Le opposizioni annunciano il ricorso al TAR. Il consigliere Daniele Polato (Forza Italia – Battiti) chiede l’annullamento delle delibere legate al bilancio, tra le quali il project financing dell’Arsenale. Motivo: nella seduta del 29 novembre, alle ore 18, nel pieno della discussione, è stato interrotto il dibattito e le delibere sono state messe al voto, ricorrendo agli articoli 46 e 43 del regolamento. Trattandosi di scadenze di bilancio, le delibere dovevano essere approvare entro il 30 novembre (non entro il 29 novembre).
Polato: “Si poteva discutere per tutta la notte tra il 29 e il 30 e per tutto il giorno 30 novembre”. Esulta l’Amministrazione.
– Sindaco Tosi: “Si sacrificano altre opere, è vero; ma questa è l’unica possibilità per completare l’opera. Attendiamo la progettazione definitiva. Poi affideremo il recupero”.
– Assessore al Bilancio Paloschi: “L’occasione era attesa da molti anni. L’Arsenale recupererà l’impianto asburgico originario. Saranno demoliti i fabbricati incongrui. Le superfici commerciali saranno localizzate nella corte centrale (5000 mq) e nella corte est (360 mq). Gli esercizi commerciali avranno una superficie di vendita minore di 250 mq. Vi sarà una parte del Museo di Storia Naturale, con spazi complementari: laboratori, biblioteche, sezioni scientifiche, sezioni didattiche, spazi per attività formative”.
– Luciano Ortolani, responsabile dei lavori: “Centro commerciale? No. Sono previste 11 attività private, di non oltre 250 mq ciascuna. Togliete due bar e uno o due ristoranti. Restano 7 o 8 normali negozi di vicinato. I centri commerciali sono altra cosa”.
– Assessore Caleffi: “La corte centrale diverrà area per esposizioni d’arte moderna. Pensiamo a un percorso culturale dal Museo Lapidario di piazza Bra al ponte e alle mura di Castelvecchio, fino alla zona restaurata”.
– Attilio Navarra (Italiana Costruzioni): “La partnership tra pubblico e privato è l’unica strada per grandi restauri”.
– Sovrintendente Magani: “Abbiamo dato parere positivo sullo studio di fattibilità; sul progetto complessivo vedremo; ma mi sembra importante che si muova qualcosa su un’area il cui recupero era stato definito urgente dall’allora sovrintendente Piero Gazzola, 60 anni fa”.