………… più della crisi economica e della disoccupazione
Come ha affrontato il problema il governo di centro sinistra ?
“Rivendichiamo un lavoro straordinario: nessuno prima di noi è riuscito a raggiungere i risultati che abbiamo conseguito. Quando dico “noi” penso alla nostra Italia. E’ una vittoria dell’Italia. Stiamo riuscendo a governare i flussi, perché abbiamo creduto che un accordo con la Libia rappresentasse una svolta. Tutti ci dicevano che era inutile andare in Libia, vista la situazione di quelle terre. Quando abbiamo firmato l’accordo con Sarraj ci hanno accusato di essere scesi a patti con un signor nessuno. Invece abbiamo avuto ragione. Abbiamo messo in campo un modello e dobbiamo esserne fieri. Abbiamo combattuto e sconfitto l’illegalità, avviando una gestione legale dei flussi di persone, togliendola dalle mani di trafficanti di persone. Non possiamo dimenticare: pochi mesi fa sono arrivati in Italia oltre 10.000 migranti in 36 ore e tutti gli Stati europei tenevano chiusi i loro porti. Nel Mediterraneo c’erano le navi di sette organizzazioni non governative. Ricordiamo che nella scorsa estate l’Austria minacciava di schierare i carri armati e di bloccare la frontiera del Brennero, con danni gravissimi per la nostra economia. In pochi mesi la situazione è cambiata: sono crollati gli sbarchi e i morti in mare sono diminuiti. Il nostro impegno ha fatto sì che l’Unione Europea ha condiviso l’intesa con la Libia e i nostri partner, Francia e Germania in testa, hanno positivamente collaborato con noi. Abbiamo costretto anche i paesi più scettici a partecipare. Ora siamo in prima linea. Sappiamo però che non è sufficiente. La sfida continua. Sarò soddisfatto quando non ci saranno più vittime. C’è chi ci accusa di aver ceduto sul rispetto dei diritti umani. No. Anzi: abbiamo portato in Libia le agenzie dell’ONU per il rispetto dei diritti umani, come l’Unker. Abbiamo aperto un corridoio umanitario tra la Libia e l’Italia:
un gigantesco passo in avanti. Il nostro obiettivo è che coloro che scappano dalla guerra non arrivino in Italia con i gommoni degli scafisti, ma con gli aerei degli Stati democratici, in cooperazione con le organizzazioni umanitarie e con la straordinaria disponibilità della Conferenza Episcopale Italiana. Ci era stato chiesto di aspettare l’Europa. Non avremmo avuto nessun risultato. Abbiamo deciso di inviare nostri soldati in Niger. Ci è stato chiesto se è necessario e se non era meglio attendere dopo il voto. Ci sono decisioni che devono essere prese tempestivamente e l’invio dei militari in quell’area è prioritario: è strategico il controllo di quelle frontiere, per evitare che in quell’area si costruisca una base terroristica e per presidiare un passaggio cruciale per chi è diretto in Europa”.
(sintesi di interventi del ministro dell’Interno Minniti).