I privati sembrano decisi a procedere. “Abbiamo investito tempo e soldi. Non possiamo aspettare. Entro settembre 2014 presenteremo il progetto rivisto: l’unico finanziabile e sostenibile. Opporsi è posizione ideologica”. Il cuore del progetto è la corte centrale che, di proprietà pubblica, verrebbe data in concessione ai privati. E’ la posizione del Sindaco.
I fatti però sono altri: l’atteso progetto non arriva. Da mesi tutto è in discussione.
L’assessore Casali conferma la linea: “Se le garanzie saranno ampie, sì al project financing (ma lavora a un piano B). Non ho visto il nuovo project. Ne parlerò dopo averlo esaminato nel merito. Se non sarà soddisfacente e le imprese non daranno garanzie, saremo liberi di guardare altrove, con altri fondi, nell’interesse della città”. La strada alternativa? Rimettere in sesto l’Arsenale con i 12 milioni comunali: “2 o 3 per la messa in sicurezza degli edifici; altri per la sistemazione del verde, a lotti; i rimanenti si aggiungeranno ai finanziamenti europei e statali, da chiedere. Vanno bene i finanziamenti privati, ma con convenzioni specifiche guidate dal pubblico. Abbiamo chiesto al Settore Edilizia Monumentale un progetto per messa in sicurezza e manutenzione dell’Arsenale, compresa la corte ovest. Gli uffici valutano intorno ai 10 milioni la cifra per sanare tetti, solai e parti pericolanti. Dei 12 milioni disponibili resterà poco”.
Tra Casali e Comitato sono sorrisi, strette di mano, atmosfera distesa, ma le posizioni sono distanti. Il Comitato “pone tre paletti:
– no al project financing: rischia di privatizzare parte dell’area ed è illegittimo, non sussistendo le condizioni di legge di un servizio pubblico da svolgere;
– la proprietà dell’Arsenale resti in mano pubblica: lo destini a polo attrattivo;
– restauro delle parti cadenti e fatiscenti, con i 12 milioni disponibili e ricerca di nuovi soldi.
Se la proprietà rimane pubblica, siamo disponibili a valutare insediamenti privati”.