“Se si procede per pezzettini, cercando di risolvere i problemi uno alla volta, non si danno soluzioni e si creano problemi nuovi. Serve il coordinamento: una riflessione generale tra le parti coinvolte per concordare, insieme, la direzione da prendere. I bandi di gara, la gara a lotti, gli sconti vanno bene, ma non risolvono i problemi. E’ doveroso considerare sia i passeggeri sia le merci: entrambi si muovono sugli stessi binari e autostrade. Occorre capire in quali direzioni si muoveranno i pendolari e quali saranno i movimenti dei Veneti nei prossimi 10 anni”.
Rincarano i biglietti?
Riflessione conclusiva di Tito Brunelli: Piangiamo insieme. E poi?
C’erano una volta le Ferrovie dello Stato.
Bene che si muovano anche gruppi privati, come “Italo” di Montezemolo.
Ma è giusto che le ex Ferrovie dello Stato siano gestite oggi a livello regionale? E’ giusto che le Ferrovie del Veneto servano solo il Veneto e che chi deve andare in Lombardia debba scendere a Verona e salire su un treno “lombardo” per recarsi a Milano?
Addirittura si sta decidendo di dividere il territorio veneto in tre lotti e si auspica di avere tre diverse gestioni. Arriveremo alle “Ferrovie veronesi e vicentine” e dovremo cambiare treno al confine con Rovigo? Esagero? Lo capiremo tra qualche anno.
Se questo è il frutto del federalismo, abbiamo impiegato anni per auto danneggiarci. E’ tempo di rivedere insieme il progetto, oppure i pochi addetti ai lavori decideranno che la scelta politica di tutti noi è isolarci nella nostra città, nella nostra Regione (nazione).
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