“Non tutto il male viene per nuocere” Le scelte compiute dal tandem Paolo Arena – Carmine Bassetti e dai soci, dopo il fallimento della gestione Bortolazzi – Soppani vanno o no nella giusta direzione?
Difficile rispondere perché non possiamo verificare dove avrebbe portato il progetto “Aeroporti del Garda”, con la centralità di Verona, la collaborazione (mai esistita) di Brescia e la partecipazione insostituibile di Trento, Bolzano, Mantova, Vicenza. Potenzialità notevoli, ma la diffidenza mortale tra Verona e Brescia ha fatto cadere il progetto. Colpa nostra. Nessun rimpianto perciò.
Non abbiamo potuto verificare il possibile dialogo con Monaco di Baviera e con aeroporti tedeschi, sulla base del legame profondo tra la Germania a l’area del Garda. Non si è neanche provato. Decisione nostra. Nessun rimpianto perciò.
Il dialogo con la Lombardia non è neppure cominciato. Ci siamo limitati a sgambetti e lotte giudiziarie. Colpa nostra e del nostro timore di Veneti nei confronti della potente Lombardia. Non è chiuso però questo percorso. Marchi lo vuole riprendere, per arrivare alla gestione unitaria del D’Annunzio da parte di Sacbo (Bergamo – Orio al Serio) e di Venezia-Verona, con l’obiettivo (chiaro, da parte di Marchi), di puntare al Polo aeroportuale del Nord Italia, con una presenza forte di Marchi stesso.
Un punto è chiaro: la rottura degli schemi precedenti e il progressivo formarsi del Polo aeroportuale del Nord Est (Venezia, Treviso, Verona, Montichiari e, in previsione, Lubiana), è una novità in Europa: una novità forte, con una guida forte. Può nascere una presenza grande, di cui fa parte anche il Catullo: un tassello di un grande mosaico: una parte, non una guida (come sarebbe potuto essere in “Aeroporti del Garda”). Se tutto va bene e si è capaci di valorizzare tutti, il futuro sarà positivo, forse radioso. Dipende da noi.
Il primo passo è che Verona si metta in gioco tutta intera, superando le attuali divisioni, altrimenti i rischi di diventare marginali sono forti.
Viva il sistema Verona!
Verrebbe da dire: ” l’insostenibile leggerezza dell’essere….!”
Non se ne puo’ davvero più di sentire esponenti dell’opposizione in Consiglio comunale di Verona lamentarsi della situazione attuale del Catullo. Ma dove erano questi signori quando iniziava l’agonia dell’aeroporto? Dove erano questi signori quando venivano fatte assunzioni di personale spropositate? Dove erano questi signori quando nel lontano 1999 si costruì accuratamente la ghigliottina Montichiari? Dove erano questi signori quando si progettava uno sviluppo dello scalo, altisonante quanto fatuo, senza avere le basi di solidità economica? Dove erano questi signori quando un……”cavallo di Troia” di Venezia, affosso’ del tutto le casse del Catullo stipulando contratti capestro con Ryanair o comperando parcheggi da aeroporto intercontinentale? Oggi è stato gioco facile per la SAVE comperare a prezzo stracciato il nostro aeroporto. La tecnica è semplicissima: prima distruggo, poi compero i ruderi quasi gratis.
A che serve lamentarsi e stracciarsi le vesti o puntare dita ipocrite oggi? Le colpe sono certamente di chi ha gestito in prima persona la struttura aeroportuale, ma altrettanta colpa ce l’hanno quanti se ne sono altamente fregati perché interessati solo a bofonchiare senza costrutto e senza proposte alternative valide. E’ la politica a scompartimenti stagni, tipica del modernariato culturale cui purtroppo ci andiamo abituando.E’ la politica dell’accusa, del puntare il dito, non certo quella della proposta seria e determinata. Difronte a tanto scempio ci voleva il caterpillar non lo snobbismo! Ci voleva un’opposizione durissima, non un blaterare che sà di consociativismo di fatto. E’ mancata e manca la visione strategica su Verona, quella che invece avevano i grandi Padri come Zanotto, Tomelleri, Gozzi.
Ahimè, ahinoi tutti. Sveglia Verona, se non è troppo tardi !
Da semplice cittadino, tanto arrabbiato ed avvilito. Aldo V.