Alessia Rotta (deputato PD): “Sul filobus rimangono interrogativi, come le migliorie che Corsi vuole fare a progetto avviato in Borgo Venezia. Produrranno aggravio di costi. Grave è la questione dei due parcheggi scambiatori a San Michele e a Ca’ di Cozzi: il primo legato all’intervento di un privato, il secondo al traforo: devono esserci prima della costruzione dell’opera”.
– Bertucco (capogruppo PD): “Un mezzo di trasporto pubblico di massa, con particolare tecnologia, deve essere omologato. Il filobus scelto non lo è: non potrebbe circolare. Rischi e incertezze della sperimentazione sono a carico dei Veronesi. Città che hanno scelto questa tipologia di filobus sono in magagne giudiziarie. Forse i soldi dei cittadini si potevano spendere meglio, scegliendo una tecnologia più rodata, comoda, affidabile, ma non c’è stato nessun confronto con la città. In compenso l’Amministrazione si è confrontata con Società Autostrade, che ha richiesto la variante della Fiera e si è assicurata che le corsie che da viale del Lavoro portano al casello di Verona Sud restino per il traffico automobilistico”.
– Corsi: “Non si può collaudare ciò che non c’è. Il filobus è concepito e studiato per Verona. Quando il primo modello percorrerà le nostre strade, sarà omologato da AMT e dal Ministero dei Trasporti: quando daranno il nulla osta, si produrranno gli altri 36 mezzi. Verona Sud: sei corsie in viale del Lavoro avrebbero comportato complessità e abbattimento di edifici. La nostra soluzione è migliore: il filobus passa vicino al quartiere di Borgo Roma e alla Fiera, in corsia preferenziale; non limita l’ingresso in città”.
– Una vignetta: “Il Ministero ha firmato. Ora i lavori per il filobus ‘devono’ partire. Corsi! … e ora che scusa inventiamo?”
Sospesi
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