Il sindaco Tosi e i suoi da una parte – molti lavoratori, opposizioni e sindacati dall’altra.
Partire con la gara da una parte – mantenere il sistema attuale (assegnazione diretta) dall’altra, possibile se si modifica lo statuto aziendale, trasformando AMIA in azienda di pubblico servizio.
PD: “Il Sindaco vuole convincere i lavoratori con la paura. C’è tempo fino a dicembre 2014 per adeguare AMIA ai requisiti dell’affidamento diretto. Proviamoci”.
Sindacati: “Perché fare la gara se possiamo farne a meno e valorizzare AMIA? I colossi quotati in borsa possono fare grandi offerte al ribasso. Temiamo che AMIA perda la gara e l’azienda sia consegnata a una multinazionale straniera”, con taglio degli stipendi e perdita del lavoro di 300 tra netturbini, autisti, impiegati. “Siamo al bivio: o ci pieghiamo all’Amministrazione e mettiamo a gara i servizi ora svolti dall’azienda partecipata, tramite project financing; o lottiamo per mantenere l’affidamento diretto a AMIA, evitando il project”.
Massimo Castellani (cisl): “I lavoratori non capiscono i buoni propositi dell’Amministrazione? Nemmeno io capisco perché indire un bando di gara per svolgere servizi storici, quando la legge permette di farne a meno. Caro Sindaco, i dipendenti AMIA capiscono al volo e sentono puzza di bruciato.
Negli scorsi anni decine di milioni di utili di AGSM sono andati al Comune; altrettanto hanno fatto i 30 milioni derivati dal passaggio di AMIA in AGSM. E il prossimo giro? Da dove prenderanno i soldi per le dissestate casse comunali? Lasciate stare AMIA. Sono i lavoratori che non riescono a capire o è l’Amministrazione che non riesce a spiegare le sue ragioni? Caro Sindaco, si rende conto di cosa chiede e in che veste? Le scelte dell’impresa spettano all’impresa, sulla base di un confronto approfondito con le parti sociali; non si pongono sulla fiducia o peggio facendo leva sul fatto che lei si considera il padrone e i sudditi non possono scontentarlo. La maggioranza dei lavoratori vede troppi rischi nella messa a gara dei servizi e nel project financing. La strada da seguire deve essere consapevole e condivisa; non va fatta sulla pelle dei lavoratori”.