Restano la doppia carreggiata, la galleria a doppia canna, gli svincoli. Spariscono:
– una ventina di opere accessorie
– la rampa di immissione da via Valpantena
– la bretella per la Valpolicella
– gli autoparchi e le aree di servizio Gardesane e Bresciana
– l’impianto di trattamento dei fumi all’uscita del tunnel, con risparmio di 11.250.000 euro
– un pezzo del parcheggio di Ca’ di Cozzi, che resta solo a livello di superficie
Banco Popolare si dice “disponibile a valutare l’eventuale finanziabilità del progetto alla luce di documentazione aggiuntiva che ci vorrete fornire. La presente lettera costituisce una manifestazione di interesse non vincolante”.
Il gruppo finanziario Equita, società di intermediazione mobiliare che non può erogare credito, presieduta da Alessandro Profumo, giudica il progetto “in linea con altre iniziative recentemente finanziate da primari istituti di credito” e si offre come advisor per il “reperimento delle risorse finanziarie necessarie”.
Abertis sceglie “per il momento di non intervenire nell’iniziativa”.
Costo dell’opera: si riduce da 436 a 349,7 milioni, con un taglio del 19,8%, pari a 86,3 milioni.
Tuona Bertucco: “Gli annunci del sindaco Tosi sono aria fritta.
Le sue dichiarazioni denotano la volontà di temporeggiare. Il contributo di A4 non c’è e, se ci fosse, non potrebbe essere utilizzato per l’infrastruttura principale: è espressamente destinato alle esigenze dell’Amministrazione. Banco Popolare non prende alcun impegno. L’esclusione dei filtri dei fumi rende obbligatorio rifare la gara dal principio. Quei filtri erano risultati decisivi nella valutazione dell’Istituto superiore di Sanità, a cui Tosi era ricorso per bloccare il referendum sul traforo
Il traforo riprende la strada di un tribunale?
Fine gennaio: la Corte dei Conti (in base a un esposto del Comitato) chiede chiarimenti al Comune: “Perché non è stato chiesto a Technital che versi gli 8 milioni della fidejussione, firmata a garanzia che l’opera sarebbe stata realizzata?”. Finora il Comune ha risposto che non è chiaro se il tunnel si farà o no, essendo la procedura ancora aperta.
Sperotto: “L’Ati si sta dissolvendo e, dopo il rifiuto di Abertis, è zoppa dell’impresa costruttrice. Le condizioni oggettive esigono di chiudere la procedura e di incassare la fidejussione. I nostri avvocati valutano se vi siano gli estremi per un esposto alla Procura della Repubblica”.
Bertucco: “Per evitare ulteriori guai anche ai consiglieri di maggioranza, il Sindaco farebbe bene a incassare la fidejussione come richiesto dagli uffici, recuperando risorse utili per interventi di riqualificazione nei quartieri”.
Concludiamo con le parole del sindaco Flavio Tosi nel convegno del suo gruppo presso l’Arsenale, sabato 28 gennaio 2017: “C’è il cruccio del traforo: è l’unica realizzazione ancora in itinere”. L’unica o una delle molte? Per ora salutiamo il traforo. Tante parole. Tanti soldi spesi. Tante bugie.
Ciao traforo !