Aprile 2014. La Giunta regionale approva il Piano veneto dei rifiuti, ma il Consiglio regionale non lo ratifica. Senza il Piano non è possibile completare Ca’ del Bue. Urbaser, azienda vincitrice della gara con un investimento di 118 milioni per realizzare l’impianto, minaccia la richiesta danni (3 milioni). AGSM chiede al TAR una Commissione ad acta per fare il Piano. E’ guerra.
Novembre 2014. La Regione discute il Piano rifiuti. Finalmente. Il testo prevede un aumento del riciclo, lo stop a nuove discariche e a nuovi termovalorizzatori oltre a quelli di Padova e Schio e a quello programmato a Ca’ del Bue, il quale però, secondo gli studi degli uffici, non è necessario per il fabbisogno veneto. Paternoster: “Ca’ del Bue è nel Piano. La Regione confermi la potenzialità dell’impianto nei termini previsti dalle delibere del 2006 e del 2007. Insistiamo perché Urbaser intima a AGSM di “avviare tutti gli adempimenti ai fini di giungere all’approvazione definitiva del progetto preliminare e alla sottoscrizione della convenzione”, pena una richiesta di risarcimento”.
Bonfante: “L’inceneritore di Fusina (VE) è stato chiuso. Quelli di Schio e Padova sono più che sufficienti per fronteggiare le esigenze del Veneto di qui al 2020. Ca’ del Bue è fallito e inutile. Eppure la Regione lo inserisce nel Piano rifiuti. Per togliere dagli impacci Tosi e Paternoster?” Continua a leggere