Urge un progetto per salvaguardare il territorio, in particolare nelle valli e lungo i corsi d’acqua.
Ci preme ricordare quanto recentemente accaduto nel territorio veronese: Possiamo dimenticare il disastro che ha colpito Monteforte e Soave? Pare di sì. L’inverno 2010-11 dovrebbe essere ricordato come la stagione dei crolli: il terreno cede ad ogni pioggia consistente:
– crolla un muro esterno del Parco delle Colombare, sulle Torricelle. Strada chiusa e traffico in tilt;
– frana da un costone roccioso in via Montalto, a Olivé (Montorio): ostruisce la strada che collega una decina di famiglie con il paese;
– isolati i residenti di via Abate Caliaro, a Poiano, a causa di una frana: un costone roccioso si è staccato dalle pendici delle Torricelle. Agibile in 10 giorni;
– altro crollo sulle Torricelle, a poca distanza da quello di 15 giorni prima, in zona Castel San Felice, accanto all’ingresso del Parco delle Colombare: cede la sede stradale lungo 50 metri;
– voragine nella strada principale di Montorio. Nell’importante via Olmo, su cui passano anche i mezzi pubblici, si crea una buca di circa un metro di diametro;
– Poiano: il sottopasso che porta alla frazione è inagibile per una grossa buca;
– allarme anche in città, in via Andrea Doria, per una enorme buca nel manto stradale;
– cedono muretti di pietra dei terrazzamenti; frane e smottamenti rendono insidiose le zone collinari;
– un condominio in via Marsala viene evacuato per motivi di sicurezza;
– smottamento in via Mameli, sul torrente Crencano;
– a Montorio: frana in via Segheria e smottamento in via Monte Navegno: i detriti hanno occupato la carreggiata per un tratto di circa 10 metri; Continua a leggere →
Valutazioni di Tito Brunelli sull’Oasi di Vajo Galina
Alcune righe di Rolling Thunder possono essere strumento di riflessione e di presa di coscienza di uno dei mali principali della nostra società, dei quali fatichiamo a renderci conto: “Gli uomini di questa società si sono allontanati in modo preoccupante da alberi, uccelli, insetti; da tutti gli esseri viventi e persino dal tempo, dalla pioggia, dal sole. Anche per questo sono così lontani dal loro io. Cose innaturali vengono così fortemente percepite dallo spirito moderno che non ci si stupisce che le cose naturali gli sembrino strane e gli riesca difficile confrontarsi con esse. Lo spirito dell’uomo è identico a quello dell’universo. Così l’uomo può riconoscere la propria natura dalla natura stessa”.
Venire a sapere cosa accade in Vajo Galina lascia sconcertati.
Ho avuto la fortuna di conoscere Michele dall’O, che ha curato direttamente, con il Wwf, la valle, presentando l’esperienza vissuta nel libro di cui abbiamo parlato. Sono persone che condividono l’attaccamento alla Natura fino al rifiuto della società consumistica, all’automobile in particolare. Continua a leggere →
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