Ottobre 2013. Borgo Santa Croce. Passeggiata ciclopedonale verso la Valpantena: un angolo di bellezza. Peccato che non si faccia sufficiente manutenzione. C’è bisogno di una sistemata che cancelli le tracce del degrado: le assi della staccionata che protegge il percorso sono scorticate, a volte divelte. Sporgono grossi chiodi: un pericolo per i bambini. Il fondo va ribattuto: sporgono ghiaia e sassi e si allargano grosse crepe. I cesti sono pieni di immondizie, i cartelli imbrattati. L’inciviltà di alcuni lascia il segno.
Molti frequentatori: “E’ un percorso in abbandono, ma bellissimo. Meglio affidare la manutenzione a gruppi di volontari e agli alpini”.
Agosto 2013. Montorio. Pista ciclopedonale a pezzi. E’ stata chiusa lo scorso anno per cedimenti strutturali delle assi di legno che ne compongono il fondo. Dopo un anno il problema si ripropone: assi di legno sconnesse diventano un pericolo per pedoni e ciclisti. Piogge e umidità usurano il legno. “La manutenzione non è costante: basterebbero piccoli interventi per sistemare il fondo. Si aspetta invece che la situazione degeneri”.
Ottobre 2013. Fossa Murara.
E’ il torrente che, lungo la “Strada dei fossi”, da Montorio arriva a Ferrazze e a San Martino B.A. E’ ridotto a discarica: un immondezzaio che devasta il paesaggio, inorridisce i residenti, fa impallidire le scolaresche accompagnate a scoprire l’ecosistema. Cosa ci fanno resti di polistirolo, bottiglie di plastica, sacchetti di cellophane, sommersi da una schiuma putrida, a ridosso delle abitazioni? “Oltre che della cacca dei cani, l’Amministrazione si deve occupare di coloro che insozzano: casa propria può anche essere un letamaio, ma la cosa pubblica è di tutti”. Comune: “Non possiamo essere ovunque. Abbiamo appena rimosso i detriti dello Squaranto!”.
Un esempio per la città: i residenti hanno bonificato una parte di Fossa Murara dal lerciume.
Valutazioni di Tito Brunelli
Le nostre colline, le nostre vallate, i nostri corsi d’acqua, i nostri percorsi e le nostre passeggiate: sono uno spettacolo; un dono che ci troviamo. Chi li frequenta e ha imparato ad apprezzare i beni della natura non resiste all’inciviltà di alcuni e alla inadeguatezza di altri, a partire dalle Istituzioni (Comune, Circoscrizioni, enti addetti alla cura del territorio). Ci limitiamo a rilevare che c’è chi è disponibile a curare il territorio in prima persona, gratuitamente. In alcuni casi lo fa di propria iniziativa; in altri serve un invito esplicito di chi riveste responsabilità pubbliche. Ciò che deve muoverci è che non possiamo lasciare nell’abbandono spazi preziosi per il benessere di molti.
Ai piedi dei colli: luoghi ameni da salvaguardare
Ottobre 2013. Borgo Santa Croce. Passeggiata ciclopedonale verso la Valpantena: un angolo di bellezza. Peccato che non si faccia sufficiente manutenzione. C’è bisogno di una sistemata che cancelli le tracce del degrado: le assi della staccionata che protegge il percorso sono scorticate, a volte divelte. Sporgono grossi chiodi: un pericolo per i bambini. Il fondo va ribattuto: sporgono ghiaia e sassi e si allargano grosse crepe. I cesti sono pieni di immondizie, i cartelli imbrattati. L’inciviltà di alcuni lascia il segno.
Molti frequentatori: “E’ un percorso in abbandono, ma bellissimo. Meglio affidare la manutenzione a gruppi di volontari e agli alpini”.
Agosto 2013. Montorio. Pista ciclopedonale a pezzi. E’ stata chiusa lo scorso anno per cedimenti strutturali delle assi di legno che ne compongono il fondo. Dopo un anno il problema si ripropone: assi di legno sconnesse diventano un pericolo per pedoni e ciclisti. Piogge e umidità usurano il legno. “La manutenzione non è costante: basterebbero piccoli interventi per sistemare il fondo. Si aspetta invece che la situazione degeneri”.
Ottobre 2013. Fossa Murara.
E’ il torrente che, lungo la “Strada dei fossi”, da Montorio arriva a Ferrazze e a San Martino B.A. E’ ridotto a discarica: un immondezzaio che devasta il paesaggio, inorridisce i residenti, fa impallidire le scolaresche accompagnate a scoprire l’ecosistema. Cosa ci fanno resti di polistirolo, bottiglie di plastica, sacchetti di cellophane, sommersi da una schiuma putrida, a ridosso delle abitazioni? “Oltre che della cacca dei cani, l’Amministrazione si deve occupare di coloro che insozzano: casa propria può anche essere un letamaio, ma la cosa pubblica è di tutti”. Comune: “Non possiamo essere ovunque. Abbiamo appena rimosso i detriti dello Squaranto!”.
Un esempio per la città: i residenti hanno bonificato una parte di Fossa Murara dal lerciume.
Valutazioni di Tito Brunelli
Le nostre colline, le nostre vallate, i nostri corsi d’acqua, i nostri percorsi e le nostre passeggiate: sono uno spettacolo; un dono che ci troviamo. Chi li frequenta e ha imparato ad apprezzare i beni della natura non resiste all’inciviltà di alcuni e alla inadeguatezza di altri, a partire dalle Istituzioni (Comune, Circoscrizioni, enti addetti alla cura del territorio). Ci limitiamo a rilevare che c’è chi è disponibile a curare il territorio in prima persona, gratuitamente. In alcuni casi lo fa di propria iniziativa; in altri serve un invito esplicito di chi riveste responsabilità pubbliche. Ciò che deve muoverci è che non possiamo lasciare nell’abbandono spazi preziosi per il benessere di molti.
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