Possiamo paragonarlo a un ministro degli esteri: è motore di scambi culturali, artistici ed economici tra Verona e altre città, in particolare europee e africane (dei territori da dove provengono immigrati presenti in città), cercando la collaborazione delle comunità veronesi residenti all’estero, allo scopo di aprire canali di conoscenza reciproca, di collegamento e di collaborazione tra città, per scambi culturali (per quanto ci riguarda favorire le presenze alla stagione lirica, a quella del Teatro Romano e del Filarmonico, la diffusione del mito di Giulietta e le mostre d’arte, tipo quelle di Mantegna e dei Maya), economici (come è avvenuto con i banchetti di Norimberga) e della ricerca. Obiettivo: far circolare ciò che può interessare della nostra città ad altre città e viceversa, in uno scambio continuo e arricchente per tutti.