Archivi categoria: Comune Verona

Ca’ del Bue di interesse nazionale?

Agosto 2015. Il decreto “Sblocca Italia” prevede, per lo smaltimento rifiuti, 12 “insediamenti strategici di preminente interesse nazionale”. Uno è in Veneto, perché “l’elevato fabbisogno di incenerimento residuo e l’elevata produzione di rifiuti determinano l’esigenza di un impianto di incenerimento di 150.000 tonnellate all’anno”. Si tratta di Ca’ del Bue?

Fabio Venturi è soddisfatto della scelta del Governo: “Essere tra i siti strategici dimostra la bontà del progetto e dell’idea che ne è alla base. Lavoriamo per capire se esso è sostenibile: se sta in piedi si fa; se non ci sono garanzie non lo faremo e guarderemo altrove”.

La Regione ribadisce: si attiene al nuovo Piano regionale rifiuti ed esclude rifiuti da altri territori.

Ottobre 2015. Il Governo fa i conti con 40 milioni di sanzioni comminategli dall’Europa perché non autosufficiente nello smaltire i rifiuti. Sottosegretario Degani: “Ca’ del Bue riparte se lo decide il Veneto. Regione, facci sapere se sei autosufficiente nello smaltire i rifiuti con i termovalorizzatori che hai e con la raccolta differenziata. Se non lo sei, ti serve un termovalorizzatore. Potenziare gli impianti esistenti può bastare? Se trovi soluzioni diverse dall’incenerimento, bene. Decidi però”. Continua a leggere

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Archiviato in AGSM, AMIA, Cà del Bue, Comune Verona, Inceneritore, Urbanistica

La Verona ‘minore’: la nostra di tutti i giorni

Deve essere bella e accogliente

 9 luglio 2014. A Napoli, nella centralissima Galleria Umberto I, Salvatore Giordano, un ragazzo di 14 anni, è morto per schiacciamento del torace e trauma cranico, .colpito dal crollo di calcinacci. Non è una fatalità. E’ assenza di manutenzione. Poteva accadere a Verona: calcinacci vari sono caduti più volte anche nella nostra città.

Domanda: meglio progettare e spendere per realizzare grandi opere, quelle che cambiano il volto della città, o dedicare le proprie risorse a piccoli interventi che la rendono bella, accogliente e sicura?

Risposta scontata: l’Amministrazione comunale deve muoversi in entrambe le direzioni.

Trascurare, però, i piccoli interventi per la volontà di lasciare il segno in opere di prestigio è un danno grave che i cittadini pagano. E’ quanto paghiamo anche in questi nostri giorni, ad esempio ogni volta che piove: basta vedere cosa succede a Verona e in tutta Italia.

 

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Archiviato in Comune Verona, Urbanistica

Il gambero: La Regione Veneto ripensa il futuro dei trasporti su ferro

Renato Chisso, assessore veneto alla mobilità, condanna Trenitalia e dichiara non riformabile l’attuale sistema ferroviario veneto: “I pendolari non sanno che farsene di un servizio come l’attuale. Occorre cambiare l’organizzazione e la mobilità su ferro in Veneto: basta ritardi e sovraffollamento. Stiamo studiando le possibili risposte. Condivido la decisione di Trenitalia: non possiamo permetterci corse con poche persone e sprechi. Gli orari cambieranno: saranno cadenzati (= frequenza oraria: i treni locali di una medesima linea partiranno sempre alla stessa ora e agli stessi minuti)”. Si prevede che aumenteranno del 23% i servizi per pendolari; del 30% i posti a sedere; del 18% le fermate. Migliorerà il servizio sulle direttrici Verona-Venezia e Verona-Rovigo per numero di convogli e posti a sedere”.

La grande rivoluzione parte il 15 dicembre 2013: i treni dei pendolari saranno cadenzati. Coincidenze certe. Trenitalia investe 5 milioni per la manutenzione dei treni regionali.

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Archiviato in Collegamenti ferroviari, Comune Verona, Infrastrutture, La Verona del sindaco Flavio Tosi, Verona che non cambia

Il gambero: La Verona che arretra

Nell’ultimo periodo ci siamo occupati delle incredibili vicende giudiziarie che coinvolgono l’Amministrazione Tosi.

Ora torniamo a informare sul piano amministrativo, rilevando i passi indietro della nostra città in settori nevralgici del nostro presente e del nostro futuro. Ci riferiamo, tra l’altro, a Ferrovie dello Stato, Officine Ferroviarie Veronesi, Esercito e città, Parco Scientifico e Tecnologico (ricerca e innovazione a Verona), il futuro di Verona Sud.

 

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Nuove regole per il rilascio del certificato anti mafia

La Camera di Commercio ha rilasciato la certificazione anti mafia a Soveco nel giugno 2012. Soveco pertanto è in regola. Arriva la novità.

Nel febbraio 2013 entra in vigore una nuova normativa per le certificazioni anti mafia per le aziende che lavorano con le pubbliche amministrazioni.

Prima del 14 febbraio 2013, erano le Camere di Commercio a rilasciare tali certificati.

Da quel giorno il certificato anti mafia viene rilasciato esclusivamente dalla Prefettura agli enti pubblici, solo nel caso che i rapporti contrattuali siano con le pubbliche amministrazioni. La platea degli operatori economici da sottoporre alle verifiche anti mafia viene ampliata.

La documentazione varia a seconda degli importi dei lavori, dei servizi e delle forniture da appaltare, dei contributi da erogare, della natura dell’autorizzazione o dell’abilitazione.

La Prefettura indaga attraverso un tavolo integrato delle forze di polizia.

Per ciascuna pratica devono essere esaminati i soci e perfino i parenti dei membri della società. Per negare il nulla osta bastano il rischio e il sospetto di infiltrazioni mafiose nelle imprese interessate. Il Prefetto può chiedere ulteriori elementi informativi agli organi giudiziari. Qualora risultino in corso indagini penali della magistratura occorre attenderne l’esito.

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Archiviato in Caso Giacino, Comune Verona, Vicende giudiziarie

Aziende pubbliche trasporti: cattivi affari a Vicenza. Ma Verona è dentro fino al collo.

– Luglio 2013. Arriva a processo il filone vicentino. Il giudice accoglie le tesi della Procura scaligera e conferma i reati: la gara d’appalto per le pulizie sugli autobus di FTV (ferrotranvie vicentine) è stata accomodata per far vincere “Gestione Nicolini srl”. In merito al bando di gara FTV e ATV, il giudice parla di “rappresentazione fotografica di caratteristiche possedute dalla sola impresa Nicolini. Il comportamento di Diego Nicolini è indicativo di totale mancanza di senso civico. Ha agito in spregio di ogni regola di correttezza e ha offerto subdolamente varie utilità (soldi e beni) a un incaricato di pubblico servizio, allo scopo di ottenere vantaggi dal medesimo, invece di partecipare lealmente alle gare d’appalto, vincendole per le proprie capacità e non per la tangente versata”.

Con Nicolini e la sua segretaria, vengono arrestati Valter Baruchello e Antonio Donà, responsabili dell’azienda trasporti di Vivenza. Secondo la Procura, Nicolini ha fatto “regali” a Baruchello per 147.000 e a Donà per 64.000 euro. La segretaria della Nicolini patteggia per 2 anni e 2 mesi e Donà per 1 anno e 8 mesi. Diego Nicolini è condannato a 4 anni e 2 mesi di reclusione.

Il giudice ha ordinato la confisca:

– delle somme di danaro sequestrate a Baruchello e di altri beni e valori fino a 147.000 euro;

– di beni e valori a Nicolini fino a 205.000 euro;

– ha dichiarato Nicolini e Baruchello incapaci di contrarre accordi con la pubblica amministrazione per 2 anni;

– Nicolini è interdetto dai pubblici uffici per 5 anni.

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Archiviato in Comune Verona, Eredità Tosi

Piano degli Interventi: Tutto bene purché arrivino soldi in cassa.

L’assessore Giacino risponde alle critiche : 

“La Giunta Zanotto – Uboldi ha previsto i 25.000 veronesi in più e 5 milioni di mc edificabili. Noi li riduciamo di più della metà: il 50% sarà a verde. Costruiremo in verticale.

Il PAT dell’Amministrazione Zanotto trasforma in edificabili 4,1 milioni di mq di aree agricole. Noi ne riporteremo una parte ad agricole e costruiremo meno della metà rispetto alle potenzialità. L’80% degli interventi è su aree da riconvertire, già edificate. Solo il 20% sono insediamenti nuovi. Nessuna colata di cemento, perciò nell’attuale crisi il settore edilizio va aiutato, incentivando la qualità. Per di più abbiamo ottenuto opere di compensazione per 140 milioni.

–  Case sfitte: i privati che cercano credito firmano accordi per realizzare progetti versando il 10% e sottoscrivendo un atto pubblico. Le banche non finanziano se non vedono i contratti di vendita degli immobili che si costruiranno.

–  Il P.I. prevede la valorizzazione delle ville venete e delle corti rurali e protegge le parti realmente storiche e significative. Le parti di minore pregio (fienili o simili), fino ad oggi inutilmente bloccate, vengono trasformate in appartamenti.

–  Sovradimensionamento delle nuove abitazioni: il problema è consentire alle imprese di lavorare per rilanciare l’economia. Chi si oppone ha una visione quanto meno limitata di quanto accade anche nella nostra città.

–  Troppo cemento per realizzare i 280 interventi previsti, in particolare in collina e a Santa Maria in Stelle, Avesa, Quinzano, Parona? Allarme ingiustificato: le aree urbanizzate nel P.I. lo erano già nel PAT. A opere di privati corrisponde un’opera pubblica, pagata dai privati stessi.

 Nota di Tito Brunelli.  Alle critiche sulla eccessiva edificazione del P.I., Giacino risponde che la sua Amministrazione è virtuosa rispetto alla precedente che, con il PAT, ha ampliato la possibilità di trasformare l’uso del territorio e di edificare in tanti spazi verdi, piccoli e grandi. Continua a leggere

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Archiviato in Amministrazione Tosi, Comune Verona, Eredità Tosi, Piano degli Interventi 2011, Urbanistica

Piano degli Interventi: Incisive osservazioni di Giorgio Massignan.

A chi spetta decidere il futuro urbanistico della città?

“Dato positivo: finalmente con il P.I. la zona Sud di Verona ha un piano urbanistico. Però c’è un vizio di partenza: una corretta pianificazione territoriale vorrebbe che la Pubblica Amministrazione indicasse cosa è necessario fare nelle aree dismesse individuate dal PAT. Ai privati toccherebbe, in un secondo tempo, decidere, sulla base di questo quadro, se e quanto investire. Poi la Pubblica Amministrazione torna sull’area per progettare viabilità e trasporto pubblico. Si sta facendo l’esatto contrario: prima i privati hanno comprato le aree dismesse; hanno redatto i progetti con l’unico criterio (corretto, dal loro punto di vista) di ricavare la più alta redditività possibile: azione speculativa. La Pubblica Amministrazione, assente, non ha dettato nessun criterio: il suo intervento è stato successivo. Uno dei risultati: troviamo un centro commerciale alle ex Cartiere, che non possono sopportarlo. Chi si occupa di urbanistica, quando vede il progetto, si mette le mani nei capelli. Con un afflusso di 1.500 persone al giorno solo per contare gli addetti che ci lavoreranno, gli intasamenti non si potranno evitare. Partiranno molti altri interventi. Tra 10 anni i nodi verranno al pettine e il Comune dovrà intervenire con soldi pubblici per cercare di risolvere questi danni. E la Pubblica Amministrazione oggi non li mette in preventivo. L’Amministrazione Tosi affida a privati e al loro potere economico la pianificazione del territorio, espropriando se stessa del diritto-dovere di programmarlo e di gestirne l’uso.

A Verona Sud, gli Amministratori pubblici, invece di analizzarne il potenziale e coniugarlo con la vocazione e le potenzialità di Verona all’interno di un piano territoriale unitario e organico, e invece di predisporre un piano unitario di recupero delle aree dismesse, preferisce cucire le proposte di gruppi di imprenditori privati, realizzando una sorta di abito di Arlecchino. Secondo Giacino, l’80% delle costruzioni è su aree da riconvertire e la metà di queste resterà a verde. Ma il verde previsto a Verona Sud è pubblico solo sulla carta: non sarà fruibile a uso collettivo, ma funzionale ai centri commerciali e direzionali. Semplice calcolo: solo a Verona Sud si realizzeranno circa 4 milioni di mc: un milione di edifici residenziali e tre milioni tra direzionale, commerciale e alberghiero, senza contare i 300.000 mc alle ex Cartiere. Da nessuna analisi si evince che Verona ha bisogno di centri direzionali e commerciali e neppure di nuove abitazioni. La trasformazione delle aree è stata suggerita dagli operatori immobiliari privati. E la Pubblica Amministrazione ha permesso di realizzare tipologie edilizie ritenute commercialmente allettanti. Il suolo viene concesso alle trasformazioni immobiliari.

Si trascura la questione decisiva: la mobilità. La riqualificazione dell’area meridionale presuppone un notevole flusso di traffico. Continua a leggere

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Archiviato in Amministrazione Tosi, Comune Verona, Eredità Tosi, Piano degli Interventi 2011, Urbanistica

Piano degli Interventi del Comune di Verona: Ma quanti cantieri sorgeranno in una città con molte case vuote?

L’assessore all’Urbanistica Giacino dice un’altra parte della verità:

“Nei prossimi 10 – 20 anni, daremo un nuovo assetto al territorio. L’80% degli interventi sarà su aree da riconvertire. Le opere di compensazione pubblica, per 140 milioni, consentono di progettare lo sviluppo di Verona e di risolvere molti problemi, sanando quartieri e correggendo errori. I privati dovranno vincolare la metà dell’area assegnata a verde e servizi, alla piantumazione di alberi e all’utilizzo di sistemi di bioedilizia.

Sarà contestuale l’approvazione del Piano dell’Ambiente, a difesa delle zone sensibili della collina e dell’Adige e a tutela dei siti di interesse comunitario (SIC). Sarà approvato anche il nuovo Piano delle piste ciclabili. Sarà tutelato in particolare il patrimonio faunistico con una rete ecologica a difesa del territorio. Ci saranno nuovi alberi.

Il P.I. sarà un incentivo importante all’edilizia, in un momento delicato e difficile.

Abbiamo catalogato 4.500 unità abitative nel centro storico maggiore; 2.000 nei centri storici minori; 180 corti rurali; 1.200 edifici storici e liberty, definendo il grado di intervento consentito. Continua a leggere

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Archiviato in Comune Verona, Eredità Tosi, Piano degli Interventi 2011, Urbanistica

Filosofia del Piano degli Interventi: Va tutto bene. Tutto è ammesso. Basta racimolare un po’ di soldi.

Giugno 2011. La Giunta approva il P.I. Dice di puntare alla riqualificazione di siti abbandonati costruendo case, alberghi, uffici, negozi. Nei fatti circa 700 privati ‘manifestano interesse’ per interventi edilizi. La Giunta ne approva 300, di cui 280 vengono firmati da proprietari e Comune, con l’impegno di attuarli.

Il sindaco Tosi spiega le novità del Piano: dice parte della verità. Non parla dell’enorme edificabilità che cambierà il volto della città, sulla base di scelte compiute da privati:

“Un tempo, con il Piano Regolatore, il Comune arricchiva qualcuno regalandogli una destinazione urbanistica nuova delle sue aree. Il P.I. non sarà strumento per regali; ridisegnerà il volto di Verona secondo criteri di sviluppo urbanistico. Non eroderà aree agricole; trasformerà zone abbandonate. Continua a leggere

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