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Valutazioni di Tito Brunelli

Quarta. Amministrazione del “fare” o del “fare nulla”?

“Fare” è da tempo sulla bocca e sui manifesti di Flavio Tosi e dei suoi seguaci. Lo diciamo da sette anni: il “fare” a parole dell’Amministrazione non è mai diventato “fare” nelle opere.
Un esempio: ho letto con un sorriso amaro il depliant con il quale l’allora assessore Paolo Tosato si è presentato alla campagna elettorale che lo ha portato prima in Regione e poi in Parlamento: aveva 8 quadri, ognuno con una “realizzazione”. Tra questi c’era lo spartitraffico verde di viale Piave. Due dei quadri riportavano annunci. E’ il “fare nulla”.
Se rileggiamo il programma di partenza, l’unico punto realizzato è stato l’abbattimento delle ex Cartiere, senza nulla costruire. L’unica opera in città sono i parcheggi: non mancano i limiti, tanto che si parla di denunce e di processi, ma ci sono.
Facciamo notare due stranezze: Continua a leggere

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Valutazioni di Tito Brunelli

Terza. C’è un futuro per l’Amministrazione Tosi?

Sul tema ci muoviamo con preoccupazione: è in questione il futuro della nostra città.
Negli ultimi anni abbiamo avuto molte occasioni di dire che il tempo di Flavio Tosi a Verona è finito e che la sua Amministrazione è in condizioni tali per cui non è in grado realizzare più nulla. Oggi ci chiediamo se esiste ancora l’Amministrazione Tosi.
La situazione è di fine impero: ‘amici’ sono diventati nemici; hanno abbandonano il ‘capo’; cercano altre collocazioni e nuovi capi. Il Sindaco resiste e commette molti sbagli. Avrebbe una fine migliore, a Verona, se decidesse di riconoscere che quello che poteva dare ha dato. Può tentare (difficile!) di percorrere altre strade, nella prospettiva di riemergere al momento opportuno.
Lo farà Flavio Tosi? Continua a leggere

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Valutazioni di Tito Brunelli

Prima. Due modi di concepire la politica 

Capita di parlare dello stato di Verona con persone valide che giudicano positivamente l’Amministrazione Tosi. Richieste di motivare tale giudizio, spesso non sanno dire neppure una realizzazione concreta dell’Amministrazione. Quasi sempre si arriva allo stesso punto: “Ricordate come era Verona ai tempi di Zanotto? C’erano immigrati e nomadi ovunque: avevano occupato la città”. Questo risulta l’unico motivo di apprezzamento nei confronti dell’Amministrazione Tosi, che ha concentrato l’attenzione dei cittadini su pochi (o solo uno) temi prioritari, affascinando l’opinione pubblica con le potenti armi di distrazione di massa, che hanno accompagnato i primi anni dell’Amministrazione.
Si parlava, e con enfasi, di ex Cartiere, con le due torri di vetro alte più di 100 metri (dove sono finite?); di ex Lux; di traforo; di filobus, … Continua a leggere

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Critiche pesanti, capaci di stroncare l’Amministrazione Tosi, vengono da tecnici comunali

Passante Nord. Alcuni tecnici comunali si chiedono se è possibile procedere alla nuova gara per realizzare il tunnel a una canna, dato che i 53 milioni che Autostrada A4 si dice pronta a mettere a disposizione per il traforo, al momento non ci sono.

Si chiedono: “Si può procedere “come se” quei soldi ci fossero? O è meglio che si riveda il Piano economico finanziario, in modo da renderlo sostenibile anche senza quei 53 milioni?”.

Il dubbio viene dall’interno: da funzionari comunali. Il rilievo è forte.

Ex Arsenale. E’ pezzo pregiato del patrimonio immobiliare cittadino. In seguito a forte pressione popolare, il Sindaco spiega al responsabile della Rizzani De Eccher, il gruppo che intende ristrutturare e gestire l’immobile con una valorizzazione anche commerciale, che il project financing per il nuovo Arsenale va bene, ma i 99 anni di affidamento dell’immobile sono troppi. Si può puntare a 80, per il 30% dell’area ad uso privato. La modifica è sostanziale. Occorre far quadrare i conti. De Eccher si riserva la risposta. Da allora: silenzio. Il Sindaco si occuperà personalmente della questione. Forse altri imprenditori sono interessati, come la finanziaria Finint, presieduta da Enrico Marchi. L’idea è costituire un fondo immobiliare, con varie partecipazioni. Il Comune parteciperebbe con l’Arsenale, Palazzo Pompei e l’ex convento di San Domenico. L’Arsenale piace anche a catene della grande distribuzione.

Opposizioni (PD, M5S, Forza Italia) e Comitato di residenti chiedono che l’intera area resti a uso e a gestione pubblici. Bertucco (PD): “Dopo tanti annunci, anche l’intervento all’Arsenale è ai box di partenza e il Comune tiene in banca i 12 milioni che potrebbero essere impiegati per arrestarne il declino. L’idea del fondo immobiliare può andar bene per edifici che si intende dismettere: si aspetta che il privato tolga le castagne dal fuoco; ma questo è il contrario di ciò che fanno le Amministrazioni serie. Dal 2007 assistiamo al vuoto di idee e proposte, a pressapochismo e a dilettantismo senza precedenti. Anche gli altri edifici storici vengono buttati sul mercato a seconda delle esigenze di bilancio. Senza Cariverona e Cassa Depositi e Prestiti ci sarebbero state vendite?”.

E siamo a fine luglio 2015.

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Alla caccia di soldi

Una domanda viene spontanea: nei prossimi mesi di Amministrazione, tra difficoltà crescenti, come farà il sindaco Tosi a chiudere in pareggio i bilanci?

Negli scorsi anni l’Amministrazione ha venduto immobili preziosi:

Palazzo Forti: 33 milioni da Cariverona,

Palazzo del Capitanio: 18 milioni da Cariverona,

Palazzo Gobetti: 6,4 milioni,

Ex bar Borsa di corso Porta Nuova: 3,9 milioni,

Ex caserma Principe Eugenio: 5,4 milioni,

Ex Magazzini Generali: 30 milioni da Cariverona, Continua a leggere

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Rischio del ridicolo

L’Amministrazione Tosi guarda alle elezioni comunali del 2017. Ripete promesse e annunci su:

– Fondazione Arena (perché non si è intervenuti in occasione del centenario della stagione lirica?). Pesante è il debito di 25 milioni: 16 da restituire a Unicredit; due a Banco Popolare; 6 ai fornitori. Alcuni enti cittadini e grandi banche offrono un buon finanziamento. Si valuta un concorso internazionale per la copertura dell’anfiteatro,

– filobus,

– Ikea, Continua a leggere

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Programma del sindaco Tosi nell’anno 2008

Rileggiamo il programma annunciato dal sindaco Tosi per l’anno 2008:

– traforo delle Torricelle,

– spazi per la Fiera nell’area dell’ex Polo Finanziario,

– filobus,

– recupero dell’ex Arsenale,

– abbattimento e riqualificazione delle ex Cartiere,

– riutilizzo dell’ex Passalacqua.

Nei tre anni successivi il programma resta tale e quale. Continua a leggere

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Gli ultimi 21 mesi di amministrazione Tosi

Cosa può succedere in città?
Programmi e annunci certamente abbondano
Però, dal dicembre 2007, sono sempre gli stessi
Dato rilevante: nell’affidare agli assessori le deleghe, il Sindaco tiene per sé Passante Nord con traforo delle Torricelle e nuovo ponte sull’Adige, ex Arsenale e filobus.

Diventano le priorità: ce la farà?
Meglio non contarci

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Continua il giro dell’oca

 ……………….Poi si torna al vecchio

Fine gennaio 2013. La Giunta ferma il dialogo con Biasi e cerca altre soluzioni, a partire dalle caserme dismesse, da ottenere magari gratis dal Ministero. L’attenzione cade su:

– la storica sede del Distretto Militare, di via XX Settembre, 72;

– la caserma Rossani, vicino alla chiesa della Trinità;

– l’isolato tra via Scalzi, corso Porta Nuova e circonvallazione Maroncelli.

L’idea di una caserma viene rinviata, non scartata: richiede tempi lunghi.

Assessore Casali: “Se arriva un’offerta imperdibile può tornare alla ribalta l’ipotesi del trasferimento in una caserma”.

Si visita la sede, prossimamente libera, di “Arca Vita – Arca Assicurazioni”, in via San Marco, in Borgo Milano: palazzina di recente costruzione.

Si scarta la ex Bon Brenzoni di via XX Settembre, perché sovradimensionata rispetto alle necessità.Tutto fermo?

Generico il Sindaco: “Valutiamo una serie di ipotesi come immobili del Ministero della Difesa e siti di proprietà privata”.

Assessore Paloschi: “Valutiamo diverse possibilità, compresa la ristrutturazione della sede attuale. Accantoniamo i fondi necessari”.

Consigliere Bertucco (PD): “Nella sede attuale i problemi di sicurezza sono seri”.

Fine febbraio 2013. Contro il trasferimento pesano le difficoltà e i costi per spostare il grande apparato tecnologico della centrale, collegato a telecamere di sicurezza, Ztl, cantieri, sensori del traffico. Un lavoro immane.

Assessore Lella: Continua a leggere

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Piccolo gambero

                         Se l’immobile fosse di privati ?

Nella città di Verona un’importante sede istituzionale è ai limiti dell’agibilità. Chi passa nei suoi pressi rischia che gli cada in testa materiale vario.

Alcune aule sono chiuse perché non agibili. E’ chiuso un locale di 5000 mq con affreschi di Nicola Giolfino, del 1540. Preoccupano crepe, allagamenti e infiltrazioni d’acqua; muffe e situazioni igieniche al limite; bagni che non funzionano; spogliatoi senza porte; finestre senza vetri. Particolarmente grave è la situazione dello spogliatoio della sezione motorizzata: senza porta e senza vetri alle finestre. Questa stanza viene usata anche come magazzino: chiunque può entrare. Fatiscenti sono la facciata e il tetto di 500 anni. Nel soffitto si notano rigonfiamenti. Tempo fa, per le forti piogge, sono saltate alcune tegole del tetto e si è allagata la cantina che serviva da archivio.

Dicembre 2013. Ingresso principale inagibile. Si entra dal cancello. “Colpa delle piogge e della vetustà della struttura”. Si sono staccati intonaci, tufo, malta e calcinacci. Arrivano i pompieri, che rimuovono le parti pericolanti della facciata. Le impalcature ormai sono uno stabile arredo.

Domanda. Se l’immobile descritto fosse la sede di una azienda privata cosa succederebbe? Continuerebbe a operare? Come si comporterebbe il Comune? Continua a leggere

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