Il futuro di AMIA passa da un referendum?

Il Sindaco incarica la direzione AMIA di promuovere un referendum tra i 567 dipendenti, per sondare cosa scelgono tra affidamento diretto e project financing.

Sindacati: “E’ inaccettabile un referendum su un argomento complesso. Manca un regolamento; non è previsto un quorum; non ci sono informazioni per una serena decisione”.

– Bertucco-La Paglia (PD): “Meglio evitare il referendum, senza farlo precedere da un confronto partecipato. Ma Tosi e Toffali evitano il dialogo: per loro il project financing è l’unica via per conservare il lavoro. Neppure citano l’ipotesi dell’affidamento diretto del servizio. Perché tanta chiusura? Per gestire AMIA come “cosa loro”, senza condividere le scelte con i Comuni coinvolti e con il Consiglio comunale di Verona. Le aziende sono proprietà della città, non del Sindaco. I lavoratori vogliono proseguire, fino al 2018, con l’attuale contratto di affidamento diretto”.

Risultati del referendum. Vince l’astensione. Votano 116 dei 567 dipendenti. I favorevoli al project financing sono 64.

Toffali: “I votanti sono pochi, ma la maggioranza ci dà ragione”.

Sindacati: “Vincono i contrari alla gara, presentata senza alternative. L’Amministrazione o ignora il disorientamento dei lavoratori e prosegue sulla strada della gara; oppure rinvia la decisione agli Enti di Bacino in formazione, che prossimamente presiederanno alla gestione dei rifiuti.

I Sindacati scrivono ai Consiglieri comunali: “Solo 64 lavoratori hanno detto ‘sì’ su 567. Come si può sentirsi legittimati a proseguire? Non fateci fare un percorso che nessuno sa dove porta. Il Ministero degli Interni non ha ancora validato, e non si sa se lo farà, il project financing di AMIA. Il TAR del Veneto ha detto che, in attesa degli Enti di Bacino, i Comuni non sono legittimati a prendere iniziative. Useremo tutte le modalità, anche lo sciopero, per dire le nostre ragioni. Se non troveremo un accordo, si procederà con gli scioperi”.

I Sindacati nazionali chiedono al Comune di Verona e alla Regione Veneto di evitare che “Verona metta in gara la raccolta-smaltimento dei rifiuti”.

Consiglio comunale. Parole grosse e ostruzionismo di PD e M5S: vogliono evitare che i servizi di AMIA vengano messi in gara pubblica: sarebbero a rischio i lavoratori. Si arriva all’armistizio: il Consiglio vuole approfondire la questione e cancella i riferimenti a gara e a project financing per la gestione dei rifiuti. Gli amministratori restano però convinti che la gara tuteli i lavoratori e continuano a guarda al project financing come strumento per mettere AMIA al riparo da gare future.

Obiettivo a breve: AMIA gestisca i servizi, alle attuali condizioni, fino al 31-12-2014.

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