Ci preoccupa la situazione dell’economia. Preoccupa molto anche la questione immigrazione. Da come affronteremo e risolveremo queste due questioni dipenderà molto del futuro dell’Europa e delle nostre famiglie. Proponiamo ai lettori una articolata presentazione di dati e di notizie sugli immigrati. E’ importante che parliamo di loro e con loro avendo adeguata conoscenza della situazione. Oggi spesso si parla a vanvera.
Auguriamo buona lettura, nella speranza che le informazioni e le valutazioni offerte siano gradite e vengano diffuse alle persone che ciascun lettore può contattare. Aspettiamo le vostre considerazioni ed esperienze.
“Dio ci chiama a forgiare un destino incerto” (Barack Obama)
Immigrati e incidenti sul lavoro
Numeri riferiti al 2007. Lavoratori stranieri occupati: 2.704.450; incidenti sul lavoro denunciati che hanno coinvolto lavoratori stranieri: 140.579; incidenti mortali denunciati riferiti a lavoratori stranieri: 174.
Di lavoro si continua a morire; tre lavoratori al giorno subiscono incidenti. E’ particolarmente preoccupante e in aumento l’incidenza degli stranieri in tali incidenti: riguarda il 20% del totale degli infortuni in Veneto. Il numero complessivo degli infortuni sul lavoro denunciati diminuisce, ma aumentano dell’8,7% gli incidenti che coinvolgono lavoratori immigrati. Romeni, marocchini e albanesi insieme totalizzano il 40% degli infortuni e circa il 50% dei casi mortali sul totale stranieri; avvengono soprattutto nell’edilizia
Il procuratore di Verona Giulio Schinaia afferma: “Gli infortuni sul lavoro costituiscono un grave problema anche a Verona. Sette hanno portato alla morte del lavoratore. Spesso riguardano dipendenti in nero, extracomunitari e clandestini, senza tutela anche dal punto di vista economico e delle esigenze abitative”.
In base a recenti indagini, l’85% di tali incidenti derivano da comportamenti scorretti, collegati a:
– fiducia eccessiva nella propria abilità;
– sovraccarico lavorativo: svolgono i lavori più pesanti e nelle condizioni peggiori e più pericolose;
– stress;
– attenzione mal distribuita;
– trascuratezza nei confronti delle procedure;
– incuria verso l’adozione di dispositivi di sicurezza;
– sottovalutazione del rischio: fronteggiandolo impavido, il lavoratore straniero intende dare prova
del suo valore: l’ardimento favorisce l’accettazione nel gruppo. Si pensa.
E’ più a rischio chi è più debole e ha una situazione contrattuale fragile; chi è sottoposto a orari massacranti e a lavori pesanti. Gli immigrati hanno meno forza contrattuale e sono più ricattabili; hanno meno conoscenze e competenze.
* Non si può fermarsi alla denuncia della situazione; è grave sottovalutare il problema; urgono proposte risolutive da parte:
– del Sindacato che deve lavorare su contratti, controlli e formazione;
– delle Istituzioni che devono porre regole che evitino il comprimere i costi e i diritti;
– dello Stato: al quale competono la prevenzione, i controlli e le pene per gli inadempienti.
I lavoratori immigrati devono avere il diritto di chiedere l’invalidità civile e i benefici collegati, non solo economici (oggi con il permesso di soggiorno non si ha diritto ai benefici economici; con la carta di soggiorno sì).
E’ valida la linea tracciata dall’accordo del dicembre 2007 tra Confindustria e Sindacati a favore dei lavoratori immigrati. Gli industriali propongono politiche di accoglienza per la manodopera a costo conveniente: “Le aziende hanno bisogno di forza lavoro. Le prime emergenze di cui occuparci insieme si chiamano casa e stabilizzazione della condizione degli immigrati”.
Immigrati e italiani insieme per il futuro da costruire (26)
“Che i figli dei nostri figli possano dire che nell’ora più difficile ci siamo rifiutati di interrompere il nostro viaggio per fare marcia indietro” (Barack Obama)
Una giornata speciale, senza di loro
Proviamo a immaginarla: oggi i lavoratori immigrati rimarranno tutto il giorno a casa e non contribuiranno in alcun modo alle attività economiche e sociali; non andranno a lavorare; Continua a leggere →
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