Nel marzo del 2008, Tito Brunelli scriveva sul nostro blog:
“Il piano di lottizzazione al Nassar prevede la “monetizzazione degli oneri di urbanizzazione” (= si autorizza a costruire anche dove, per legge, ci dovrebbero essere spazi verdi, per il tempo libero e per i servizi. Naturalmente pagando) perché, dice l’assessore Giacino, “non era possibile realizzare gli oneri urbanistici. Semmai si tratterà di fare in modo che quanto monetizzato venga riversato sul territorio”. Semmai…. Intanto viene a mancare il verde sotto casa, per bambini, anziani e famiglie.
Dice Giorgio Massignan (Italia Nostra): “Tali scelte non hanno ragion d’essere nel contesto attuale; sono estranee alle esigenze economiche e sociali della città e distruttive per l’ambiente. All’estero le aree verdi vicine alla città, in particolare se adiacenti a fiumi, vengono tutelate perché preziose. Da noi è colata di cemento per residenziale, commerciale e direzionale. Il piano regionale prevede per Verona 5 centri commerciali e direzionali, oltre a quello di Verona Sud. E’ proprio necessario sacrificare quel prezioso rettangolo di verde rimasto integro a Parona, a protezione dell’Adige, per di più area a rischio esondazione (nel 1993 è stata allagata)? Esistono i diritti acquisiti dei privati, ma anche quelli della collettività di vivere in un ambiente sano e tranquillo. Alla passata Amministrazione Zanotto abbiamo chiesto la destinazione agricola per il Nassar, ma la questione è caduta.