorio, che Esercito italiano e Alleanza Atlantica abbiano posto radici proprio qui, all’imboccatura del Brennero, soprattutto da quando, dopo la seconda guerra mondiale, il pericolo era ritenuto proveniente dall’orientale del nostro continente (Europa comunista e Patto di Varsavia).
Per qualche decennio le forze politiche italiane hanno guardato con simpatia alcune verso l’Unione Sovietica, altre verso gli Stati Uniti d’America. Da decenni però, con accordo generale, l’Italia è nell’Alleanza Atlantica, quale garanzia di sostegno economico, di stabilità, di democrazia e di pace. In questo quadro, alla nostra città è stato riservato un ruolo importante. Continua a leggere →
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