Archivi categoria: Un viaggio nella Lega Nord

Amministrazioni locali nel veronese. Se questa è la Lega Nord …

1) Comune di Bovolone

Giugno 2009. Riccardo Fagnani, della Lega Nord, è il neo sindaco. Cominciano presto le spaccature all’interno della Lega locale. Conseguenze: il Sindaco leghista viene espulso dalla Lega Nord e, nel febbraio 2011, la Lega Nord decreta la caduta dell’Amministrazione comunale, dopo soli 20 mesi dall’elezione. Di nuovo alle urne. Delusione nella comunità locale.

2) Comune di Nogara

Marzo 2010. Simone Falco, 27 anni, Lega Nord, è il Sindaco di Nogara. Primo e unico scontro e fallimento è sull’ospedale locale, in chiusura. L’Amministrazione, a fine dicembre 2010, dopo soli 9 mesi dall’elezione, cade per incomprensioni interne alla maggioranza. Il Sindaco viene giudicato incapace. Delusione per la comunità locale.

3) Comune di Legnago

Primavera 2009. Roberto Rettondini, della Lega Nord, è Sindaco di Legnago.

Ottobre 2009. La Giunta si aumenta gli stipendi (retrocederà per i pareri negativi di Anci e Corte dei Conti). Ne consegue l’abbandono di Lucio Martinelli, il consigliere, leghista, più votato.

Primavera 2010. Due figli di papà diventano consiglieri, pagati, della casa di riposo: Raganà Luca, figlio del Presidente del Consiglio comunale (PdL) e De Lorenzi Matteo, figlio dell’assessore leghista Maurizio.

Altri tre incarichi vengono assegnati a parenti di amministratori.  Continua a leggere

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Malgoverno della Lega Nord nei comuni del veronese

E’ tempo che la finiamo di far passare l’idea che la Lega Nord governa bene nei territori, in particolare nei Comuni. Nel veronese gli amministratori proposti dalla Lega Nord presentano fallimenti peggiori di ogni altro partito. E’ semplice dimostrarlo.

Partiamo dal Comune di Bussolengo

Autunno 2012. L’Amministrazione leghista non approva il bilancio comunale. Alviano Mazzi, sindaco leghista, viene sfiduciato da un gruppo di 7 leghisti che fa capo al consigliere comunale e regionale Andrea Bassi. Si va al commissariamento.

Alviano Mazzi è militante della Lega Nord dal 1992; consigliere comunale dal 1994; vicesindaco e assessore al bilancio fino al 1998; sindaco dal 2003 al 2008; confermato nel 2008 con Lega Nord, Lista Mazzi, Progetto Bussolengo, civica di Valdis Salardi. La più forte opposizione nasce nel suo partito: spaccatura mai ricomposta, con conseguenti 20 mesi di paralisi amministrativa.

Paradosso: la Lega Nord sfiducia la Lega Nord e decreta la fine anticipata della legislatura: il certificato di morte lo ha letto Andrea Bassi, tosiano di ferro, fresco presidente della seconda commissione urbanistica a palazzo Ferro Fini.

Con la bocciatura di IMU e Irpef il Comune avrà un buco di bilancio di 1.400.000 euro. Il Comune è allo stremo a causa delle faide interne alla Lega Nord. Continua a leggere

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La Procura sollecita il rinvio a giudizio per Fabio Venturi, leghista doc, Pasini, Nicotra e Ghedini

Succede nel luglio 2011: Pasini avrebbe utilizzato le pratiche a cui aveva accesso in virtù del suo incarico per rivelare notizie relative ai controlli per “verificare la regolarità delle autorizzazioni possedute e la correttezza della gestione nonché il rispetto della normativa dell’esecuzione delle opere edilizie da parte dei gestori di pubblici esercizi situati nel Comune di Verona”.

Giunto a conoscenza di tali notizie riservate, “Nicotra otteneva denaro e altre utilità elargite dai titolari dei pubblici esercizi ai quali rivelava le notizie”.

Venturi è chiamato in causa in riferimento al bar Tiffany: a parere della Procura, Pasini gli avrebbe fornito notizie riservate “riguardanti il provvedimento di esposti relativi alla gestione del Tiffany nonché il programmato svolgimento di controlli a sorpresa da parte della Polizia municipale. Venturi richiedeva a Pasini tali notizie, le riceveva e le rivelava al gestore del locale”. Stando all’accusa i fatti risalgono al 2008, interrotti da un esposto-denuncia datato novembre 2008. Continua a leggere

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Fabio Venturi si dichiara innocente

Venturi è sorpreso, tranquillo, disponibile a essere sentito: “Conosco Nicotra e ho parlato con Pasini del Tiffany, non per qualche interesse particolare  E’ che conosco i titolari e anche residenti in zona che si lamentavano dei rumori. Ho chiesto a Pasini i dati della situazione e ho spiegato al titolare cosa doveva fare per evitare le multe, non i controlli. Gli ho detto di cambiare l’impianto sonoro, di non far restare la gente all’esterno e cose così, che faccio sempre. Voglio vedere la lista dei locali della mia zona da controllare, per incrociarli con gli esposti che ho. Mai ho chiesto alla Polizia municipale di non fare controlli a quello o a altri locali né di ignorare petizioni o lamentele. Ho conosciuto l’ex vicecomandante Pasini per rapporti di collaborazione istituzionale. Per l’incarico che rivesto, mi è capitato spesso di fare da mediatore tra le esigenze dei cittadini che chiedono il rispetto della vivibilità e i locali che possono creare qualche problema. Con il Tiffany si era creata una situazione limite: i residenti erano esasperati dal disturbo dei rumori. Avrò chiesto a Pasini come ovviare al problema; la stessa cosa ho cercato di fare con i gestori. Che poi Pasini mi abbia comunicato che sarebbero usciti i controlli non era una novità: il Tiffany era inserito nell’elenco dei bar fracassoni. Con Pasini ho fatto visita al Tiffany per capire come risolvere il problema degli schiamazzi segnalato dai residenti. Gli ho consigliato di rispettare le regole. Continua a leggere

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Come mai un avviso di garanzia per Fabio Venturi, delfino del sindaco Tosi ?

Maggio 2011. Fulmine a ciel sereno: avviso di garanzia per Fabio Venturi, iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di concorso in abuso d’ufficio, per divulgazione di notizie che dovevano rimanere segrete. Entra nell’inchiesta perché, in alcune intercettazioni telefoniche, chiedeva ragguagli a Pasini che lo informava sull’arrivo di esposti, prevalentemente per rumori, contro il bar Tiffany di via Arno, in IV Circoscrizione (non è quella di cui Venturi è presidente),  o su controlli che si sarebbero dovuti effettuare “a sorpresa, diretti a verificare la regolarità della gestione del locale oggetto di lamentele per molestie sonore”. In questo modo, secondo l’accusa, si procurava al gestore del Tiffany, tramite Venturi, “indebito profitto”: evitava multe. Il tutto senza tornaconto personale per Venturi, che deve fornire spiegazioni su interventi illeciti e telefonate di favore. Continua a leggere

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Una triste vicenda che potrebbe coinvolge il delfino di Tosi: Fabio Venturi

Non ci sono solo i fallimenti della Lega Nord nei Comuni. 

Sulla scena non ci sono solo Gianluigi Soardi, Alessandro Dall’Ora, Nicola Falsirollo, Sandro Sandri, l’Amministrazione comunale di Verona, col sindaco Tosi, che occupa il potere cittadino.

Quanto segue è da verificare: è al vaglio della Magistratura. Ad oggi Venturi è innocente a tutti gli effetti.

Nostro dovere è informare ed essere informati

Fabio Venturi, leghista proveniente da A.N., è vicepresidente della Provincia, Presidente della Quinta Circoscrizione (Borgo Roma) ed è da molti indicato come il delfino del sindaco Tosi.

Per capire il personaggio, riportiamo un suo intervento sull’Amministrazione provinciale nei rapporti con la Lega Nord: “Il futuro della Giunta provinciale? Realizzare il suo programma. A patto che ci si ricordi che la Lega è il partito più forte e ha la maggioranza assoluta. Altrimenti qui non ci sono i numeri per nessuno. La Lega è il partito di maggioranza nella maggioranza, il più grosso partito della provincia. Il presidente Miozzi conosce bene i numeri. Siamo partito in continua crescita, che pesa politicamente moltissimo. Finché la Lega viene rispettata per i numeri che ha, nessun problema”.

Maggio 2011. Si conclude l’indagine, avviata tre anni prima, che coinvolge Eliano Pasini, ex vicecomandante dei Vigili Urbani in città, Stefano Nicotra, titolare di una agenzia di servizi e la sua segretaria Patrizia Ghedini: avrebbero messo in piedi un sistema di scambi di favori, informativo e remunerativo, con i gestori di locali pubblici cittadini, avvertendoli dei controlli della Polizia municipale: così evitavano multe e provvedimenti e avevano la possibilità di mettersi in regola. Continua a leggere

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La triste conclusione: Dall’Ora ha torto. La Lega Nord riconosca la realtà

Giugno 2011.

Arriva la sentenza della Corte dei Conti di Venezia: Nicola Falsirollo non aveva i requisiti richiesti: né l’esperienza né i titoli, per fare il direttore del controllo di gestione di una USSL, con un contratto biennale da 160.000 euro. Lo squilibrio tra i soldi erogati e la minore capacità tecnico professionale ha causato un danno erariale alla stessa Azienda pubblica corrispondente agli emolumenti versati indebitamente dal febbraio 2008 al settembre 2010. Dunque Direttore generale dell’USSL 22 e Direttore amministrativo (Valerio Bodo) dovranno pagare di tasca propria 60.000 euro (40.000 Dall’Ora; 20.000 Bodo) all’USSL come risarcimento per quell’incarico illegittimo, di origine evidentemente politica.

Falsirollo non lavora più in USSL dall’8 settembre 2010.

Franchetto: “Bene così. La Corte dei Conti recupera somme indebitamente corrisposte. La politica deve essere accorta nel dare certi incarichi. E’ vizio del potere, non solo di una parte”.

Valdegamberi: “La politica deve rispettare le regole”.

Massimo Giorgetti: “Avrei preferito aver torto. Sono cose che squalificano tutta la politica”.

Dall’Ora: “Prendo atto della sentenza. La valuterò con i miei legali”.  Continua a leggere

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Colpo di scena in Regione: Falsirollo non ha i requisiti per poter essere assunto

23 marzo 2009. Secondo le indagini degli ispettori regionali Falsirollo non ha i requisiti di professionalità per l’incarico di elevato livello assegnatogli senza concorso dalla direzione USSL 22: “Non sono comprovate la particolare specializzazione professionale desumibile da concrete esperienze di lavoro né la competenza e gli specifici requisiti coerenti con le esigenze che determinano il conferimento dell’incarico”.

Valdegamberi: “Non è passata la logica secondo cui basta essere iscritti a un partito per trovare lavoro. Per arrivare alla meritocrazia bisogna avere il coraggio di cambiare”.

Franchetto: “Chi ha sbagliato deve pagare”.

Sandro Sandri: “Sono certo che Dall’Ora ha agito correttamente: non c’è da chiedere scusa a nessuno. Era legittima per l’USSL la chiamata diretta. Forse il curriculum era un po’ infiocchettato, con la buona fede di chiunque cerchi lavoro e ci tenga a mostrare le proprie esperienze. Se fossi nei panni di Dall’Ora disporrei la sospensione dell’incarico in via cautelativa, ma se fossi in quelli di Falsirollo difenderei la mia professionalità”.  Continua a leggere

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Sul caso Dall’Ora – Falsirollo risponde il leghista Sandro Sandri, assessore regionale alla Sanità

Annuncia verifiche “per capire se è vero quanto si dice e per chiarire lo sviluppo della vicenda. Spesso presunti scandali si risolvono in bolle di sapone”. Fa presente che, con delibera dell’1 agosto 2008, il direttore generale Dall’Ora, con i pareri favorevoli dei direttori amministrativo e sanitario, ha affidato l’incarico a Falsirollo, descritto come “giovane e competente avvocato (in realtà praticante, non avendo sostenuto l’esame abilitativo e quindi non iscritto all’albo dei professionisti), che ha collaborato con Unicredit, per cui avrebbe la competenza necessaria per svolgere l’alto incarico dentro L’USSL. Dall’Ora aveva il nulla osta della Regione. L’assunzione è pienamente legittima, a norma della legge 502 del 1992: parla sì di esperienza quinquennale per essere dirigente USSL, ma anche di particolare specializzazione desumibile dalla formazione universitaria o da concrete esperienze di lavoro. Falsirollo è laureato in legge e ha lavorato per anni per un istituto bancario. Credo che le accuse si ritorceranno contro chi le sta lanciando. Continua a leggere

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La critica sulla gestione dell’USSL 22

La critica sulla gestione dell’USSL 22 non è solo di Franchetto, ma anche degli assessori Massimo Giorgetti e Stefano Valdegamberi 

Massimo Giorgetti:

– la Giunta regionale non ha responsabilità circa l’assunzione di Falsirollo. Non può però avvallare la scelta di un giovane laureato in Legge, che non ha mai fatto il dirigente di niente e che, quindi, non può avere l’esperienza necessaria per essere dirigente dell’USSL. Metto in dubbio che sia la persona giusta per quel posto di grande responsabilità.

– i vertici dell’USSL dovranno spiegare se Falsirollo ha i titolo  per ricoprire un ruolo così importante. Se non li ha, Dall’Ora dovrà spiegare la spesa: 165.000 euro per due anni. Auspico controlli della Autorità competenti. Il direttore generale Dall’Ora e i funzionari risponderanno a chi compirà l’ispezione interna, alla Magistratura contabile e alla Corte dei Conti: nell’interesse della collettività la vicenda va chiarita. Se nell’assegnazione di posti di lavoro da parte di alcuni partiti si sono commesse irregolarità, è bene denunciarle. E’ problema dei partiti, nella specie della Lega”.  Continua a leggere

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