“Su Cariverona chiediamo garanzie oltre le assicurazioni di Sinagra. Abbiamo l’occasione: Verona ritirerà le sue quote in Unicredit e le reinvestirà. In seguito a questa operazione quale sarà il ruolo della nostra città in Unicredit che qui ha sedi strategiche e un migliaio di dipendenti? Come inciderà Verona nelle decisioni sul futuro reinvestimento del capitale?
Va bene il periodico ricambio dei vertici, ma occorre evitare che si cambino i nomi senza che nulla cambi davvero. Per cambiare davvero si deve assicurare la presenza di donne, valorizzare le competenze e rendere concreto il principio di trasparenza. Occorrono garanzie sulle scelte che si faranno nel 2016 sul futuro del Fondo immobiliare”.
Lettera di D’Arienzo (L’Arena del 4-9-15). “Il futuro di Verona dipende anche dagli assetti bancari in città. La politica, con un dibattito aperto, deve rendere pubbliche azioni che di solito restano nei meandri chiusi del sistema finanziario e del credito. Massimo Ferro propone un polo bancario-assicurativo che sfrutti le opportunità a favore della rinascita della nostra città. Concordo. Sono passati pochi anni dal delitto di cancellare il Polo Finanziario, previsto dall’Amministrazione Zanotto, per far posto a un parcheggio. Saremmo partiti 8 anni fa. Ma non è mai troppo tardi. La politica deve partecipare a definire il nuovo sistema. Il governo Renzi porta avanti una riforma del settore. Una realtà forte come Verona ne apprezzi le possibilità; guidi un forte assetto bancario-assicurativo; spenda bene la quota che Fondazione disimpegna in Unicredit. Abbiamo in mente il futuro di Verona: la programmazione delle infrastrutture a supporto degli investimenti correlati alla realizzazione dell’Alta Capacità ferroviaria; la definizione delle occasioni logistiche e la (subita) trasformazione da manifatturiero a servizi. Progetti che si sostengono e si completano l’un l’altro. Il sostegno finanziario potrebbe essere definito o orientato in sede locale. Quanto prossimamente accadrà a Verona ci obbliga all’unità e a una visione strategica che si avvicini a quella di chi ci ha preceduto. Proviamoci”.