Regione Veneto. Finanziamento alle famiglie colpite dalla crisi?
Sì se va solo alle famiglie “venete”. Altrimenti meglio darli all’identità veneta.
“Ogni individuo che lavora ha diritto a una remunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia una esistenza conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario, da altri mezzi di protezione sociale (Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo, n° 23)
Regione Veneto. Legge finanziaria 2009. La Giunta prevede un fondo di 4 milioni per il sostegno alle famiglie colpite dalla crisi. La Lega ottiene che la cittadinanza sia requisito per l’accesso al fondo; pretende che esso sia ad esclusivo appannaggio dei nuclei con almeno un genitore veneto: precedenza alle famiglie venete ed esclusione di quelle immigrate. Conclusione: il fondo salta del tutto; viene cancellato.
Parte dei soldi destinati alle famiglie (500.000 euro sui 4 milioni) viene dirottata al fondo per l’identità veneta. Gli altri soldi sono distribuiti tra le voci del bilancio, a cominciare dai mutui sulla prima casa.
L’allora assessore regionale ai Servizi Sociali, Stefano Valdegamberi, accusa la Lega di “togliere i soldi alle famiglie per finanziare quattro feste padane di paese. Si potevano dare prestiti a tasso zero. La Lega vede extracomunitari dappertutto ed è riuscita ad affogare il buon senso nell’ideologia. Il Veneto non deve diventare la cittadella dei garantiti attorniati da una fascia di esclusi che non hanno diritti e quindi neppure doveri”.