Fuoco amico: forte opposizione in maggioranza

– Alberto Giorgetti, sottosegretario all’Economia, critica Tosi: “E’ mancato il coinvolgimento dei cittadini. Dell’opera conosciamo vaghi elementi. La trasparenza esige che tutti conosciamo i contenuti delle riunioni serali dove pochi politici risolvono le questioni urbanistiche. Vanno evitate decisioni affrettate; occorrono approfondite valutazioni tecniche e politiche per un progetto che cambia radicalmente la viabilità e l’urbanistica della città. La realizzazione del traforo era nel programma elettorale, ma su un’opera di questo genere non possiamo non aprire un confronto per verificare l’effettivo consenso, a partire dai soggetti istituzionali, Regione e Governo compresi. L’opera poi deve avere certezze di finanziamento”.

Scontro sul referendum

– Aprile. Dei 5 quesiti presentati, il Comitato comunale dei Garanti dichiara ammissibile solo il n° 4: “Volete che, prima della gara per aggiudicare i lavori, le possibili conseguenze sulla salute dei cittadini e sull’inquinamento atmosferico derivanti dalla realizzazione del Passante Nord – traforo delle Torricelle vengano valutate da una commissione di esperti, indipendente e di alto profilo, con una spesa non superiore allo 0,03 % dell’opera?”.

Il Sindaco accoglie lo spirito della richiesta dichiarata ammissibile, ma esclude il referendum che costerebbe alla città 930.000 euro. “L’Amministrazione comunale, che ha a cuore la salute dei Veronesi come i promotori del referendum, chiederà a un organo indipendente di valutare il possibile inquinamento derivante dal Passante Nord, comparandolo all’inquinamento già esistente”. Perciò: no referendum – sì commissione sulla salute.

– Dicembre. Il Tribunale di Verona dichiara infondata la motivazione con cui il Collegio dei Garanti dichiara inammissibile il referendum sul traforo. Il Collegio deve pronunciarsi in via definitiva entro metà gennaio 2011.

Il dibattito

Il Comitato anti traforo chiede il referendum

“Il Sindaco non accetta il confronto sul se e sul come fare il traforo. I Consiglieri comunali non conoscono il progetto; eppure lo devono votare. In base a quali dati? Il soggetto promotore è stato individuato senza parlarne in Consiglio. Addirittura il Sindaco querela chi lo accusa di essersi pubblicamente espresso a favore di uno dei progetti (risultato poi vincitore) presentato da un gruppo di imprese, una delle quali ha lecitamente e ufficialmente finanziato la sua campagna elettorale con un contributo di 10.000 euro. Abbiamo detto e scritto da mesi che il progetto vincente sarebbe stato quello di Technital, che significa Mazzi e Brendolan. Proprio per questo Sindaco e Lega Nord dovrebbero astenersi dall’esprimere pareri sul promotore.

C’è un urbanista che confermi l’utilità del traforo ?

Tra i componenti della  maggioranza c’è chi chiede al sindaco Tosi di fermarsi, ritenendo che, senza filobus, il traforo non raggiunga lo scopo voluto.

Ciro Maschio (ex AN) chiede una pausa di riflessione su tutte le opere viabilistiche.  Altri fanno presente che la priorità è il trasporto pubblico.

Il presidente della prima Circoscrizione Matteo Gelmetti: “Traforo e filobus vanno di pari passo. Se a chi attraversa la città non si dà l’alternativa al traforo, cioè i mezzi pubblici, non ci siamo: meglio fermarsi e valutare. E poi: come si recuperano i fondi?”.

– Anche una decisione positiva fa emergere contraddizioni: creava difficoltà uno svincolo nei pressi della chiesa di San Rocco. Viene eliminato.

Le osservazioni dei cittadini

L’Ufficio Tecnico vaglia 3275 “osservazioni” sul Passante: di cittadini e di una trentina di associazioni ambientaliste. L’Amministrazione porterà le controdeduzioni in Consiglio comunale in dicembre.

Delle 2459 “osservazioni” ritenute degne di considerazione, due (lo 0,8 per mille) sono accolte; 180 parzialmente accolte; 428 sono dichiarate fuori tema; 1849 sono respinte.

Alberto Sperotto: “Il cittadino che ha presentato un’osservazione, se insoddisfatto dei motivi del rifiuto, ricorrerà al Tar”.

Avvocato Carlo Trentini: “L’impressione netta è che si voglia correre, mettendo da parte ogni obiezione per quanto seria e documentata”.

Tempi e adempimenti

Primavera 2010: il Consiglio comunale approva variante urbanistica e piano finanziario; nel 2011 è previsto l’avvio dei  lavori.

Corsi: “Le opere partiranno nell’aprile 2011 e si concluderanno tra il 2013 e il 2014”.

Il Comune di Verona, investendo 50.000 euro, affida a studiosi dell’Università di Trento e ad Arpav l’esame della qualità dell’aria in città e in 17 Comuni limitrofi per due anni. Responso: il traforo è dannoso per la salute di chi abita in prossimità degli imbocchi della galleria.

Tre le richieste della Giunta alla ditta vincitrice:

– drastica riduzione delle compensazioni;

– nessuna rigidità sulla futura Ztl;

Anno 2010. Il Sindaco: “O con me e con il Passante Nord o tutti a casa”

Luglio. La Giunta approva i costi del Passante Nord: 436.501.000 euro.
Assessore Corsi: “Pagare per il traforo vale la pena: percorreremo quel pezzo di strada in 5 minuti anziché 40, eliminando il traffico che attraversa Veronetta e l’ingorgo tra Borgo Venezia e Parona”.
– Sì del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) al passaggio di 53 milioni da Serenissima al Comune di Verona per il Passante Nord.
Restano curiose le affermazioni del sindaco Tosi: “ Per i Veronesi che il Passante costi 390 o 436 milioni è irrilevante. Il piano finanziario si regge da solo, senza i milioni di Brennero e Serenissima, che possono servire per esentare dal pedaggio”.
Febbraio. Parte la procedura per gli espropri.

Iniziative pubbliche e sondaggi :

– 6 marzo. Assemblea pubblica. Parona non vuole essere casello del Passante Nord con annessi svincoli. Si deturperebbe il territorio e si scaricherebbero milioni di auto e camion.

– Aprile. Sondaggio de L’Arena su: “Traforo. Opera prioritaria?”. Sono 8.722 le risposte: 6.000 (il 68%) i ‘no’; il 26% i ‘sì’.

– 4 giugno. Gran Guardia. L’Amministrazione presenta il progetto traforo a consiglieri comunali, categorie economiche, giornalisti, rappresentanti degli enti. Molte sedie vuote. Un servizio d’ordine controlla che nessun intruso acceda. Comitati imbavagliati. Nessun accenno alle questioni economiche.

Il PD chiede di conoscere il piano economico dell’opera: “Abbiamo visto i cartoni animati”.

Sindaco Tosi: “Siamo disponibili al confronto solo con chi lo vorrà serio e costruttivo: basta sciocchezze. Non è in discussione se fare o meno l’opera”.

Un cartello: “Tosi, sei il sindaco di tutti o solo di chi vuole il traforo?”

– 29 novembre. Contro l’esproprio, si piantano 120 alberi e cespugli.

ANNO 2009: Chi realizzerà il Passante Nord?

Per realizzare il traforo sono stati presentati tre project financing. Una commissione tecnica ha valutato migliore quello della veronese Technital. “I lavori partiranno tra tre anni”. Intanto si sondano le caratteristiche fisiche e chimiche del terreno.  Punti di forza del progetto Technital: basso pedaggio, tempi rapidi di esecuzione, previsione della Strada di Gronda della Valpolicella.

Sindaco Tosi: “E’ certo che il traforo si farà”. Vincoli posti dal Comune:

– il tratto Avesa-Quinzano-Ponte Crencano sarà interrato. Seguirà un tratto di 200 metri in trincea coperta, senza svincolo all’altezza di San Rocco;

– l’entrata di Poiano sarà preceduta da un tratto interrato;

– unica parte scoperta, abbassata rispetto al piano campagna, è lo svincolo di Ca’ di Cozzi;

– i realizzatori verseranno 150.000 euro all’anno al Comune per interventi ecologici.

“Tu fai l’opera. In compenso, io, Comune …”Technital: “Non bastano i pedaggi.

Le banche se la danno a gambe

Sono tante le difficoltà economiche per fare il Passante. Il vero, enorme macigno è la fuga delle banche da ogni forma di finanziamento a costruzioni, anche per opere che promettono ricavi. Piergiorgio Baita: “La mancanza di liquidità degli istituti di credito frena i progetti. Le richieste di garanzia aumentano sempre di più e i finanziamenti scarseggiano”. Quale banca si accolla il rischio del traforo essendo discutibile la solidità delle aziende costruttrici?
Il sindaco Tosi ripete che Comune e cittadini non spenderanno un euro e che i possibili 53 milioni di Serenissima saranno spesi per interventi accessori: “L’opera sarà a costo zero per il Comune. Non sono previsti finanziamenti pubblici. Va garantita la remunerazione ai privati che investono i loro soldi”.