Il 4 marzo 2018 noi Italiani voteremo per scegliere i parlamentari (senatori e deputati) che ci rappresenteranno in Parlamento. In base alle nostre scelte poi i partiti e i movimenti che riceveranno voti avranno il compito di costruire una maggioranza parlamentare, intorno a un programma per l’Italia e a un Presidente del Consiglio. Obiettivo: affrontare i problemi nazionali nel contesto europeo e internazionale, garantendo una presenza significativa dell’Italia. Da tempo nessuna scelta è solo locale o nazionale. L’orizzonte è sempre più quello europeo. Nei prossimi anni diventeranno sempre più importanti i rapporti con l’Africa.
Le esigenze sono pressanti; si corre il rischio di spaventarsi o di lasciare che ci pensino altri. Il pericolo è grave: il “ci pensino gli altri” porta (la storia lo insegna) alle dittature e alle guerre. E’ evidente un senso di inadeguatezza.
Ci viene subito un nodo alla gola: sarà Silvio Berlusconi a guidare l’Italia (attraverso un’altra persona, vista la sua impossibilità di candidarsi) in questo momento delicato? Che conseguenze può portare la presenza di Matteo Salvini nel governo italiano, magari con la funzione di Ministro degli Interni, come propone Berlusconi? Ci sentiamo garantiti da Di Maio, da Casaleggio e da Grillo? La nostra risposta è netta: NO. I raggruppamenti che possono vincere le elezioni sono 3. Ne abbiamo già scartati due. Non resta che il Partito Democratico con i suoi alleati. Ci troviamo così di fronte a Matteo Renzi, Paolo Gentiloni, Pier Carlo Padoan, Marco Minniti, Dario Franceschini, Carlo Calenda, Graziano Del Rio, Maurizio Martina, speriamo Enrico Letta. Sono nomi di garanzia.
Gli altri due raggruppamenti (Movimento 5 Stelle e Centro Destra) non reggono il confronto con personaggi di questo calibro, che si sono guadagnati sul campo il riconoscimento di molti, lavorando bene. La principale critica a Berlusconi è di non essere stato capace di costruire una squadra di governo. E’ lui solo; se molla, Forza Italia non c’è più: è tutta da costruire. Da un personaggio come Berlusconi mai è arrivato un gruppo di persone politicamente autonome, capaci e creative. Ancora peggiore è la situazione del Movimento 5 Stelle: Di Maio e le persone che lo dovrebbero accompagnare nel possibile governo saranno, speriamo, bravi; ma saranno governanti competenti, capaci e in grado di collaborare tra loro in vista di un progetto comune di popolo? Possiamo solo sperarlo, senza fondamento. Questo Movimento poi propone un progetto vago, che cambia di giorno in giorno.
Ripetiamo: apriamo il confronto. Chi pensa di votare il Centro Destra (Silvio Berlusconi, Matteo Salvini, Giorgia Meloni e altri) motivi la sua preferenza e ci dica quali garanzie trova in questo raggruppamento. Altrettanto faccia chi vede con simpatia il Progetto (se c’è) di Grillo, Casaleggio e Di Maio alla testa del governo nazionale, in un confronto europeo e internazionale. Noi temiamo: queste persone non offrono prospettive; neppure le propongono. Si limitano a promesse spesso irrealizzabili e al di fuori della ragionevolezza.
buona iniziativa
Condivido perfettamente questo ragionamento, ma io conto per uno. Le persone, in giro, sono stufe di questi Politici, perché non hanno dato, negli ultimi 5 anni, neppure un segnale per ridimensionare le loro laute prebende. Chi, dei tre raggruppamenti, arriva prima a far propria una proposta concreta nel senso appena esposto, secondo me, ipoteca il risultato delle prossime elezioni.