Conosciamo un po’ meglio gli africani che vivono tra noi (8)

Chi c’è sull’altra sponda del fiume? Perché aspettano per accogliere uno?

Sull’altra sponda, ci sono gli antenati.

Il Fiume è il simbolo del viaggio, dell’imbarco per un’avventura più o meno lontana. Lo sbarco è in una realtà insolita, curiosa, nuova. Presso gli Ewe e i Fon dell’Africa occidentale esiste la divinità del fiume: dea della tranquillità, della bellezza e della purezza; dea tutta profumata e non violenta. Ad essa vengono affidati i bambini disabili e le mamme in gravidanza. Sulla sponda del fiume si fanno varie cerimonie di iniziazione alla vita e alla maturità. Si immagina che il confine spirituale tra i viventi e i defunti è nel fiume.

Birago Diop recita:

I morti non sono mai partiti,

i morti sono nel fiume che scorre,

i morti sono nell’albero che freme,

i morti sono nel vento che soffia,

i morti sono nella dimora,

i morti non sono mai partiti!

I morti sono creduti presenti nella comunità, che li rievoca periodicamente attraverso riti e segni particolari.

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