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Presenza e qualità dei parlamentari europei italiani (7)

Silvio Berlusconi, nel suo ruolo di parlamentare europeo (20 luglio 1999 – 20 giugno 2001. Non aveva cariche di governo), è stato presente 10 volte su 131 sedute. Record assoluto di assenteismo: il 92,4%. Secondo: Marcello Dell’Utri. Terzo: Gianfranco Fini.

E Berlusconi ha il coraggio di dire: “I candidati sono spesso vecchi arnesi della politica: le sinistre liberano il campo in Italia e li mandano in Europa in pensione, soltanto interessati al compenso e molto spesso assenteisti. Continua a leggere

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A noi l’Unione Europea interessa (6)

Ma costruire l’unità europea non entra nel dibattito politico.

Non c’è un progetto di Europa condiviso dal popolo europeo. L’europeismo deve farsi sentire dal basso. Ma che ne sappiamo noi europei dell’Unione Europea? A quanti, tra i nostri pseudo politici sta a cuore l’Europa?

Qualcuno ha sentito Berlusconi parlare seriamente con noi popolo delle prospettive dell’Europa?

Bossi è ripiegato nel suo cortile padano. Oggi fa qualche apertura, ma i danni che ha creato all’idea di Europa ce li porteremo in groppa per decenni. Pensiamo solo alla guerra all’euro Continua a leggere

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Un segnale positivo per l’Europa (5)

Siamo tra coloro che ritengono fondamentale una democrazia partecipata, di popolo, o ci rassegniamo tutti a una democrazia elettorale?

Il 21 maggio 2008, ad Aquisgrana, è stato consegnato il premio “Carlo Magno” (riconoscimento tedesco a persone che hanno ispirato la costruzione e la riunificazione dell’Europa, con lo scopo di promuovere la riconciliazione tra i popoli europei e l’unità dell’Europa) ad Andrea Riccardi, presidente della Comunità di Sant’Egidio. Continua a leggere

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Di una Europa forte abbiamo bisogno (4)

Fino a 20 anni fa USA e URSS erano le grandi potenze. Tra esse solo la prima era ricca;

Oggi delle due grandi potenze ne è rimasta una. Sono cresciute altre potenze, la Cina in particolare e poi  India, Brasile, sud Africa, Iran, …

La competizione si fa dura: c’è chi cresce e chi perde; c’è chi costruisce alleanze e chi si tappa le ali in piccole beghe tra “amici”; c’è chi si isola nelle varie Catalogna, Padania, Vallonia, terra dei Baschi, dei Fiamminghi, … Continua a leggere

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Un’Europa dei popoli o dei governi? (3)

In Europa l’istituzione che conta e che decide è la Commissione. Il Parlamento ha un ruolo secondario. La Commissione rappresenta i governi; il Parlamento dovrebbe rappresentare i cittadini. Risulta chiaro che nell’Unione Europea i cittadini sono marginali. Contano (poco) ogni 5 anni, quando sono chiamati a votare. “Poco” perché non sono informati sulle questioni europee e perché la campagna elettorale, per accordo unanime tra i partiti, sfiora appena queste questioni e privilegia il confronto tra gruppi e politici a livello nazionale. Continua a leggere

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Europa, Europa, … (2)

E’ forte il segnale di sfiducia e di allontanamento dei cittadini europei dall’Unione Europea. Siamo popoli chiusi, abituati all’autosufficienza, abituati da secoli a batterci per essere il primo tra noi e a utilizzare gli altri popoli a nostro vantaggio. Questa è la nostra storia. Venendo all’oggi, vanno evidenziate le responsabilità di guide politiche senza prospettive, incapace di guardare oltre gli interessi particolari. In questi ultimi mesi ne subiamo le conseguenze, sul piano dell’economia e della finanza. Continua a leggere

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La democrazia è ancora un bene primario? (1)

Siamo tra coloro che credono fondamentale una democrazia partecipata, di popolo o ci rassegniamo tutti a una democrazia elettorale?

1)      La democrazia è ancora un bene primario, per ciascuno di noi, per noi come popolo?

Molti ritengono che la democrazia in Italia sia in coma profondo.

Parecchi studiosi avvertono che oggi la democrazia tradizionalmente concepita (gruppi organizzati che dibattono e partecipano alla elaborazione di progetti, in vista del bene comune) non regge: occorre inventare modalità nuove e originali che garantiscano la sovranità dei cittadini. Continua a leggere

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