Ci aiuta ad approfondire un articolo di Massimo Malvestio, su “Il Corriere di Verona” del 6-12-13. “Il danno vero è venuto quando i Comuni, di fronte ai tagli dei trasferimenti statali, hanno cominciato a commerciare la pianificazione urbanistica e hanno finanziato la spesa dei Comuni con un uso sempre più improprio degli oneri di urbanizzazione che venivano raccolti sospingendo le nuove e sovrabbondanti edificazioni. Le polemiche di oggi sul Piano casa segnano l’inizio della nuova stagione con un triste ritorno alle origini: il territorio, nuovamente e questa volta dichiaratamente, svenduto per il lavoro che non c’è più. Le polemiche di questi giorni non dividono chi ama il bello da chi non lo ama. La vera polemica è sulla modalità della svendita. Questa volta però, e per la prima volta, non c’è chi compra: in un mercato paralizzato da anni e con uno stock immenso di invenduto, è difficile pensare a una corsa ai benefici del Piano casa. La differenza rispetto al passato è che il pubblico allora sceglieva di svendere e il privato comperava per dare alimento alle speranze nel futuro. Oggi invece il pubblico svende, ma il privato non compra: con il debito pubblico non si è svenduto solo il paesaggio, ma anche la fede nel futuro”.
E’ questa la grave colpa che, a Verona, rimproveriamo al sindaco Tosi e al suo ex vice Giacino: l’aver messo al primo posto il recupero di soldi a ogni costo. Conseguenza: si è venduto terreno cittadino a piccoli pezzi, soprattutto a Verona Sud. Da questi i nuovi proprietari cercheranno di ricavare il massimo beneficio per se stessi, costruendo e costruendo. Permettere, anzi favorire questo processo è colpa grave per gli amministratori: torniamo alla deturpazione del territorio del dopoguerra. Al centro delle scelte del buon amministratore deve essere la città bella. Quella che ci consegna oggi l’Amministrazione Tosi non è una città almeno un poco più bella di quella che ha ricevuto. E cosa diremo se (speriamo di no) spunteranno come i funghi decine e decine di edificazioni e di centri commerciali come prevede il Piano degli Interventi?
Andrea Ferrazzi, delegato nazionale Anci Urbanistica: “Oggi c’è bisogno di pianificazione, che non è la sommatoria di interventi parziali e settoriali Continua a leggere