Archivi categoria: Vicende giudiziarie

Commento di Tito Brunelli

Le parole del procuratore Schinaia impressionano e lasciano poco spazio alla speranza.  E’ da augurarsi che non siano vere. Ci dice che:

– le inchieste contro la pubblica amministrazione sono molto più numerose di quelle emerse finora;

– è dilagante in ambito politico la mentalità per cui chi ha il consenso può fare quello che vuole;

– i delinquenti si sono fatti più furbi;

– i poteri dell’autorità giudiziaria sono stati decurtati;

– il potere politico si è regalato una sorta di immunità per poter fare quello che vuole;

– il legislatore non agevola la magistratura e non collabora.

Grave poi prendere atto che “le denunce sono quasi nulle” (Robledo). I cittadini fanno i fatti propri: non crediamo nelle nostre possibilità di rinascita.

La conclusione del Procuratore è drammatica: “Non c’è dubbio che, anche a Verona, esistono legami tra mafia e organizzazioni criminali e le società che partecipano ad appalti pubblici”.

Con la costituzione di un gruppo permanente di magistrati e polizia giudiziaria che segue pubblica amministrazione e infiltrazioni malavitose la Procura della Repubblica fa tutta itera la sua parte. D’ora in poi le cose cambieranno, a Verona.

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Per finire ascoltiamo Mario Giulio Schinaia, procuratore della Repubblica di Verona

(da articoli recentemente pubblicati sulla stampa locale)

Il procuratore Schinaia presenta il bilancio annuale dell’attività della magistratura a Verona: “Particolare allarme sociale destano in questo territorio, ricco di energie e di attività imprenditoriali, i reati, raddoppiati, contro la pubblica amministrazione”.

Le recenti inchieste in città, secondo uomini vicini al sindaco Tosi, sono emerse in concomitanza con la discesa in politica del sindaco su scala nazionale. Giustizia a orologeria?

Schinaia: “No. Sono inchieste che vanno avanti da anni e durano anni. Quelle in atto sono molte di più di quelle diventate di dominio pubblico. Destiniamo attenzione particolare alla gestione della cosa pubblica perché noto una mentalità dilagante in ambito politico: c’è chi è convinto che se ha il consenso può fare quello che vuole. Non è così: chi ha consenso deve rispettare ancora di più le leggi, per certificare la buona scelta elettorale dei cittadini. Indaghiamo dove vengono gestiti denari pubblici, anche sulla base di notizie di stampa. Ci sono aziende che oggi agiscono nel privato che di fatto non hanno perso la propria origine pubblica. Il problema è che chi le gestisce dovrebbe operare come un pubblico amministratore, non come un privato.

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La parola a magistrati e addetti ai lavori

(da una serie di articoli recentemente pubblicati sulla stampa locale)

Recenti inchieste giudiziarie coinvolgono il Comune e scuotono Verona.

Nuova tangentopoli? Un ritorno al clima del 1992? L’impressione diventa più concreta se allarghiamo lo sguardo al Veneto: sono state arrestate figure di primo piano come Piergiorgio Baita, ex dominus della “Mantovani Costruzioni” e Giovanni Mazzacurati, presidente del consorzio “Venezia Nuova”, che costruisce il Mose. Scalpore ha destato l’inchiesta padovana sugli appalti truccati nei lavori pubblici. A sentire gli addetti ai lavori, il paragone con tangentopoli non regge: oggi è peggio.

Alfredo Robledo, pm che guida il pool anti corruzione della Procura di Milano: “Il sistema si è deformato. La corruzione è diffusa, minuscola, meschina. Le denunce sono quasi nulle. Lavoriamo solo con le indagini, con sempre meno strumenti. Non credo alla Giustizia. Per niente”. Robledo non crede più alla politica. Si immagina come Sisifo: spinge continuamente sul monte il macigno che poi rotola a valle e si ricomincia da capo. Solo lo sforzo ci rende liberi.

Guido Papalia: “Venti anni fa era diverso. Il sistema di tangenti era istituzionalizzato: un comitato d’affari, costituito da rappresentanti di partiti politici, imponeva alle imprese le somme per lavorare. I proventi venivano distribuiti tra le correnti dei partiti a livello nazionale, secondo proporzioni precise. Il sistema lasciava fuori burocrati e faccendieri. Oggi a fianco dei politici sono loro i nuovi protagonisti della corruzione: un mostro sfuggente, difficile da perseguire o non perseguibile”. Rimpiangere tangentopoli? “Non si può riabilitare in nessun modo quel periodo, ma è pur vero che perdere un occhio è meglio che perderli tutti due”.

Ivan Cecconi, ricercatore: “Oggi la corruzione prende forma nel contenitore della spesa pubblica”, in parte privatizzata con i project financing: il privato realizza opere pubbliche e gode dei proventi della gestione che, in certi casi come per gli ospedali costruiti in Veneto, prendono la forma di un canone che la Regione paga ogni anno; alla fine della concessione, sarà due o tre volte superiore della cifra investita.

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AGSM e Bpp. C’entrano i soliti noti (Soveco)

 Luglio 2012. Nasce una nuova società, la A&B (presidente: Paolo Paternoster; lo è anche di AGSM), a maggioranza pubblica. AGSM ha il 55% delle azioni e Bpp il 45%. Obiettivo: creare distributori di carburante a basso prezzo sul territorio provinciale (le pompe realizzate sono 6). Bpp, azienda che commercia petrolio e gas, mette a disposizione carburanti e appoggi logistici.

Bussinello, responsabile di Bpp: “AGSM voleva distribuire carburante a basso prezzo, a tutela dei cittadini. Eravamo il partner ideale, essendo noi l’unico soggetto del territorio che ha carburante, acquistato da varie raffinerie. Lo rivendiamo a chiunque: dalle grandi compagnie alle pompe”.

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Indagini anche in “Biciclette a noleggio”

29 dicembre 2013. Il Comune di Verona concede (valore della concessione: 449.999 euro per 15 anni) il servizio di “biciclette a noleggio” (bike-sharing) alla ditta Clear Channel. L’assessore Corsi: “Tutto si è svolto secondo le regole”.

Gianni Benciolini, capogruppo M5Stelle, presenta due esposti:

– alla Procura della Repubblica chiede di accertare presunte anomalie dell’appalto, possibili profili di responsabilità penale circa l’aggiudicazione del servizio alla Clear Channel, la liceità dell’installazione dei cartelloni pubblicitari e un possibile reato di abuso di ufficio.

– alla Corte dei Conti domanda di verificare se l’operazione possa avere causato un danno erariale al Comune. Alla Clear Channel è stato concesso di sistemare i cartelloni a copertura del 76% dei costi. Questo, per Benciolini ha provocato un vistoso calo di richieste di strutture pubblicitarie di proprietà del Comune a vantaggio di quelle della Clear Channel. “Il Comune avrebbe potuto acquistare direttamente le bici senza perdere le imposte”.

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Arredi d’oro: non solo Croce

 Caso esploso nel giugno 2009. Giovanni Frigo, appena nominato presidente di AGSM Energia, ha speso circa 21.000 euro per arredare il suo ufficio con poltrone e scrivanie griffate.

La Corte dei Conti ha chiesto informazioni e ha aperto un fascicolo sulle spese sostenute.

Ottobre 2013. La vicenda torna in primo piano dopo che, su richiesta della Corte dei Conti, il Comune ha predisposto sulla vicenda un dossier, che ha trasmesso alla stessa Corte.

Bertucco (PD): “Lo scorso 31 luglio la Corte dei Conti ha scritto a Comune e AGSM che “la vertenza “arredi d’oro” non è soggetta alla sua giurisdizione. Ma Corte ritiene che sussistano tutti gli elementi per un’azione di responsabilità davanti al giudice ordinario per i danni prodotti ad AGSM Energia, per cui chiede di valutare la decisione di intraprendere un’azione di responsabilità e di comunicare a questa Procura l’inizio e gli sviluppi dell’azione medesima”.

Bertucco chiede perciò alla Giunta comunale se questa “azione di responsabilità” nei confronti dell’ex presidente di AGSM Energia sia stata avviata.

 

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Indagini su ex Gasometro e filobus: ed è ancora Soveco

 Filobus. Opera di 104 milioni più Iva; per il 60% finanziata dallo Stato. L’appalto è stato vinto da una cordata guidata dal Consorzio Cooperative Costruzioni (CCC) di Bologna. Il filobus sarà gestito da AMT. Secondo il P.D. è da aggiornare la Valutazione di impatto ambientale rispetto a quella del progetto Tranvia ed è ancora sperimentale la tipologia dei mezzi posti a gara.

Ex Gasometro. Dopo 17 anni di blocco, il cantiere è attivo, con un project financing (finanziatori privati) e con un contributo pubblico di 6,7 milioni. La cordata che ha vinto la gara è formata da imprese private (Parolini, Im.Cos., Technital) e da AMT, società al 100% del Comune. Nulla di illegale (tanto più che l’offerta è stata una sola) ma l’opposizione ha parlato di ‘anomalia’. Sotto indagine potrebbe esserci l’intera procedura che ha permesso al Comune di sbloccare i lavori, in particolare la bonifica dell’area contaminata da rifiuti e idrocarburi.

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Ancora assuntopoli: in AMT e in “Acque Veronesi”

Dicembre 2013. La Guardia di Finanza visita gli uffici di AMT e di “Acque Veronesi”: chiede ai vertici dei due enti la documentazione relativa ad alcuni contratti di assunzione, da vagliare, di una decina di persone nelle due aziende.

La richiesta rientrerebbe nell’attività di verifica circa la regolarità e il rispetto delle procedure stabilite dalla legge per le assunzioni, in riferimento all’art. 97 della Costituzione che impone i concorsi per accedere ai pubblici uffici e al decreto legge 112/2008 che prescrive, per le società a capitale interamente pubblico o che forniscono pubblici servizi, la massima pubblicità in caso di reclutamento di personale.  Le richieste non sono legate a fascicoli di indagine già esistenti.

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Assunzioni in Fiera? Si indaga

Il fatto che si indaghi in Fiera è particolarmente grave per l’importanza di questo ente, determinante per il presente e per il futuro della città. Sappiamo che l’Expo 2015 a Milano è molto importante anche per Verona e vede in prima fila la nostra Fiera.

Settembre 2013. La Procura, su disposizione del sostituto procuratore Valeria Ardito, indaga per verificare alcuni contratti professionali stipulati dalla Fiera, ente autonomo, di diritto privato. L’inchiesta è sulla correttezza delle assunzioni negli enti pubblici. La Procura ha chiesto la documentazione relativa ad alcuni contratti di lavoro e ad alcune consulenze. Si tratterebbe di contratti a progetto, a tempo determinato: prestazioni professionali. Probabilmente sono le modalità di assegnazione a interessare la Procura scaligera. Si tratta di accertamenti simili a quelli effettuati anche in ATV, dove si tradussero in un provvedimento cautelare per il direttore generale e per il responsabile del personale, che furono sospesi per due mesi dal servizio.

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Sitram. Comune denuncia Comune.

 Il progetto di realizzare una tranvia di superficie a Verona è del 1997.

Nel 2001 AMT, al 100% proprietà del Comune di Verona, ha costituito Sitram , società col compito di progettare e realizzare la tranvia, nell’ambito di un sistema di trasporto pubblico di massa.

Ma l’unica realizzazione di Sitram è stata un buco nei bilanci di AMT e Comune, sul quale Corte dei Conti ha aperto un’indagine che sta per concludersi. Sono stati soldi spesi per una società autonoma, distinta da AMT. Vengono chiamati in causa anche l’ex sindaco Sironi e l’ex assessore alle partecipate Darbi.

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