Luglio 2014. Nel veronese saranno tre. Uno coincide con il Comune di Verona. Ognuno bandirà una gara per la raccolta rifiuti. Ma la guerra dei rifiuti si allarga. La Regione impone i Consigli di Bacino per la gestione integrata dei rifiuti urbani. Alzano la voce parecchi sindaci: “L’attuale gestione dei sindaci è efficace ed economica e raggiunge gli obiettivi indicati: la raccolta va alla grande e i costi sono certi. Molti Comuni sono stati premiati. Ora chi si farà carico del servizio? Che senso ha ribaltare tutto senza alternative certe? Occorre tener conto della connotazione storica del territorio, della necessità di garantire ai Comuni consorziati i risparmi finora assicurati. E’ da tener presente che una struttura troppo piccola non ha potere di contrattazione”.
Stefano Valdegamberi: “Si favoriscono gli appetiti di aziende legate a Verona a scapito dei Comuni della provincia, che non vogliono diventare il portafoglio dove Verona attinge per compensare le sue inefficienze”.
Le autorità di bacino, una volta in funzione, saranno le stazioni appaltanti naturali per il servizio. AMIA potrà partecipare come azienda concorrente, ma sarà difficile che essa, di proprietà del comune di Verona e parte del gruppo AGSM, possa avere un diritto di prelazione su un territorio vasto.