Maggio 2015. La legge spinge verso la raccolta differenziata. In Veneto dovrà arrivare al 76% entro il 2020. Ca’ del Bue curerà i rifiuti restanti: il suo ruolo sarà minimo.
Cigolini: “Le 9 discariche attuali saranno chiuse e non se ne apriranno altre. I rifiuti restanti andranno nell’inceneritore. La raccolta differenziata al 76% significa mettere fuori gioco i termovalorizzatori. Dubito però che l’obiettivo sia raggiungibile. AGSM ricalcola la sostenibilità economica del progetto sulla base delle 150.000 tonnellate di rifiuti”.
Bertucco: “La decisione regionale rende inutile Ca’ del Bue. Se non ha rifiuti da bruciare il termovalorizzatore va bloccato. A meno che l’intenzione sia di bruciarvi anche i rifiuti industriali. Ma come reagirà l’opinione pubblica?”
Toffali: “L’obiettivo del 76% è irraggiungibile. La chiusura delle discariche rende necessario avere un impianto moderno e sicuro per lo smaltimento dei rifiuti”.
Dirigenti: “Con la differenziata al 76% è difficile la sostenibilità economica di Ca’ del Bue, ma si può tentare: rischio di impresa.
Si investiranno oltre 100 milioni su un impianto depotenziato, sapendo che sono sempre meno i rifiuti da bruciare e che la Regione non accoglierà rifiuti di altri territori. AGSM punta sul fatto che l’obiettivo differenziata al 76% non venga raggiunto; che le discariche vengano tutte chiuse; che lo Sblocca Italia crei una rete di inceneritori ‘strategici’ a servizio di aree in situazione critica. La legge dello Stato poi sorpassa eventuali contrarietà della Regione”. Ma cosa ne penserebbero i cittadini?
Giugno 2015. Fabio Venturi, nuovo presidente di AGSM, sponsorizza la lirica, non l’Hellas. Fondazione Arena ha bisogno di 8 milioni: metà arrivano da tagli della spesa e metà da enti: 2,5 da AGSM, che verserà la cifra per tre anni – uno da Cariverona e Camera di Commercio; mezzo da Banco Popolare e Cattolica Assicurazioni.
Venturi dice ‘sì’ alla holding delle aziende pubbliche cittadine; realizzerà Ca’ del Bue se è economicamente vantaggioso; candida AGSM a gestire l’illuminazione pubblica della città (34.000 punti luce) con un project financing. “Investiremo 9 milioni in 15 anni”.
Sulla holding interviene Stefano Valdegamberi: “Operazione positiva, se riducono i consiglieri. Invece i poltronifici non vengono toccati. Quindi non vedo elementi di novità rispetto al passato”.