E’ servito il nostro intervento durante la campagna elettorale?

Crediamo di sì. Informazione, dibattito e confronto sono comunque utili, per evitare scelte in base a mode e impressioni. Il fatto che si sono manifestate differenze tra gli interlocutori può aiutare a capire e ad approfondire le posizioni diverse di persone stimate. Chi ci tiene a rendersi conto di come si muove la politica provi a elencare gli argomenti che riempivano i mass media durante la campagna elettorale e scriva, a fianco, i temi all’attenzione nel periodo post elettorale. Farà scoperte utili. Ci preme sottolineare che una persona che emerge (in politica, nell’amministrazione o in altre attività) subisce critiche e offese da tutte le parti, da ‘nemici’ e da ‘amici’. La storia insegna che molte persone che vogliono emergere mettono in croce chi si impegna, gli innovatori e chi cerca vie nuove (ce lo ricorda questo tempo di Pasqua). Anche per questo ogni nostra valutazione va motivata. Le critiche possono essere meritate; molte però sono dovute alla volontà di abbattere un concorrente ritenuto pericoloso. Ci riferimento al personaggio Matteo Renzi, prima osannato e poi colpito e umiliato.

Certamente il suo comportamento è spesso irritante, da schiaffi. Ma come sarebbe l’Italia oggi; come sarebbe l’Unione Europea oggi, se non ci fosse stato il ciclone Renzi degli scorsi anni? Le sue capacità sono risultate evidenti nel confronto con l’Unione Europea, trasformata da organismo controllore dei conti economici degli Stati membri a Unione che accompagna la crescita economica e sociale del nostro continente. Sarebbe accaduto senza Renzi? Probabilmente no. Se poi dovesse risultare ( e per noi risulta) che questo cambiamento di prospettiva ha messo a disposizione dell’Italia, e di altri Stati, parecchi miliardi oltre il programmato, risulterebbe che la nuova Europa ha aiutato molto la nostra ripresa economica dopo anni di recessione e di marginalità. Ricordiamo ancora la solitudine e la marginalità di Berlusconi, Presidente del Consiglio, negli incontri dell’Unione Europea. Renzi e Gentiloni invece hanno cominciato a prendere posto accanto ai dirigenti della Germania e della Francia. Con Di Maio e Salvini sarà ancora riconosciuto il ruolo dell’Italia, che le deriva dall’essere tra i fondatori dell’Unione e dai passi verso la ripresa economica e la stabilità politica? E’tutto da verificare. Può succedere che ci scopriamo sempre più vicini a Ungheria, Polonia, Cechia e Slovacchia. La Meloni, uno dei tre leader del Centro Destra, con la sua visita al Presidente dell’Ungheria ha già aperto questa strada.

 

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Archiviato in Elezioni Politiche 2018, Parere di Tito Brunelli

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