Successi: l’Amministrazione acquisizione dallo Stato la cinta muraria. E’ da curare. Rinvii:
– Statale 12; strada 434 fino in Bassa Acquar, Parco dell’Adige,
– recupero e valorizzazione delle mura magistrali e dei bastioni.
– Filobus. Il progetto si trascina da anni. Sindaco Tosi, a fine 2012: “A breve partiranno i cantieri”.
– ex Gasometro. Tosi: “L’estate prossima termineranno i lavori”
-“Passante Nord. Tosi: “Ci sono tutti i requisiti per firmare il contratto nelle prossime settimane”.
Insopportabile!
L’Amministrazione Tosi decide di vendere il territorio pubblico a fette, per guadagnare soldi.
Verona Sud diventa capitale mondiale dei centri commerciali. Emblematico: il Comune vende a Esselunga (costruirà una grande struttura commerciale) uno spazio di fronte alla Fiera che Flavio Tosi ha sostenuto per anni dover rimanere a servizio della Fiera. Ricavo: 27,5 milioni. Il sindaco Tosi: “Ci occorrono soldi. Si vendono terreni solo se prevedono strutture commerciali”.
E’ il futuro di Verona secondo il sindaco Tosi.
Motivazioni:
– il mondo dell’edilizia porta soldi nelle casse pubbliche. “Io, ente pubblico, permetto a te, privato, di costruire dove e come meglio credi e tu, privato, mi dai i soldi che mi permettono di coprire i debiti e (spero) di realizzare opere pubbliche”. Il Comune taglia a fette il territorio pubblico e vende ogni fetta a chi la acquista, senza nessuna programmazione urbanistica.
– i Comuni limitrofi hanno costruito centri commerciali nei pressi del confine con il comune di Verona (Galassia, Ville Venete, Grande Mela, Rinascente, …): i vantaggi economici (tasse) vanno a questi Comuni. Ricadono su Verona il traffico e la cura delle strade. Il sindaco Tosi inverte la rotta: sprona a costruire centri commerciali in tutto il suo territorio di confine e incamera soldi.
Così ragiona il Sindaco. Su queste basi pensa di risolvere i problemi.
Prima ha venduto gli immobili storici, ex patrimonio della città, e molte azioni della Fiera. Dopo ha portato via centinaia di milioni a AGSM, AGEC e AMIA. Ora vende il territorio comunale, a fette, senza creare futuro e senza programmazione. Scelte insensate.
Negli scorsi anni si progettava una nuova Verona Sud intorno a una nuova piazza Bra: la piazza della modernità. Tosi smette di sognare: vende e incamera soldi.
Non concorda neppure Paolo Arena, uno dei pupilli del Sindaco, presidente dell’aeroporto Catullo e di Confcommercio: “Non possiamo sbagliare le scelte. Occorre una strategia complessiva di sviluppo. La collocazione dei centri commerciali va programmata con le categorie economiche, evitando concentrazioni in poche zone della città. Oggi grandi strutture di vendita e piccoli negozi hanno un calo di clienti: la crisi dei consumi picchia duro. Le attività commerciali devono nascere per esigenze di mercato. L’apertura di un nuovo grande supermercato davanti alla Fiera non risponde a tali logiche: creerebbe problemi senza assicurare valore aggiunto al sistema Verona. Si rischia di creare nuove cattedrali nel deserto e di danneggiare i piccoli negozi di quartiere”.
Castellani, segretario della CISL: “Per costruire rotonde e centri commerciali i soldi ci sono sempre. Per mettere in moto la ripresa non ci sono. Non è vero che l’Amministrazione e la politica non hanno strategie di sviluppo. Le hanno e le scelte sono precise: rinunciare al manifatturiero e investire su terziario e servizi, con la partecipazione dei privati. E’ via semplice: porta consenso immediato, ma non ha visione di prospettiva. O siamo così miopi da pensare che con commercio e servizi si possa superare la devastante crisi occupazionale? Per alcuni anni daremo lavoro alle imprese edili. Ma dopo? Solo il manifatturiero è via di uscita per creare sviluppo vero”.