Abbiamo detto del dovere di porre in vita esperienze associative ecclesiali capaci di formare laici cristiani in grado di operare nella chiesa e in politica con sguardo globale: quello del bene comune. Ne parla, in visione universale, il Concilio Ecumenico Vaticano II^, nel n° 15 e successivi del decreto sull’apostolato dei laici (Apostolicam Actuositatem). I Padri gioiscono del molteplice apostolato individuale e stimano le forme associative. Poi, al n° 20, scrivono:
“Da decenni i laici, in molte nazioni, si sono raccolti in forme varie di attività e di associazioni che, mantenendo un più stretto legame con la Gerarchia, si occupano di fini propriamente apostolici: è l’Azione Cattolica, qualificata come collaborazione dei laici all’apostolato gerarchico. Queste forme di apostolato sono costituite dal concorso delle seguenti note caratteristiche, prese tutte insieme:
a) Loro fine immediato è il fine apostolico della Chiesa: evangelizzazione, santificazione degli uomini, formazione cristiana della coscienza, in modo che riescano ad impregnare dello spirito evangelico le comunità e gli ambienti. Continua a leggere