La visione di Arena – “L’evento è storico: con l’accordo Catullo-Save, costruiamo il Polo aeroportuale del Nord Est, in una prima fase per conoscerci, lavorare insieme, integrarci, superando eventuali diffidenze reciproche, avendo presente che l’opportunità è formidabile. E’ un grande potenziale presentarci sui mercati gestendo quattro scali e coordinando un’offerta che riguarda una macroregione carica di attrattiva per i visitatori stranieri e per il business. Cosa inedita in Italia. Il nostro progetto è di interesse nazionale. Gli scali di Venezia, Treviso, Verona e Montichiari potenzieranno il loro servizio al territorio di riferimento. Catullo e D’Annunzio possono crescere fino a 7-8 milioni di passeggeri all’anno.
Sono state superate le resistenze locali che temevano un ridimensionamento del ruolo di Verona.
Certamente Marchi immagina uno sviluppo secondo le sue strategie. Ma dagli auspici ai fatti ce ne passa. L’aeroporto Catullo, oggi in equilibrio (non altrettanto si può dire di Montichiari), resta in mano all’attuale azionariato: il sistema Verona. I soci cederanno quote solo se sarà chiaro e favorevole il percorso di integrazione degli scali.
Lo sviluppo comporta la ricerca di figure qualificate.
Con Orio al Serio (BG) possiamo costruire accordi commerciali. Ma loro finora hanno preferito farci la guerra a suon di ricorsi al Tar.
Vogliamo recuperare tutti i nostri lavoratori cassintegrati: se cresciamo sarà possibile”.